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La Seconda Rivoluzione Industriale: storia e riassunto

Andrea Bosio

Andrea Bosio

INSEGNANTE DI FILOSOFIA E STORIA

Nato a Genova, è cresciuto a Savona. Si è laureato in Scienze storiche presso l’Università di Genova, occupandosi di storia della comunicazione scientifica e di storia della Chiesa. È dottorando presso la Facoltà valdese di teologia. Per Effatà editrice, ha pubblicato il volume Giovani Minzoni terra incognita.

La storia dell’industrializzazione non è una sequenza lineare di eventi, ma un intricato intreccio di innovazioni, scoperte e cambiamenti socio-culturali. Se la Prima Rivoluzione Industriale ha gettato le basi per un mondo nuovo, è stata la Seconda Rivoluzione Industriale a consolidare questo cambiamento, dando forma all’era moderna come la conosciamo oggi.

l periodo compreso tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo è stato una fase cruciale di rapido cambiamento e progresso: questa era ha visto una serie di innovazioni tecnologiche, scientifiche e industriali che hanno profondamente influenzato non solo l’economia, ma anche la società e la cultura globali. In questo articolo, esploreremo gli eventi salienti di questa rivoluzione, delineando come ha plasmato il mondo moderno che oggi conosciamo.

Dove si è sviluppata la Seconda Rivoluzione Industriale

La Seconda Rivoluzione Industriale ha avuto le sue origini prevalentemente in Gran Bretagna. Da lì, si è diffusa in paesi come Germania, Francia e Stati Uniti. La Gran Bretagna, avendo già sperimentato la Prima Rivoluzione Industriale, vantava un’infrastruttura industriale solida e Londra era diventata un hub finanziario globale, capace di fornire il capitale necessario per nuovi investimenti.

Dopo l’unificazione della Germania nel 1871, anche questo paese ha visto un’accelerazione dell’industrializzazione, con università e istituzioni di ricerca che promuovevano l’innovazione tecnologica. La Francia, seppur con un avvio più lento rispetto agli altri, ha consolidato la sua posizione nelle industrie chimiche e ingegneristiche. Infine, gli Stati Uniti, con le loro vaste risorse naturali e un’ondata di immigrazione, hanno sperimentato un boom industriale, soprattutto nelle regioni del Nord-Est e dei Grandi Laghi.

Le scoperte scientifiche della Seconda Rivoluzione Industriale

La Seconda Rivoluzione Industriale è stata contrassegnata da scoperte e innovazioni rivoluzionarie: Thomas Edison e Sir Joseph Swan, per esempio, hanno portato luce nelle nostre case e nelle nostre città con le loro lampadine. Edison ha brevettato una lampadina con un filamento sottile in carbonio ad alta resistenza elettrica ed è passato alla storia per questo. In realtà, diverse fonti stabiliscono che le lampadine fossero già esistenti in quel periodo, sebbene non potenti ed efficienti come quelle che egli ha poi progettato e brevettato. Sicuramente, però, è stato completamente merito suo la commercializzazione e diffusione delle lampadine: Edison, infatti, non è stato soltanto uno scienziato, ma anche un grande imprenditore.

Negli stessi anni, sono stati diversi gli scienziati e studiosi che hanno brevettato e diffuso sul mercato alcune delle più grandi invenzioni che conosciamo oggi:

  • Alfred Nobel ha cambiato il mondo delle costruzioni e della guerra con la sua invenzione della dinamite.
  • Il mondo dei trasporti ha visto trasformazioni con l’evoluzione della bicicletta e l’avvento dei pneumatici migliorati da John Boyd Dunlop e Charles Goodyear.
  • La comunicazione ha subito un cambiamento radicale grazie al telefono di Alexander Graham Bell e le basi per la trasmissione radiofonica furono gettate da innovatori come Nikola Tesla e Guglielmo Marconi.
  • E non dimentichiamoci di Sholes e Glidden, che con la loro macchina da scrivere hanno dato il via all’ufficio moderno come lo conosciamo.

I settori in cui si è sviluppata la Seconda Rivoluzione Industriale

Diversi settori hanno subito profonde trasformazioni durante questa rivoluzione. L’industria ha visto l’avvento di nuove macchine e tecnologie che hanno reso la produzione più efficiente. L’industria chimico-farmaceutica ha sperimentato l’emergere di nuovi farmaci, coloranti e materiali, mentre nel settore alimentare, innovazioni come la pastorizzazione hanno rivoluzionato la conservazione e la distribuzione degli alimenti.

Nel campo medico, fino ad allora ancora abbastanza arretrato, nuove apparecchiature diagnostiche e tecniche chirurgiche hanno portato a cura migliore dei pazienti e ad un allungamento dell’età media di vita, ottenuta anche grazie ad un miglioramento generale delle condizioni di vita. Ma forse, la trasformazione più visibile è avvenuta nel settore dei trasporti, con l’avvento dell’automobile e l’espansione delle ferrovie.

Le conseguenze della Seconda Rivoluzione Industriale

Le ripercussioni della Seconda Rivoluzione Industriale sono state profonde e durature. Le città iniziarono a crescere rapidamente in dimensioni, attirando un gran numero di lavoratori in cerca di migliori opportunità e per questo parliamo di una grande urbanizzazione: come era già avvenuto in passato, ma questa volta con numeri ancora più sorprendenti, le persone cominciarono a spostarsi dalle campagne alle città, popolandole.

