Verbo
Transitivo
ricattare
- (obsoleto) riscattare nell'onore o nel patrimonio
- disse al Zeppa: or tu ben ricattato / Sopra di me ti sei: del mutuo oltraggio / Più non si parli e quel chè stato è stato'' (Giovanni Battista Casti, Novelle)
- (toscano) con significato vicino all'etimologia del vocabolo, recuperare, tornare in possesso di qualcosa o rifarsi di una spesa
- minacciare con azioni intimidatorie o con la promessa reiterata di rendere pubblici documenti riservati, carpiti con l'inganno, in grado di compromettere il ricattato nella sua rispettabilità, integrità, onorabilità ecc. o di comprovarne comportamenti viziosi per la legge al fine di estorcergli denaro o favori
- (ironico) spingere in modo scherzoso qualcuno a fare o a dare qualcosa quando risulta già palese in partenza che non può esservi diniego
- dovrei essere fatto di pietra per dirti di no quando quegli occhi e quel sorriso si alleano per ricattarmi
- (diritto) estorcere; nel codice penale, il concetto di ricatto, insieme al reato di sequestro di persona, è assimilabile, fatte salve alcune fondamentali distinzioni, a quello di estorsione
Sillabazione
ri | cat | tà | re
Pronuncia
IPA: /rikat'tare/
Etimologia
ricostruito dal latino volgare
recaptare "riprendere", composto a partire dal classico captare (vedi capto), variante di capere "prendere", con l'aggiunta del prefisso iterativo re-Citazioni
"Ah! Signore, se poteste immaginare cosa vuol dire accarezzare indifferentemente un vecchio mercante, un avvocato, un monaco, un gondoliere, un abate, essere esposta a tutti gli insulti, a tutte le ingiurie; essere spesso ridotta a chiedere in prestito una gonna per andare a farsela togliere da un uomo disgustoso; essere derubata dall’uno di quel che si è guadagnato con l’altro; essere ricattata dagli ufficiali di giustizia, e avere per prospettiva un’orribile vecchiaia, un ospedale e un letamaio, concludereste che io sono una delle creature più infelici del mondo”" (Voltaire)
Derivate
ricatto, ricattatore, ricattato