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Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara Fonte foto: Ipa

Arrestare chi aggredisce i prof: appello dei presidi a Valditara

La violenza a scuola ai danni di docenti e personale scolastico preoccupa: i presidi italiani hanno lanciato un appello al ministro Valditara

Patrizia Chimera

Patrizia Chimera

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico.

I presidi italiani hanno lanciato un appello al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Tema della richiesta sono le troppe aggressioni che il personale scolastico subisce a scuola. Proprio in occasione della Giornata nazionale contro la violenza sui prof, l’associazione italiana dei presidi ha deciso di scrivere al ministro per chiedere pene più severe, come ad esempio arrestare chi aggredisce un professore.

L’appello dei presidi a Valditara

Come riportato da ‘Il Messaggero’, Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, ha spiegato il motivo della lettera a Valditara: “I dirigenti scolastici, i docenti e il personale Ata ai quali lo Stato ha affidato il prezioso compito di educare, istruire e formare i nostri giovani non possono più essere oggetto di aggressioni e violenze, divenute sempre più frequenti”.

Il presidente dell’associazione, poi, ha aggiunto: “Ritengo condivisibili i recenti interventi legislativi che mirano a contrastare il crescente fenomeno degli atti di aggressione da parte di studenti e genitori nei confronti del personale della scuola, fornendo a quest’ultima ulteriori tutele”.

La lettera arriva proprio in occasione ella Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico. La giornata è stata istituita nel 2024 e fa parte delle iniziative che il ministero dell’Istruzione e del Merito ha messo in atto per contrastare il fenomeno della violenza a scuola, nei confronti del personale scolastico, in particolare dei docenti.

La proposta: arrestare chi aggredisce i prof

Antonello Giannelli, nel suo intervento, ha poi aggiunto che forse quello che è stato pensato finora non è sufficiente per arginare il fenomeno. “Se la situazione non migliorerà, formalizzerò al ministro la richiesta di proporre un intervento legislativo volto a disporre, nei confronti di eventuali aggressori del personale scolastico, l’arresto in flagranza come già introdotto a tutela del personale sanitario”.

La richiesta dei presidi italiani è quella di arrestare chi usa violenza o aggredisce un professore, così come nel caso di aggressione ad altri dipendenti che fanno parte del personale scolastico.

I dati sulla violenza contro i prof in Italia

Proprio in occasione della Giornata di educazione e prevenzione contro la violenza a scuola, il ministro Valditara ha presentato i dati relativi a un fenomeno che, purtroppo, è in crescita nel nostro Paese. Dall’inizio dell’anno scolastico 2024-2025 in Italia sono già stati registrati 19 casi di aggressione al personale scolastico. 13 casi sono avvenuti nel secondo ciclo scolastico e riguardano sempre più il personale Ata e i dirigenti scolastici. I docenti, però, sono i soggetti più colpiti. Quest’anno la maggior parte dei casi è avvenuta in Lombardia e Campania, seguite da Sardegna, Lazio e Campania e i responsabili sono studenti e famigliari.

I dati di quest’anno sono in linea con quelli del precedente, ma i numeri rispetto al passato sono in crescita. Nell’anno scolastico 2022-2023 erano state segnalate 36 aggressioni, mentre l’anno successivo sono state ben 68. I dati del 2022-2023 informano che la Puglia è la regione più colpita con 8 aggressioni, seguita da Lazio e Calabria (7), Lombardia e Sicilia (6), Sardegna e Campania (5), Piemonte, Veneto, Toscana e Liguria (4). La gran parte degli episodi ha avuto luogo nelle scuole superiori. Gli autori delle aggressioni in 33 casi sono stati familiari, in 31 uno studente, in 4 un estraneo e in un caso l’autore è rimasto ignoto.