Notte di San Lorenzo, quand'è e perché si festeggia
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Notte di San Lorenzo, quand'è e perché si festeggia

È la notte d’estate perfetta per volgere gli occhi al cielo e sognare. Ma cosa lega la tradizione delle stelle cadenti al santo? E perché cade proprio il 10 agosto?

Silvia Pino

Silvia Pino

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Ho iniziato con le lingue straniere, ho continuato con la traduzione e poi con l’editoria. Sono stata catturata dalla critica del testo perché stregata dalle parole, dalla comunicazione per pura casualità. Leggo, indago e amo i giochi di parole. Poiché non era abbastanza ho iniziato a scrivere e non mi sono più fermata.

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San Lorenzo, insieme a Ferragosto, è il giorno più atteso dell’estate, quello in cui ci si dà appuntamento in spiaggia o in un luogo poco contaminato dall’inquinamento luminoso, ci si accomoda e si volge lo sguardo al cielo in attesa di una, o magari più di una, stella cadente. L’occasione perfetta per esprimere un desiderio! Se vi siete chiesti come mai esiste questa tradizione e perché cade proprio il 10 agosto, ecco tutto quello che c’è da sapere sulla Notte di San Lorenzo. Scoprirete il legame tra stelle e desideri, la storia di San Lorenzo e cosa sono esattamente le stelle cadenti.

San Lorenzo, la storia, le lacrime e le stelle

Iniziamo a capire da dove nasce il legame tra San Lorenzo e le stelle.

Non si hanno notizie certe sulla vita del martire. Si sa che era originario dell’Aragona, in Spagna, precisamente di Osca, una città alle falde dei Pirenei. Lorenzo, durante i suoi studi umanistici e teologici a Saragozza, conobbe il futuro papa Sisto II, con cui instaurò un profondo legame intellettuale e di amicizia. I due si trasferirono a Roma e qui, una volta che Sisto II fu eletto papa nel 257, scelse Lorenzo come diacono della Chiesa romana, responsabile dei luoghi di carità, quelli in cui gli uomini di chiesa si occupavano di orfani, poveri e bisognosi. Le fonti sono imprecise e le lacune tante. Eppure esiste una leggenda, confermata dalla tradizione e dall’iconografia del santo. San Lorenzo, infatti, viene raffigurato come un giovane diacono in dalmatica rossa; gli attributi sono la graticola, che sta indicare il supplizio, la palma del martirio e la borsa del tesoro della Chiesa romana da lui distribuito ai poveri.

La leggenda narra che Lorenzo fu messo a morte nel periodo delle persecuzioni su ordine dell’imperatore Valeriano e fu bruciato su una graticola, anche se dalle ricerche storiche emerge che molto più probabilmente fu decapitato, così come Sisto II. Ma la graticola ha ispirato opere d’arte, racconti e testi popolari la cui forza espressiva arriva fino ai giorni nostri.

Il martirio di San Lorenzo è legato alle stelle perché queste ricordano i carboni ardenti su cui perse la vita oppure, secondo altre credenze, le stelle cadenti richiamano le lacrime versate dal santo nel momento del martirio.

Quest’ultima associazione resta eterna grazie alla poesia X Agosto di Giovanni Pascoli.

San Lorenzo, io lo so perché tanto

di stelle per l’aria tranquilla

arde e cade, perché si gran pianto

nel concavo cielo sfavilla.

[…]

E tu, Cielo, dall’alto dei mondi

sereni, infinito, immortale,

oh! d’un pianto di stelle lo inondi

quest’atomo opaco del Male!

Perché si festeggia il 10 agosto

San Lorenzo viene ricordato il 10 agosto perché proprio in questa data avvenne il suo martirio.

Si narra che nell’agosto del 258 l’imperatore Valeriano emanò un editto con il quale ordinò la morte di tutti i vescovi, i presbiteri e i diaconi della Chiesa romana. L’editto ebbe valenza immediata a Roma, grazie anche alla proverbiale crudeltà dell’allora prefetto Daciano, che diede subito il via alle esecuzioni. Sisto II fu tra i primi, arrestato mentre celebrava l’eucaristia nelle catacombe di Pretestato e ucciso il 6 agosto, mentre il 10 agosto toccò a Lorenzo, allora trentatreenne.

Ogni anno, tra la metà di luglio e la metà di agosto, l’orbita della Terra incrocia quella delle Perseidi, conosciute proprio come Lacrime di San Lorenzo, lo sciame meteorico che ha origine dalla cometa Swift-Tuttle. Sono le stelle cadenti che tutti aspettiamo, ansiosi di esprimere i nostri desideri.

Stelle cadenti e desideri

Ma qual è il legame tra le stelle e i desideri? Perché vengono associati e perché si esprimono quando si vede una stella cadente?

Partiamo dalla parola desiderio, magica anche solo nel pronunciarla. Deriva dal latino ed è composta dalla particella privativa "de-" e la parola "-sidus, -sideris" (sidera al plurale), che significa stella. Desiderio quindi significa letteralmente "mancanza di stelle". È quindi una condizione in cui l’assenza di qualcosa, in questo caso di stelle, indica una ricerca, un ardore. Infatti anticamente un cielo coperto, e quindi l’assenza di stelle, impediva ai popoli di fare divinazioni o trarre profezie.

Il termine desiderio nasconde in sé un significato profondo, una condizione che spinge l’uomo a cercare la soddisfazione di un bisogno, che sia fisico o spirituale. Il desiderio rende vivi.

Il 10 agosto secondo la scienza

Ma davvero le stelle "cadono"? La definizione di stelle cadenti è piuttosto impropria, perché le stelle sono ammassi di gas che hanno una luce fissa e non possono cadere (per fortuna). Quelle che noi chiamiamo stelle cadenti sono in realtà delle meteore, ammassi di rocce, ghiaccio e detriti spaziali che, quando entrano in contatto con l’atmosfera terrestre, bruciano e si disintegrano. La scia luminosa che solca il cielo, visibile a occhio nudo, è la nostra stella cadente ed è l’ultimo momento di vita della meteora.

In determinati momenti dell’anno l’orbita terrestre incontra frammenti di comete che provocano sciami di detriti, e uno dei momenti migliori per vederli è l’estate, tra luglio e agosto, quando la visibilità è maggiore grazie al cielo limpido estivo. Gli sciami prendono il nome dalla costellazione più vicina al radiante, che sarebbe il punto nel cielo da cui le stelle cadenti sembrano arrivare se osservate dalla prospettiva della Terra. Gli sciami di meteore che attraversano i cieli di agosto prendono il nome dalla costellazione di Perseo e vengono chiamati perseidi.