- Le vere origini
- Il nome Halloween
- Samhain, notte magica
- Come Halloween sopravvisse al Cristianesimo
- Come e quando la festa arriva in America?
- Le accusa della chiesa in Italia alla festa di Halloween
Le vere origini
Negli Stati Uniti, e attraverso la loro cultura pop anche nel resto del mondo occidentale e in sempre più posti del mondo grazie alla globalizzazione di costumi e abitudini, la celebrazione di Halloween rispetta una "confezione" fatta più che altro di iconografia del terrore a uso e consumo delle generazioni più giovani e di una ritualità che nella fatidica notte del 31 ottobre coinvolge i ragazzi e di conseguenza le loro famiglie nella celeberrima ritualità, molto sfruttata commercialmente, basata sulle visite di gruppi di ragazzi nelle varie case, spesso mascherati da streghe, vampiri o fantasmi, che all’interlocutore di turno rivolgono il fatidico quesito: "Dolcetto o scherzetto?". Si può ben immaginare quanto questa abitudine possa giovare, nei giorni che precedono la ricorrenza, all’indotto del commercio di dolciumi, snack e caramelle varie.
Proprio per questo, è ora di precisare che la celebrazione della sera di Halloween non nasce negli States ma le sue origini sono secolari è talmente remote da essere individuabili in Irlanda, quando in quelle lande verdeggianti vigeva il dominio dei Celti. Dal loro Samhain, ossia il Capodanno celtico, derivano le attuali e sempre più diffuse abitudini tanto gradite ormai dai ragazzi di vari angoli del pianeta.
Il nome Halloween
Il nome del rito, che in irlandese si scrive Hallow E’en, non è altro che la derivazione della forma contratta di "All Hallows’ Eve", dove Hallow è la parola arcaica di origine britannica che significa "santo": per traslato, la vigilia di Tutti i santi, quindi.
Ognissanti, invece, la festa vera e propria, come tradizione cattolica vuole che venga chiamata la ricorrenza in Italia, in inglese è "All Hallows’ Day".
L’importanza che, tuttavia, viene data alla notte di vigilia si evince dal valore dell’attesa che scandisce il tempo nella cosmologia dei Celti: questa concezione del succedersi delle date, a livello linguistico, è molto presente nei paesi anglofoni, in cui diverse feste sono accompagnate dalla parole "Eve", tra cui la stessa notte di Capodanno, "New Year’s Eve", o la notte di Natale "Christmas Eve".
Samhain, notte magica
Samhain era, dunque, una ricorrenza ritenuta magica perché portatrice di un prodigio; in quella notte infatti coesistevano due stati d’animo agli antipodi: il terrore della morte e della manifestazione degli spiriti maligni uniti all’allegria dei festeggiamenti per la fine del vecchio anno, che a conti fatti esorcizzava la paura stessa. La notte del 31 ottobre era costumanza celtica che ci si ritrovasse nei boschi e in zone selvagge per la cerimonia dell’accensione del "Fuoco Sacro", per mezzo del quale venivano celebrati sacrifici animali. Vestiti con maschere grottesche, i Celti tornavano al villaggio, facendosi luce con lanterne costituite da cipolle intagliate al cui interno erano poste le braci del Fuoco Sacro. Molto probabilmente antenate delle celebri zucche sulle quali oggi vengono incisi lineamenti che le fanno assomigliare a un volto umano. Dopo questi riti i Celti festeggiavano per tre giorni di fila, mascherandosi con le pelli degli animali sacrificati con lo scopo di scacciare le entità maligne. In seguito, In Irlanda si diffuse l’abitudine di esporre torce e fiaccole accanto agli usci delle case, dove venivano lasciati cibo e bevande per le anime dei defunti che avrebbero reso visita ai propri familiari, affinché gli spiriti potessero rifocillarsi e di conseguenza placare i loro istinti aggressivi, per poi prendere la decisione di non fare scherzi ai vivi o di infastidirli con le loro molestie.
