Sostantivo, forma flessa
mole f sing (plurale: moli)
- (fisica) (chimica) quantità di materia di una sostanza contenente un numero di particelle, siano esse atomi o molecole, pari a quelle contenute in 12 grammi dell'isotopo 12 del carbonio ed esplicitate dal valore, conosciuto come numero di Avogadro, N_A = 6,022 · 1023; è l'unità di misura della quantità di sostanza (simbolo mol ) del Sistema Internazionale
- (per estensione) massa atomica o molecolare di una sostanza chimica espressa in grammi; tale accezione è invalsa nell'uso comune come sovrapposizione impropria ai concetti di grammo-mole e grammo-molecola
- grossezza, voluminosità di ciò che si presenta complessivamente come una massa piuttosto compatta e uniforme di dimensioni ragguardevoli; detto anche di persona corpulenta o di animale
- e tu vorresti metterti a litigare con un individuo che ha la mole di un pachiderma?
- (architettura) edificio maestoso, complesso architettonico imponente e coeso nei suoi elementi; come nell'esempio, può essere usato in funzione di nome proprio
- la Mole Antonelliana da cui si domina Torino
- la Mole Adriana
- (senso figurato) con riferimento a oggetti astratti o concreti, imponenza nella quantità o nel numero
- il progetto richiederà una gran mole di lavoro e di collaboratori
Sostantivo, forma flessa
mole f pl
plurale di molaSillabazione
mò | le
Pronuncia
IPA: /'mɔle/
Etimologia
nelle accezioni 1 e 2, la parola è ricavata da molecola; nelle altre accezioni, l'origine è dal latino moles, molis "massa, grandezza, peso"
; plurale di mola
vedi mola
Proverbi
(per antonomasia) la città della mole: Torino.