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Patti Lateranensi, cosa sono e cosa prevedono gli accordi

Per la prima volta nel Paese vengono stabilite regolari relazioni bilaterali tra Italia e Santa Sede e posta fine alla “questione romana”

Marco Netri

Marco Netri

GIORNALISTA E IMPRENDITORE

Ho iniziato a scrivere da giovanissimo e ne ho fatto il mio lavoro. Dopo la laurea in Scienze Politiche e il Master in Giornalismo conseguiti alla Luiss, ho associato la passione per la scrittura a quello per lo studio dedicandomi per anni al lavoro di ricercatore. Oggi sono imprenditore di me stesso.

I Patti Lateranensi sono accordi di mutuo riconoscimento tra il Regno d’Italia e la Santa Sede sottoscritti l’11 febbraio 1929. Con questi accordi, per la prima volta dall’Unità d’Italia, vengono stabilite regolari relazioni bilaterali tra Italia e Santa Sede. Contenenti un trattato, una convenzione e un concordato, sottoposto a revisione nel 1984, regolano ancora oggi i rapporti fra Italia e Santa Sede e Sono richiamati dall’articolo 7 della Costituzione della Repubblica Italiana, entrata in vigore nel 1948. Prendono il nome del Palazzo di San Giovanni in Laterano in cui avviene la firma degli accordi, negoziati tra il Cardinale Segretario di Stato Pietro Gasparri per conto della Santa Sede e il Capo del governo primo ministro segretario di Stato Benito Mussolini per conto del Regno d’Italia.

Precedentemente ai Patti Lateranensi il rapporto tra Stato e Chiesa era disciplinato unilateralmente dalla cosiddetta “legge delle Guarentigie”, approvata dal Parlamento italiano il 13 maggio 1871 dopo la presa di Roma, mai però riconosciuta dai Pontefici, da Pio IX in poi. A seguito dell’accordo fra Stato e Santa Sede, la Chiesa cattolica ha poi riconosciuto l’esistenza di uno Stato italiano, accantonando definitivamente ogni velleità giuridica su Roma. Parimenti l’Italia riconosce la Città del Vaticano come Stato sovrano e indipendente, si impegna a garantire al cattolicesimo il rango di religione di Stato, assicura il libero potere spirituale della Chiesa e la libertà di culto e stabilisce gli effetti civili del matrimonio canonico e l’obbligatorietà dell’insegnamento della dottrina cattolica nelle scuole. Il governo italiano infine acconsente anche a rendere il clero esente dal servizio militare.

Storia

Le radici dei Patti Lateranensi affondano le radici nella “questione romana”. Con la Presa di Roma, avvenuta nel 1870, il Regno d’Italia pone fine al potere temporale dei papi, suscitando l’ira di Pio IX. Con l’enciclica Respicientes ea, il pontefice si dichiara prigioniero dello Stato italiano, indicato alla stregua di invasore e occupante illegittimo, intimando la restituzione di tutti i territori presi contra legem e non riconoscendo la legge delle Guarentigie, con la quale l’Italia regolava unilateralmente i rapporti con Chiesa e Santa Sede. Vieta inoltre ai cattolici di prendere parte alla politica italiana, misura che sarà annullata solamente nel 1919. Anche i successori di Pio IX ne ricalcano la linea oltranzista, fino all’avvento di Pio XI, ormai rassegnato alla perdita degli Stati Pontefici e orientato a salvaguardare dal Fascismo la libertà d’azione del papato su un territorio appartenente alla Chiesa, fosse anche di dimensioni ridotte rispetto al passato. Le intenzioni del papa trovano terreno fertile in un ben disposto Mussolini e costituiranno la base dalla quale si arriverà alla firma dei Patti nel Palazzo di San Giovanni in Laterano.

Contenuto

I Patti Lateranensi consistono in tre documenti distinti: il Trattato, la Convenzione finanziaria e il Concordato.

  • Il Trattato riconosce l’indipendenza e la sovranità della Santa Sede, che fonda lo Stato della Città del Vaticano, e definisce i reciproci rapporti sul piano del diritto internazionale tra lo Stato italiano e la Santa Sede.
  • La Convenzione finanziaria prevede un risarcimento a favore della Chiesa di “1 miliardo e 750 milioni di lire e di ulteriori titoli di Stato consolidati al 5 per cento al portatore, per un valore nominale di un miliardo di lire” per i danni finanziari subiti dallo Stato pontificio in seguito alla fine del potere temporale. La Convenzione prevede inoltre l’esenzione dalle tasse e dai dazi sulle merci importate al nuovo Stato della Città del Vaticano.
  • Il Concordato definisce le relazioni civili e religiose in Italia tra la Chiesa e il Governo, in pratica abolendo il motto “libera Chiesa in libero Stato”.

Revisione

Con la nascita nella Costituzione italiana, nel 1948, emergeranno delle incompatibilità tra le disposizioni dei Patti lateranensi e i principi fondamentali della nuova carta repubblicana, risolte, dopo una lunga trattativa con la Santa Sede, nel 1984 con la stipulazione di un nuovo Concordato e di un successivo Protocollo, questa volta firmato da Bettino Craxi e dal cardinale Agostino Casaroli. Il nuovo Concordato, da un lato, abolisce una serie di privilegi della Chiesa cattolica incompatibili con uno Stato laico e pluralista, dall’altro, però, ne garantisce, nello stesso tempo, gli spazi di libertà.