Sostantivo
supercàzzora (o erroneamente
supercàzzola )
f(neologismo) uno dei tanti che il cinema e la televisione immettono nella lingua parlata – che sta ad indicare un nonsense, una frase priva di alcun senso logico, piena di parole inventate sul momento, spesso usata per imbrogliare la persona a cui la si "fa", cioè la si pronuncia (e per far ridere quelli che si gustano la scena). Va detto tuttavia che ciò che connota la supercazzora non è tanto la generica ricerca di una forma di humour, ma appunto la sbeffeggiatura, o anche solo il proposito (consapevole o meno che sia) di confondere.
La supercazzora prende il nome da alcune scene recitate da Ugo Tognazzi nei panni del conte Raffaello Mascetti, nel film di Mario Monicelli
Amici miei, la cui trama si incentra su di un gruppo di amici burloni che si divertono a corbellare alcune persone che capitano loro a tiro. La pratica consiste nell'investire il malcapitato con una raffica di parole incomprensibili, spesso condite da parolacce mascherate, delle quali "supercazzora" è una delle poche percepibili.
Etimologia
La supercazzora prende il nome da alcune scene recitate da Ugo Tognazzi nei panni del conte Raffaello Mascetti, nel film di Mario Monicelli Amici miei, la cui trama si incentra su di un gruppo di amici burloni che si divertono a corbellare alcune persone che capitano loro a tiro. La pratica consiste nell'investire il malcapitato con una raffica di parole incomprensibili, spesso condite da parolacce mascherate, delle quali "supercazzora" è una delle poche percepibili.