Piano Marshall, cos'era e cosa prevedeva
Rivolto all’URSS e ai Paesi del blocco orientale, venne limitato, in seguito al rifiuto sovietico, ai Paesi dell’Europa occidentale e alla Repubblica Federale Tedesca
- George Marshall e il suo discorso
- Cos'era il Piano Marshall
- L’efficacia del Piano
- A chi era destinato
- Cronologia
- L’Europa e gli input statunitensi
- La portata economica del Piano
George Marshall e il suo discorso
Il 5 giugno del 1947 il Segretario di Stato statunitense George Marshall tenne un’orazione nella celeberrima Università di Harvard; il fulcro del suo discorso era l’annuncio con cui informava il mondo della realizzazione di un piano economico di riparazione, rivolto a un’Europa da ricostruire e da risollevare anche finanziariamente, attraverso una sistematica rete di aiuti che sarebbe poi stata indicato con il suo cognome: il “Piano Marshall” per l’appunto.
Cos’era il Piano Marshall
Si trattò dell’allestimento di un vasto piano di ricostruzione dei Paesi europei messi in ginocchio dal Secondo conflitto mondiale; il Piano, visto anche il nome dell’ideatore, fu messo in atto per messo in atto per volere del governo statunitense.
L’efficacia del Piano
Il Piano Marshall rappresentò una svolta nella politica degli USA per la ricostruzione, con l’abbandono di quella politica di aiuti poco omogenea che aveva connotato i programmi di sostegno alimentare – posti in essere con il “Government Aid and Relief in Occupied Areas” – e l’allestimento di una strategia effettiva per promuovere la ripresa economica a beneficio del Vecchio Continente.
A chi era destinato
Bisogna sapere che in un primo momento il Piano era rivolto all’URSS e ai Paesi del blocco orientale; venne limitato, in seguito al rifiuto sovietico, ai Paesi dell’Europa occidentale e alla Repubblica Federale Tedesca.
Nell’aprile del 1948 il presidente statunitense Harry Truman istituì l’Economic Cooperation Administration (ECA), ente incaricato di definire le politiche di aiuto, e l’European Recovery Program (➔ ERP), che aveva il compito specifico di gestire gli stanziamenti all’interno di ciascun Paese.
Cronologia
Il piano prese il via nella primavera del 1948 e si concluse formalmente nel giugno 1952, anche se, di fatto, terminò la propria attività nella primavera del 1951. Si ebbero risultati positivi nel far ripartire imprenditoria e libera iniziativa, sotto la spinta di una logica improntata al libero mercato e alla fiducia nell’apertura commerciale. Si ottennero risultati anche politici, consistenti nella promozione dell’integrazione tra le economie europee.
L’Europa e gli input statunitensi
Per rispondere alle pressioni provenienti dagli USA a favore di una maggiore integrazione, i governi europei beneficiari del programma istituirono nel 1948 l’Organizzazione per la Cooperazione Economica Europea (➔ OECE).
La portata economica del Piano
Sotto il profilo del volume finanziario dell’operazione, il piano comportò uno stanziamento di 17 miliardi di dollari, che vennero erogati nell’arco di quattro anni.