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Winston Churchill, vita e pensiero del politico britannico

Uno dei leader in assoluto più influenti del Novecento, sia per il ruolo chiave rivestito durante la Seconda Guerra Mondiale come oppositore del nazismo, sia per la politica di equilibrio grazie alla quale ha saputo porsi come interlocutore di USA e URSS nei primi anni della Guerra Fredda, partendo da posizioni dichiaratamente anti comuniste

Paolo Marcacci

Paolo Marcacci

INSEGNANTE DI LETTERE, GIORNALISTA PUBBLICISTA, SPEAKER RADIOFONICO, OPINIONISTA TELEVISIVO

Ho trasformato in professione quelle che erano le mie passioni, sin dagli anni delle elementari. Dormivo con l'antologia sul comodino e le riviste sportive sotto il letto. L'una mi è servita per diventare una firma delle altre. Per questo, mi sembra di non aver lavorato un solo giorno in vita mia.

Le origini

Nato il 30 novembre 1874, a Woodstock, nella contea dell’Oxfordshire dall’americana Jennie Jerome, a lungo considerata una delle più belle donne del tempo, e da Lord Randolph Churchill, un autorevole esponente del partito conservatore: Winston Churchill, uno degli uomini politici di gran lunga più influenti del Ventesimo secolo. Ricoprì il ruolo di Primo Ministro del Regno Unito tra il 1940 e il 1945, e con un secondo mandato tra 1951 e 1955.

Il carisma di Churchill

Sono tanti i motivi per i quali Churchill è indiscutibilmente una delle figure storiche più celebrate, dagli storici oltre che dagli analisti politici. Per i libri di storia è uno degli artefici della resistenza britannica durante la Seconda guerra mondiale. Il suo carisma presso il popolo britannico durante la tentata invasione nazista della Gran Bretagna con l’Operazione “Leone Marino” è emblematizzata dalla promessa di “Lacrime, sudore e sangue” attraverso i quali sarebbe poi arrivata la vittoria alleata contro il Terzo Reich.

La sfera privata

A margine dell’indiscutibile importanza storica di Churchill, la vita della guida più rilevante della Gran Bretagna nel Novecento contempla aspetti più oscuri che non sempre compaiono nei manuali storici.

La formazione

Dopo i primi anni di vita trascorsi in Irlanda, il giovane Churchill studia presso la celebre scuola “Harrow” e nel 1893 riesce a entrare tra gli iscritti all’Accademia militare di Sandhurst, nonostante la sua inclinazione allo studio non sia così spiccata. Con ogni probabilità, vi entra grazie ai buoni uffici del padre, che aveva ricoperto il ruolo di Ministro dell’India e che lo indirizzerà alla carriera militare ritenendolo poco dotato a livello intellettivo e non abbastanza loquace per fare l’avvocato.

Inizio della carriera diplomatica e passione giornalistica

Winston Churchill viene prima nominato cadetto, poi sottotenente nel IV battaglione ussari. Per questo motivo, nel 1898 viene inviato come osservatore di guerra al seguito delle milizie spagnole che hanno il mandato di reprimere la rivolta di Cuba. In seguito sarà testimone oculare anche durante la guerra anglo-boera.
Proprio in Sudafrica, catturato dai Boeri, vive anche l’esperienza della prigionia ma presto riesce a organizzare la fuga e può in questo modo inviare al giornale per il quale fa il corrispondente la cronaca delle proprie esperienze.

Churchill in parlamento

Tornato in Inghilterra, ottiene un seggio da deputato conservatore. Nel 1906 diventa Sottosegretario alle Colonie, quindi tra il 1908 e il 1911 ricopre il ruolo di Ministro del Commercio e degli Interni. Asceso nel 1911 alla carica di primo lord dell’Ammiragliato operò per il potenziamento della flotta militare. Ministro della Guerra nel 1919-21, appoggia il fallimentare intervento di truppe alleate contro la Russia sovietica, dopo la Rivoluzione Bolscevica del
1917. Ministro delle Colonie nel 1919-22, è uno dei fautori del mandato britannico in Palestina e della concessione dell’autonomia all’Irlanda, a eccezione delle sei contee del Nord rimaste unite alla Gran Bretagna.

