Su assi in legno verticali marrone scuro, quattro copertine di varia grandezza di romanzi del celebre scrittore statunitense Peter Cameron Fonte foto: 123rf
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Peter Cameron, libri che conquistano e intrattengono

Relazioni familiari e professionali tremendamente complesse: Peter Cameron nei suoi libri approfondisce quanto sia laborioso rapportarsi con l'altro sesso.

Elena Arneodo

Elena Arneodo

ESPERTA DI LIBRI

Traduttrice e autrice, editor e copywriter per case editrici, magazine e siti web, specializzata in viaggi e food. Da sempre appassionata di libri di vario genere, dai romanzi della letteratura classica ai best seller, dagli albi illustrati per bambini ai graphic novel, fino ai ricettari e ai fotografici.

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Americano del New Jersey, classe 1959, Peter Cameron è autore molto considerato in tutto il mondo, il cui successo viene costantemente certificato dalle vendite registrate soprattutto in Europa e nel nostro Paese.

Il suo libro del 2007 Un giorno questo dolore ti sarà utile – diventato anche un film diretto dall’italiano Roberto Faenza – è stato accostato addirittura a Il giovane Holden, il sorprendente capolavoro del ‘900 di J.D. Salinger. In effetti James, il protagonista del romanzo di Cameron, è un personaggio dalle caratteristiche piuttosto compatibili con quelle di Holden Caulfield. Si tratta infatti un diciottenne di New York che, terminata la scuola, lavora senza troppo impegno nella modesta Galleria d’arte di sua madre e cerca un’alternativa al college ingannando il tempo tra letture, solitudine e un profondo bisogno di attenzione che arriverà ad essere causa di azioni di cui dovrà pentirsi.

Come in tutti i libri di Peter Cameron, a sostenere questo romanzo ci sono dialoghi dal buon ritmo, a tratti effervescenti, ma c’è innanzitutto un generale senso di gradevolezza che richiede a chi vi si accosta un solo impegno: abbandonarsi senza troppi pensieri alla lettura.

Un giorno questo dolore ti sarà utile

Un giorno questo dolore ti sarà utile

Non c’è in Cameron spazio per complesse indagini sociologiche, quesiti contorti dalla difficile risoluzione o temi spiazzanti. Vi si ritrovano invece molto facilmente il tema dell’amore trattato in tutte le sue declinazioni e delle relazioni con gli altri, la questione della realizzazione di sé e della natura delle proprie ambizioni. Ciò che a Cameron riesce bene, con una voce sempre piuttosto lineare, è catturare il cosiddetto spirito del tempo, l’aria che tira nella nostra società nel momento esatto che viviamo. E per farlo, lo scrittore americano si affida a personaggi spesso incerti sul da farsi, solitamente dubbiosi, a tratti perfino disorientati, quasi sempre irrisolti.

Un concetto, questo, che vale anche per Quella casa dorata, altro titolo dell’autore americano diventato film di successo, interpretato da un meraviglioso Anthony Hopkins. Qui la narrazione ruota intorno alla biografia che un giovane dottorando dell’Università del Kansas, Omar Razaghi, vorrebbe scrivere sul defunto Jule Gund, autore di un unico, memorabile romanzo. Convincere i familiari di Gund – i quali temono che quel lavoro possa portare alla luce scomode verità – e ottenere il loro benestare, diventa il motore di tutta la storia.

Quella casa dorata

Quella casa dorata

Dalla tenuta uruguayana della famiglia Gund alla spettrale villa immersa nella campagna inglese di Coral Glynn, alla fine della seconda guerra mondiale. Coral, sola al mondo, arriva in quell’edificio per assistere la padrona di casa nei suoi ultimi giorni di vita, negli stessi giorni in cui il figlio di lei, il maggiore Clement Hart, cerca di guarire dalle ferite che il conflitto gli ha lasciato. È questa una storia sull’incapacità di amare e sul posto che ciascuno occupa nel mondo in relazione agli altri: una storia in cui le emozioni compiono impercettibili ma dolorose evoluzioni verso un finale inatteso.

Coral Glynn

Coral Glynn

Il talento di Cameron si fa evidente in Cose che succedono la notte. In questo libro c’è una coppia che, dopo un lungo viaggio notturno in treno, arriva in un grande albergo troppo vecchio per essere ancora al centro della vita mondana, proprio come i suoi sparuti avventori che uno dopo l’altro si prendono la scena. Ci sono enigmi, elusioni, rimpianti: tra le pagine si balla spesso sul confine tra la vita e la morte, tra il presente e il passato, tra il vero e l’immaginato. A guidare in quest’opera non è tanto la trama ma l’atmosfera onirica del Grande Nord, che potrebbe benissimo essere l’atmosfera dei confini del mondo: cupa, bianca di neve, notturna.

La poderosa scrittura di Peter Cameron sostiene l’intero impianto narrativo, giustifica ogni scelta – anche la più improbabile – ogni personaggio.

Cose che succedono la notte

Cose che succedono la notte

Anno bisestile è invece il romanzo dell’esordio di Peter Cameron. Scritto e uscito a puntate nel 1988, è in realtà anche l’ultimo lavoro dell’autore americano edito in Italia, accompagnato dalla traduzione di Giuseppina Oneto. Chi ama Cameron potrà riconoscere il tocco dello scrittore anche in un libro che, nella sostanza, risulta piuttosto diverso da quelli successivamente pubblicati. C’è anche in questa prima opera lo stesso convincimento profondo che si rintraccia in tutta la produzione dell’autore: la consapevolezza nettissima che le relazioni, quelle con l’altro sesso, quelle familiari e quelle professionali, siano tremendamente complesse, che la vita stessa sia, in fin dei conti, tremendamente complessa.

Anno bisestile

Anno bisestile

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