Mestieri terminanti in -iere
Se il luogo ove si esercita il mestiere è senza dubbio la Pasticceria (non certo la “Pasticcieria”), sul nome del professionista che provvede alla produzione di dolci il margine di imbarazzo si amplia.
In realtà, però, la chiave per identificare la forma più corretta si evince in maniera molto semplice, in analogia alla regola che identifica i protagonisti delle altre attività lavorative terminanti in -iere.
Troviamo, infatti, il pompiere, il finanziere, il portiere. E, dunque, anche il pasticciere.
Forme non pure
Eppure, sempre più spesso, si incorre nella forma priva della i.
Fa parte di quel processo di semplificazione della lingua che mutua dal parlato allo scritto forme alternative “meno pure”, ma sempre più in uso. Una sorta di imbastardimento della lingua, potremmo dire, al quale si può anche resistere con orgoglio.
Ciò che ci si sente di consigliare, se proprio si ha la necessità impellente e irrinunciabile di risparmiare un carattere, è almeno scegliere con attenzione il contesto in cui permettersi tale slancio.
Come? Evitando le situazioni formali, gli ambiti in cui è richiesto un linguaggio istituzionale, nonché i frangenti in cui si rischi di incorrere nella figura di chi non sia al corrente delle regole corrette in proposito.
Insomma…
…siamo sicuri che valga proprio la pena di fare tutto questo rumore solo per risparmiare una misera i?