La stima per Mussolini e il timore per l’avanzata comunista

Entrato nel 1924 nel governo di Stanley Baldwin come cancelliere dello Scacchiere, è tra coloro che appoggiano un atteggiamento spiccatamente antisindacale. Lasciato il potere nel 1929, Churchill si distingue per l’atteggiamento refrattario a ogni concessione di stampo autonomista in India e al da lui disprezzato mahātmā Gandhi, leader del movimento di indipendenza. Nel frattempo non ha problemi ad esprimere la sua ammirazione per Benito Mussolini, da lui considerato un campione della lotta contro l’ideologia marxista e contro il pericolo di una diffusione della Rivoluzione Comunista russa ad altre nazioni.

Gli anni Trenta

Quando negli anni ‘30 le politiche di Adolf Hitler divengono sempre più spietate e intolleranti, Churchill inaugura un atteggiamento intransigente, opponendosi ad un regime le cui mire nazionaliste e imperialiste andavano arginate in modo tempestivo. Di conseguenza non può che essere fortemente critico verso il governo di Chamberlain; di conseguenza la popolazione britannica vede in lui una nuova e autentica guida in un momento in cui gli scenari a livello europeo si fanno davvero foschi.

Churchill baluardo antinazista

Nel settembre 1939 scoppia la Seconda Guerra Mondiale, il maggio successivo Churchill assume la carica di Capo del Governo del Regno Unito. Un peso che gli viene deposto sulle spalle proprio quando la Francia viene sconfitta dalle forze tedesche, e diventa sempre più evidente la necessità di una politica decisa e agguerrita per sconfiggere la minaccia nazista. Diventa così il simbolo della resistenza inglese alla Germania nazista, acquistando consenso e prestigio internazionale. Epocali durante il Secondo conflitto mondiale sono le sue conferenze con il Presidente statunitense Roosevelt e con il sovietico Stalin: i tre capi di stato si incontrano a Teheran, Yalta e Potsdam durante la Guerra per pianificare i futuri equilibri mondiali dopo la sconfitta del Nazismo.

Churchill e la Guerra Fredda

Subito dopo la Guerra, a Churchill preme arginare la diffusione della politica e dell’ideologia comunista in Europa. Molto noto il suo discorso di Fulton (USA) del 1946 che è considerato il momento di avvio della Guerra Fredda per l’impronta antisovietica e della divisione del mondo in due blocchi. A lui si deve anche l’espressione “Cortina di ferro” per esemplificare l’atteggiamento di reciproca ostilità tra mondo capitalista e mondo socialità, il cui simbolo fisico sarà il Muro di Berlino, eretto nel 1961.

Da Stettino nel Baltico a Trieste nell’Adriatico, una cortina di ferro è scesa in tutto il continente. Dietro quella linea si trovano tutte le capitali degli antichi stati dell’Europa centrale e orientale. Varsavia, Berlino, Praga, Vienna, Budapest, Belgrado, Bucarest e Sofia, tutte queste famose città e le popolazioni intorno a loro si trovano in quella che io devo chiamare la sfera sovietica.

Il Premio Nobel

Nel frattempo in Inghilterra la vittoria dei laburisti e la conseguente sconfitta del partito conservatore di Churchill nel 1945 lo porta nuovamente all’opposizione, ma torna alla guida dell’esecutivo negli anni 1951-1955. Churchill è anche autore di opere storiche tra cui le monumentali “Memorie sulla guerra” che gli valgono nel 1953 il premio Nobel per la Letteratura: un’altra testimonianza del fatto che le sorti della Gran Bretagna sono cambiate sotto il suo governo, soprattutto quando Unione Sovietica e USA hanno deciso di agire unitamente nel conflitto per sconfiggere la Germania e i suoi alleati.

Il pregiudizio anticomunista

Una volta sconfitte le forze nazifasciste, da fiero oppositore del Comunismo arriva a dichiarare che fascismo e comunismo sono due forme di governo pressoché sovrapponibili, seppur distanti tra loro. Per esemplificare il concetto, utilizza spesso la “metafora dei due poli”:

Stanno agli estremi opposti della Terra, ma se domani ti svegliassi a uno dei due poli non sapresti stabilire quale sia.

La morte

Il 15 gennaio 1965, Churchill è colpito da una grave forma di ictus che gli provoca una trombosi; muore dunque nella sua casa di Londra nove giorni dopo, all’età di 90 anni, poco dopo le otto del mattino di domenica 24 gennaio 1965, esattamente settant’anni anni dopo la morte di suo padre.