Come Halloween sopravvisse al Cristianesimo
L’evangelizzazione delle Isole Britanniche diffuse un sistema di valori e una concezione della vita stessa molto differenti rispetto a quelli celtici e durante tale fase la Chiesa tentò di sradicare del
tutto la mitologia preesistente, ma non riuscì mai a cancellarla. Allo stesso
modo, Halloween non fu completamente obliata, ma in un certo senso assorbita dal Cristianesimo, tramite l’istituzione del giorno di Ognissanti il 1° Novembre e, in seguito, della commemorazione dedicata alla memoria dei morti nella data del
2 novembre.
Vediamo la questione nei passaggi storici più dettagliati. Si deve a Odilone di Cluny, nel 998 d.C., l’inizio di quella che sarebbe divenuta una delle più solenni e sentite ritualità cristiane, un tradizione sentita anche dai tanti laici delle società occidentali. Allora egli diede disposizione affinché i monasteri dipendenti dall’abbazia celebrassero il rito dei defunti a partire dal vespro del 1° Novembre. Il giorno seguente era invece disposto che fosse commemorato con un’Eucarestia offerta al Signore, "pro requie omnium defunctorum". Una ritualità che si diffuse ben presto in tutta l’Europa cristiana, per giungere quindi anche a Roma. La Festa di Ognissanti, infatti, fu celebrata per la prima volta nell’attuale Capitale d’Italia il 13 Maggio del 609 d.C., in occasione della consacrazione del Pantheon alla Vergine Maria. Successivamente, Papa Gregorio III stabilì che la Festa di Ognissanti fosse celebrata non più il 13 Maggio, bensì il 1° Novembre, come avveniva già da tempo in territorio francese. La reminescenza del culto e delle celebrazioni in nome di Samhain non fu, tuttavia, cancellata del tutto: a testimonianza di questa persistenza sta il fatto che la Chiesa nel 900 d.c. aggiunse, come già indicato, al calendario sacro una nuova festa: il 2 Novembre, Giorno dei Morti, dedicato alla memoria delle anime degli scomparsi.
Come e quando la festa arriva in America?
Dall’Irlanda, la tradizione è stata poi esportata negli Stati Uniti dagli emigranti, che, spinti dalla terribile carestia provocata dal morbo delle patate nell’ Ottocento, si imbarcarono in massa per il Nuovo Mondo.
Ben presto, questa usanza si diffuse in tutto il popolo americano, diventando in via ufficiosa quasi una festività nazionale. Più recentemente, gli Stati Uniti per mezzo del cinema e della televisione hanno esportato in tutto il mondo i festeggiamenti di Halloween, contagiando anche quella parte dell’Europa che ne era rimasta estranea. In moltissimi film e telefilm spesso appaiono la famosa zucca ed i bambini mascherati che bussano alle porte. E molti, infine, sono i libri ed i racconti horror che prendono Halloween come sfondo o come spunto delle loro trame. In Italia tutti quelli che hanno più di quarant’anni non possono non ricordare l’inquietante pellicola "Halloween – La notte delle streghe", con tutti i suoi sequel basati sul terrificante personaggio di Michael Myers.
Negli Stati Uniti Halloween ha perso i suoi significati religiosi e rituali, ed è diventata un’occasione per divertirsi e organizzare costosi e allegri festeggiamenti. Pare che ogni anno gli Americani spendano due milioni e mezzo di dollari in costumi, addobbi e feste per la data del 31 ottobre.
Le accusa della chiesa in Italia alla festa di Halloween
Per i cattolici italiani la "questione" Halloween è diventata negli ultimi tempi molto sentita e problematica. A questa che in fin dei conti possiamo definire una giocosa, recente abitudine, negli ambienti sacri viene mossa l’accusa di essere una celebrazione estrane alla tradizione cattolica italiana. In realtà abbiamo enucleato gli elementi di continuità.
Tra gli accusatori c’è chi addirittura arriva ad associare la festa alle pratiche dei satanisti, partendo dal presupposto che i costumi indossati da grandi e piccoli e i simboli legati ai fantasmi, quindi a una visione pagana della morte, richiamerebbero un presunto elemento demoniaco. Alcuni rappresentanti delle alte sfere della Chiesa sono giunti al punto di ipotizzare "conseguenze anche gravi sul piano spirituale, ma anche sul piano dell’integrità psicofisica" dovute al contatto con il mondo delle scienze occulte.