Emerse una nuova forma di capitalismo, con grandi aziende che iniziavano a dominare e formare trust per controllare interi settori. Henry Ford, con la sua catena di montaggio introdotta nel 1913, rivoluzionò il concetto di produzione, rendendo la produzione di massa che conosciamo oggi la norma. Questo, a sua volta, ha portato a una maggiore accessibilità dei beni per i consumatori e allo sviluppo di quella che oggi conosciamo come società di massa. Allo stesso tempo, di fronte alla crescente concorrenza internazionale, molti paesi adottarono politiche protezionistiche per difendere le proprie industrie e lavoratori.

Il protezionismo è una politica economica attuata da uno Stato per proteggere le proprie industrie nazionali dalla concorrenza estera. Questa protezione può avvenire attraverso l’adozione di tariffe doganali, quote d’importazione, sussidi per le industrie nazionali, o qualsiasi combinazione di queste e altre misure. L’obiettivo principale del protezionismo è di salvaguardare i lavoratori, i produttori e le imprese locali dalla concorrenza straniera, che potrebbe offrire prodotti o servizi a prezzi inferiori o di migliore qualità. Mentre alcuni sostenitori vedono il protezionismo come un modo per mantenere elevati standard di produzione, salvaguardare posti di lavoro e garantire una crescita economica sostenibile, i critici sostengono che può limitare l’efficienza economica, aumentare i prezzi per i consumatori e ostacolare l’innovazione.

La società di massa come conseguenza della Seconda Rivoluzione Industriale

La Seconda Rivoluzione Industriale non solo ha cambiato il modo in cui lavoravamo e vivevamo, ma ha anche plasmato profondamente la struttura della società. Una delle principali conseguenze di questo periodo di rapidi cambiamenti è stata la nascita della società di massa. Questo termine si riferisce alla transizione da società agricole tradizionali, in cui la maggior parte delle persone viveva in aree rurali e svolgeva mestieri specifici, a società industrializzate in cui le persone si trasferiscono in città in cerca di lavoro nelle fabbriche.

Con l’avvento di nuove tecnologie e metodi di produzione, si è verificata una produzione su larga scala di beni di consumo; nello stesso tempo, la pubblicità e i media di massa hanno iniziato a promuovere questi prodotti, creando una cultura del consumismo. La gente iniziò a definirsi sempre più in termini dei prodotti che possedeva e consumava.

Parallelamente, l’urbanizzazione accelerata ha concentrato grandi masse di persone nelle città. Questo ha portato a una maggiore omogeneità culturale, in cui le persone erano esposte alle stesse informazioni, moda, tendenze e idee e i grandi centri urbani divennero luoghi di socializzazione, intrattenimento e cultura attraverso i cinema, i teatri e i grandi magazzini che divennero luoghi comuni di ritrovo.

Ma la società di massa non è stata solo una storia di consumismo e urbanizzazione: ha anche portato a nuovi modi di organizzazione sociale e politica. I diritti dei lavoratori, le organizzazioni sindacali e le mobilitazioni di massa sono diventati aspetti centrali di questa nuova società. Con maggiori informazioni e una crescente consapevolezza delle questioni globali, le persone hanno iniziato a chiedere maggiori diritti e rappresentanza in un mondo del lavoro che somigliava comunque ancora ad un grande sfruttamento.

Mappa mentale della Seconda Rivoluzione Industriale

Se la Prima Rivoluzione Industriale ha interessato soltanto una parte privilegiata d’Europa, riconoscendo negli imprenditori inglesi i suoi reali protagonisti, durante la Seconda, che coinvolge l’intero continente, si assiste a un connubio tra capitalisti e scienziati, sullo sfondo dell’età del positivismo.

Lampadina, corrente elettrica, dinamite, acciaio, automobile sono soltanto alcune delle principali invenzioni di questi decenni, ciascuna delle quali trova una propria applicazione nei vari rami industriali. Si crea in questo modo una stretta connessione tra scienza, tecnologia e mondo della produzione. Basti pensare che l’elettricità è impiegata nel settore dei trasporti, in quello delle comunicazioni, nell’ambito chimico-industriale e persino nel settore alimentare per la conservazione degli alimenti.

I progressi industriali determinano anche una nuova e più efficiente produzione: si producono più prodotti, più velocemente, decretando un calo dei prezzi.

Per stampare la mappa con le principali invenzioni e conseguenze della Seconda Rivoluzione Industriale, scarica il pdf qui:

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Mappa della società di massa da stampare

Allo sviluppo economico e produttivo segue un aumento della popolazione. La maggioranza dei cittadini vive in agglomerati urbani: uomini e donne entrano in rapporto fra loro con maggiore facilità e frequenza, grazie anche alla disponibilità dei mezzi di trasporto e di comunicazione. Nasce la società di massa, i cui componenti, le masse, sono uniformi nell’agire e nel pensare.

Ora che il nuovo contesto economico necessita di ulteriori competenze culturali, il ruolo dell’istruzione acquista maggiore rilievo: l’istruzione elementare diviene pubblica e obbligatoria. Questo progresso culturale è accompagnato da una maggiore diffusione di mezzi di informazione. La facilità con cui il cittadino scolarizzato riesce a informarsi lo porta a interessarsi e a mostrare maggiore partecipazione per la vita politica.

Proprio in questi anni, grazie alla politica giolittiana, si assiste in Italia all’estensione del diritto di voto. Nascono i primi partiti di massa: nelle principali città italiane si fondano sezioni e sedi di partito per fare propaganda politica.

Per stampare la mappa mentale sulla società di massa, scarica il pdf in bianco e nero qui:

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