
L'allarme di Prof Schettini sull'IA: perché ci sta "distruggendo"
Prof Vincenzo Schettini si sfoga in un lungo video in cui tratta il tema dell'Intelligenza Artificiale nello studio dei giovani: ecco il vero problema
Intelligenza Artificiale a scuola e tra i giovani: favorevoli o contrari? Il dibattito prosegue, tra i sostenitori di questa grande rivoluzione e chi lancia invece allarmi sulla pericolosità di uno strumento così potente. Con il secondo gruppo si è schierato Vincenzo Schettini, prof di fisica e divulgatore scientifico molto seguito sul web con il suo format “La fisica che ci piace”. Secondo lui, l’IA sta creando “un casino“, ma noi non ce ne staremmo accorgendo: “Pensiamo che vada tutto bene e invece non è così”, ha esordito sul tema il docente, pubblicando un video-sfogo.
Ecco qual è il più grande problema causato dall’IA tra i giovani studenti secondo prof Schettini, che ha lanciato loro un accorato appello in un video intitolato “Ecco perché l’intelligenza artificiale ci sta distruggendo (e non ce ne accorgiamo)“.
- Il problema più grave secondo Schettini
- Cosa non sanno più fare i giovani secondo prof Schettini
- L'appello di prof Schettini ai giovani
Il problema più grave secondo Schettini
È assodato che l’Intelligenza Artificiale sia un ottimo supporto per il progresso in tantissimi ambiti e per affrontare le grandi sfide dell’umanità, riuscendo a progettare e ad analizzare meglio i dati. Ne beneficiano la medicina, la farmaceutica, l’ingegneria, la chimica e la fisica.
Anche prof Schettini non ha dubbi sulle incredibili potenzialità dell’IA e sugli effetti benefici per il futuro. Ma c’è anche un risvolto negativo di tale strumento, in particolare sui giovani e sulla scuola. “L’Intelligenza Artificiale è entrata prepotentemente nel mondo dello studio, dell’apprendimento e dell’imparare qualcosa”, ha affermato con preoccupazione Schettini nel video pubblicato sulla sua pagina social. È questo il problema più grave: “Tendete a imparare sempre meno e in maniera sempre più frettolosa“.
Sono l’apprendimento e lo studio di una materia a venir meno a causa dell’IA. “Un tempo c’erano le dispense cartacee. Quando al professore non andava particolarmente bene un argomento dal libro, portava in classe le dispense. Erano gli anni ’80”, ha proseguito. Poi c’è stato l’avvento di Internet e di YouTube: quelle dispense sono state sostituite molto spesso da video di professori ed esperti che gli stessi insegnanti consigliano agli alunni di vedere, per approfondire un determinato argomento. Ora tutto sta cambiando di nuovo: “Molti studenti affidano il loro studio all’Intelligenza Artificiale, la interpellano, la interrogano per farsi creare riassunti, per farsi spiegare un argomento, per farsi risolvere un problema di matematica o farsi scrivere un tema di italiano”.
Qual è l’effetto? Che l’uso di ChatGPT ed altri strumenti basati sull’IA stanno “impigrendo” i ragazzi. È proprio “la pigrizia mentale“, come sottolineato da Schettini, uno dei più grossi problemi generati dall’uso massiccio dell’Intelligenza Artificiale per lo studio. “Invece di leggervi tutta la pagina, sottolineare e allenare il vostro cervello (perché il cervello ha bisogno proprio di allenarsi, come i muscoli crescono anche tutte le nostre connessioni hanno bisogno di essere utilizzate e allenate), voi state affidando l’attività di comprensione alla macchina”, ha detto il docente rivolgendosi direttamente alle ragazze e ai ragazzi che lo seguono.
Cosa non sanno più fare i giovani secondo prof Schettini
Sarebbero i giovani studenti i soggetti più fragili e indifesi nell’uso massiccio dell’IA, poiché si trovano in una fase di apprendimento della vita e devono ancora formare pienamente il loro cervello.
Prof Schettini insegna nelle scuole dal 2007, e in questi quasi vent’anni ha dichiarato che “è successo il caos“: “Ho visto il quoziente intellettivo calare, crollare completamente“, ha aggiunto, spiegando che i ragazzi che vede in classe quotidianamente interagiscono sempre meno alla lavagna quando vengono interrogati e sono “sempre meno capaci di fare una frase fatta, di mettere insieme una frase con la quale essere chiari”.
“Questa cosa per me è preoccupante”, ha aggiunto prof Schettini. Perché? Apprendere in classe, imparare a parlare, a confrontarsi, a scrivere e a risolvere un problema, servirà ai giovani una volta usciti da scuola. Ciò che viene appreso durante gli anni di studio sarà indispensabile per la vita adulta e il mondo del lavoro, dove tante cose vengono affrontate senza il supporto dell’IA. “Siete davvero convinti che nel mondo del lavoro tutto passerà dall’Intelligenza Artificiale e voi starete senza fare niente, guadagnando il vostro stipendio?”, ha chiesto sarcasticamente il prof di fisica.
L’appello di prof Schettini ai giovani
Prof Schettini fa una raccomandazione ai ragazzi e alle ragazze: “Occhio, non cadete nella trappola: se siete nell’età dell’apprendimento, se siete alle scuole medie o alle scuole superiori, fatevi prendere dalla gioia di leggere di capire col vostro cervello“. Sfidare le proprie capacità, impegnarsi per risolvere un problema con le proprie forze è ciò che consiglia Schettini ai giovani per raggiungere la soddisfazione personale e non rischiare di accontentarsi.
“Questo è il grosso problema – ha proseguito il docente -: io lo so che in futuro in futuro purtroppo una bassissima percentuale di voi sarà diventato potente da un punto di vista intellettuale, mentre la maggior parte si farà trascinare dal nulla e dal farsi sostituire dall’Intelligenza Artificiale. È lì che vi ritroverete con un pugno di mosche in mano, un’idea che non riesco a sopportare”.
Ecco quindi l’appello finale si Schettini: “Voglio che voi diventiate quei medici, voglio che voi diventate degli ingegneri, voglio che voi possiate diventare quei poeti che scriveranno delle opere meravigliose che hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo, voglio che voi possiate diventare professori del futuro che ispireranno i figli e i ragazzi”, supportati dall’IA e non più trascinati dalla stessa.
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