“Chi non è in forno è sulla pala” è un proverbio che affonda le sue antiche radici in Toscana e che, come tanti altri modi di dire celebri in Italia, fa riferimento al mondo della cucina. In questo caso, però, non si parla di gustose pietanze: chi sta nel forno (o sulla pala) è, infatti, proprio il soggetto protagonista del proverbio, che è costretto a fare i conti con il suo destino ineluttabile.
La spiegazione storica
Il significato storico del proverbio, la cui formula originaria sembra essere “Chi non è in forno è in su la pala“, è: “Chi non è rovinato, e fallito, è in sul rovinare, e fallire“. Sostanzialmente, quindi, il proverbio fa riferimento al destino di una persona che, se non si trova già nel forno (dove la sua sorte inevitabile sarà quella di essere “cotto” a puntino), è sulla pala, che presto finirà proprio nel forno.
L’altro significato
Esiste anche un altro significato del proverbio “Chi non è in forno è sulla pala”: in questa seconda accezione, il modo di dire fa riferimento a chi rischia di incorrere in una disavventura in cui sono già incorse altre persone. La sfumatura è leggera, ma c’è: questa definizione, infatti, accumuna il destino del soggetto protagonista del proverbio a quello di altre persone.
Gli altri proverbi simili
Come abbiamo già avuto modo di accennare, sono diversi i proverbi italiani che fanno riferimento al mondo della cucina e agli oggetti che la popolano: molti di questi, però, come per esempio, “La cucina piccola fa la casa grande“, “Troppi cuochi guastano la cucina” oppure “Presto a tavola, tardi in battaglia” hanno significati e riferimenti totalmente diversi rispetto al detto che recita “Chi non è in forno è sulla pala”.
Tanti altri proverbi italiani, inoltre, fanno riferimento in modo più o meno esplicito al destino, come il detto poc’anzi citato. Anche in questo caso, però, il significato di questi modi di dire non è propriamente sovrapponibile. Tra questi, spicca “Chi è destinato alla forca non annega“, che fa riferimento anch’esso al destino ineluttabile dell’uomo, che non può essere modificato in alcun modo.
Significato
Il proverbio fa riferimento al destino ineluttabile di un uomo, che è già fallito o, se non lo è già, è destinato in maniera inevitabile al fallimento. In un'altra accezione, il modo di dire accumuna invece il destino del soggetto protagonista del proverbio a quello di altre persone, che sono già incappate nella disavventura a cui lui è ormai inesorabilmente destinato. La differenza tra le due diverse accezioni sta proprio nel riferimento alla medesima sorte capitata ad altre persone.
Origine
Le origini di questo proverbio affondano le radici nel Centro Italia e, più precisamente, in Toscana. Il modo di dire è legato al mondo della cucina, come del resto tanti altri detti diffusi nel nostro Paese. Non si conosce il nome dell'inventore di questo particolare modo di dire, ma la frase in questione è contenuta nel libro "Proverbi toscani" di Giuseppe Giusti e nel volume omonimo a firma di Giancarlo Vannuccini.
Varianti
- Toscana: Chi non è in forno è in su la pala