Le citazioni di: Pier Paolo Pasolini

Pier Paolo Pasolini, lo scrittore tra i più importanti in Italia

Pier Paolo Pasolini è un poeta, scrittore, attore, regista, sceneggiatore e drammaturgo italiano. È uno dei più importanti intellettuali del Novecento. Poliedrico, nel corso della sua vita ha lasciato contributi in diverse forme d’arte, dai romanzi alle poesie fino alle opere teatrali e ai film.

Pier Paolo Pasolini nasce il 5 marzo del 1922 a Bologna, ma a causa del lavoro del padre, ufficiale di fanteria, passa l’infanzia spostandosi spesso da una città all’altra tra Conegliano, Parma, Belluno e Casarsa della Delizia in Friuli, quest’ultima è casa dei nonni materni in cui trascorre l’estate. Se con la madre vive un rapporto quasi di simbiosi, con il padre i contrasti sono numerosi.

L’esordio nella poesia è a 6 anni, quando annota su un quadernetto una serie di scritti accompagnati da disegni. Frequenta il liceo Galvani di Bologna, dove conosce il primo vero amico della giovinezza, Luciano Serra. Con lui e Franco Farolfi, Ermes Parini e Fabio Mauri, crea un gruppo letterario per la discussione di poesie. Dati gli eccellenti risultati scolastici, si diploma con un anno di anticipo e di iscrive all’università di Bologna dove si laurea con lode. Spesso va anche al Cineclub della città italiana dove si appassiona ai film di Réne Clair.

Nel 1941, durante le vacanze a Casarsa, Pier Paolo scrive poesie che allega alle lettere per gli amici bolognesi. In questo periodo collabora a Il Setaccio e realizza scritti che saranno poi raccolti in un primo volume di Poesie a Casarsa. Durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1943 viene arruolato ma una settimana dopo, l’8 settembre, disobbedisce all’ordine di consegnare le armi ai tedeschi e scappa. Nel febbraio del 1945 il fratello Guido, arruolato nella divisione partigiana “Osoppo”, viene ucciso e la sua morte ha ripercussioni su tutta la famiglia Pasolini. Lo stesso anno Pier Paolo si laurea e si trasferisce in Friuli dove trova lavoro come insegnante in una scuola media di Valvassone.

Nel 1947 si avvicina al PCI, cominciando la collaborazione con il settimanale del partito Lotta e lavoro. Due anni dopo viene segnalato ai carabinieri di Cordovado per corruzione di minore e per questa accusa viene espulso dal PCI e perde il posto da insegnante. Si trasferisce allora a Roma e inizia a scrivere opere sulle borgate romane. Sulla rivista Paragone pubblica il primo capitolo di Ragazzi di vita e viene chiamato a fare parte della sezione letteraria del giornale radio, insieme a Carlo Emilio Gadda.

Nel 1954 pubblica il suo primo importante volume di poesie dialettali: La meglio gioventù. L’anno successivo Garzanti dà alle stampe il romanzo Ragazzi di vita che è un successo di critica e lettori. La sinistra e il PCI, invece, giudicano il libro intriso di “gusto morboso, dell’abbietto” e la presidenza del Consiglio promuove un’azione giudiziaria contro Pasolini e Garzanti.

Nel 1957, insieme a Sergio Citti, collabora al film di Federico Fellini, Le notti di Cabiria, stendendone i dialoghi nella parlata romana. Collabora anche alla rivista Officina e pubblica i poemetti Le ceneri di Gramsci, seguito un anno dopo da L’usignolo della chiesa cattolica. Nei primi anni ’60 escono i saggi Passione e ideologia e La religione del mio tempo. Pier Paolo realizza anche il primo film da regista: Accattone. Dirige poi Mamma Roma, Il vangelo secondo Matteo, Uccellacci e uccellini, Edipo Re, Teorema, Porcile e Medea. Degli anni ’70 fa parte la trilogia della vita con i film: Il Decameron, I racconti di Canterbury e Il fiore delle mille e una notte. Il suo ultimo film è Salò e le 120 giornate di Sodoma.

Per il cinema compie tantissimi viaggi che lo portano in India, Sudan, Kenia, Ghana, Nigeria, Guinea, Israele e Giordania. Nel 1966 va per la prima volta negli Usa, per poi ripartire per l’India e per l’Africa. Nel 1972 collabora con i giovani di Lotta Continua, e insieme ad alcuni di loro firma il documentario 12 dicembre.

Nel 1973 comincia la sua collaborazione con Il Corriere della Sera, con interventi critici sui problemi del Paese. Con Garzanti, pubblica la raccolta di interventi critici Scritti corsari. La notte del 2 novembre del 1975 viene ucciso sulla spiaggia dell’idroscalo di Ostia, percosso e travolto dalla sua stessa auto. Il cadavere viene scoperto verso le 6.30 di mattina da una donna, a riconoscere il corpo è l’attore e amico Ninetto Davoli.