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Italian Teacher Award 2025: chi ha vinto Fonte foto: iStock

Atlante Italian Teacher Award 2025, i migliori docenti d'Italia

Premiati con l'Atlante Italian Teacher Award 2025 i docenti che si sono distinti con progetti innovativi dedicati ai loro studenti: ecco chi sono

Francesca Pasini

Francesca Pasini

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Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

Esistono dei maestri e professori che si distinguono più di altri per la particolare attenzione che pongono alla didattica e che riescono ad appassionare gli studenti mentre li accompagnano nel percorso di apprendimento. Sono i vincitori dell’Atlante Italian Teacher Award 2025, che quest’anno ha posto l’accento sulle nuove tecnologie e sull’importanza delle parole, rivelando chi sono i talentuosi docenti vincitori del premio alle scuole elementari, medie e superiori.

Cos’è l’Atlante Italian Teacher Award

Giunto alla sua sesta edizione, l’Atlante Italian Teacher Award è il premio che ogni professore appassionato amerebbe ricevere nel corso della sua carriera. Organizzato da United network con Repubblica@Scuola e in partnership con la Varkey Foundation, il riconoscimento è dedicato a tutti quei docenti che hanno presentato progetti didattici che favoriscono l’emancipazione degli studenti, appassionandoli e arricchendone il percorso scolastico.

Quest’anno, ad essere premiati sono stati i progetti più innovativi che si sono distinti per l’attenzione alla scienza e alla lingua. Alcuni esempi che hanno meritato una menzione speciale durante la premiazione di quest’anno a Roma, al teatro Brancaccio? Silvia Jo Esposito per il suo progetto di narrazione che passa attraverso i podcast, Ibrahim Malla, fotografo umanitario che ha coinvolto anche gli studenti con disabilità nel mondo delle immagini, e Tiziana Calliman che ha saputo avvicinare e appassionare gli studenti alle tecnologie più avanzate, come la robotica e la simulazione di sistemi portuali.

Chi è il miglior docente d’Italia alle scuole elementari

Vincitrice tra i maestri e le maestre delle scuole elementari è una docente di matematica di Cosenza che ha saputo insegnare la statistica in maniera originale e pratica ai propri studenti. Si chiama Anna Maria Cruscomagno, 58 anni e docente dal 2007. Insegna all’istituto comprensivo di Castrovillari dal 2016 ed è laureata in Scienze del servizio sociale.

In occasione della premiazione, ha raccontato qual è stato il suo percorso, come riportato da La Repubblica: “Sono stata bocciata nove volte all’esame di statistica”. Ma è proprio dai fallimenti che spesso nascono nuove opportunità. Infatti, dalle sue difficoltà con la statistica è nato il suo metodo di insegnamento che avvicina i giovani a una materia così ostica. Per la sua classe terza delle elementari, ha infatti deciso di coinvolgere un professore dell’università di Pisa per insegnare loro la statistica descrittiva e il calcolo delle probabilità.

I risultati si sono visti: i suoi alunni hanno infatti superato i test di ingresso alle medie con voti molto alti. “Si deve trovare la strategia giusta, ieri ho insegnato il lancio di due dadi, un compito di realtà. Ai bambini, così, rimane più impresso”, ha spiegato, ponendo l’accento sull’importanza della concretezza.

Preparo i giovani all’incertezza“, ha dichiarato Cruscomagno. Ecco come dovrebbe essere la scuola secondo la maestra: “Per affrontare la vita adulta, la scuola deve fornire ai giovani le competenze e i mezzi opportuni per decidere in condizioni di incertezza”. E quale sarebbe la dote più importante per un docente? “Deve avere soprattutto empatia“, ha dichiarato.

Chi è il miglior docente d’Italia alle scuole medie

Alle scuole medie, il prof premiato è stato Alfonso Filippone, 43 anni, che insegna matematica e scienze dal 2019 alla scuola media Ugo Foscolo di Foggia. Non solo, è anche docente a contratto di inglese scientifico e metodologia della ricerca all’Università di Foggia.

In classe ha saputo unire la ricerca all’insegnamento: ha fatto analizzare ai suoi studenti i composti dei probiotici, dopodiché ha fatto redigere una pubblicazione scientifica. Il risultato più soddisfacente? “Vedere tutti gli studenti felici per i propri nomi pubblicati come autori. Ciascuno uguale all’altro. Senza nessuna classifica di chi è più bravo e chi meno. Attraverso l’impegno si sono resi conto di riuscire a produrre qualcosa nel contesto in cui vivono”, ha spiegato Filippone. “Ogni ragazzo abbia un suo talento. Ogni studente è unico e non deve uniformarsi”, ha aggiunto.

“La vera ricerca si fa proprio nella scuola. Si parte dall’analisi dei bisogni dei ragazzi e li si mette in condizioni di sperimentare le proprie attitudini”. Per lui, la cosa più importante dell’insegnamento è “stare con i ragazzi e fare in modo che loro si innamorino della disciplina. Più che del docente”.

Chi è il miglior docente d’Italia alle scuole superiori

Alle scuole superiori, infine, sul podio troviamo Teresa Summa, 51 anni di Potenza, che ha studiato a Roma e oggi insegna al liceo classico Giuseppe Parini di Milano (dal 2008). Prima di diventare prof è stata anche giornalista presso un’agenzia stampa.

Ha poi scelto di partecipare al concorso per diventare insegnante: “Ho vinto il concorso a 28 anni. Quando mi hanno chiamato, due anni dopo, ho provato a fare tutte e due le cose, ma poi mi sono accorta che mi piaceva di più insegnare e sentivo un’utilità maggiore delle parole che utilizzavo con i ragazzi”.

Ma il suo impegno si è allargato anche al volontariato: “Sono diventata volontaria al carcere di San Vittore durante il Covid, tutti dovrebbero vedere quello che c’è là dentro”, ha raccontato. È proprio da questa esperienza che è nata l’idea del progetto con cui ha vinto: “Mare dentro, navigare tra le parole del carcere”.

“I ragazzi di questa scuola devono vedere anche l’altra metà del mondo. Magari da grandi possono decidere di diventare qualcuno che agisce per diminuire le disparità”. Ecco cosa faranno gli studenti grazie a questo progetto: andranno al carcere di Opera per parlare con i detenuti, dietro loro espressa richiesta, “per capire il fenomeno dell’escalation di violenza domestica“.

“Anche loro sono preoccupati per i nipoti”, ha aggiunto Summa: “Aiuto i cittadini di domani”.