
Baby prodigio: in ogni classe ce n'è uno con capacità superiori
Carlo Conti ha portato tantissimi piccoli geni sul palco dell'Ariston a Sanremo 2025: quanti sono i bambini prodigio? Ce ne sarebbe uno in ogni classe
Sono tanti i bambini prodigio in Italia. Il Festival di Sanremo 2025 ha presentato sul palco dell’Ariston tantissimi piccoli geni, che hanno lasciato tutti i telespettatori e il pubblico presente in sala senza parole: Carlo Conti ha voluto raccontare anche le loro incredibili storie. Secondo recenti studi, non si tratta di personalità rare capaci di fare grandi cose. A quanto pare ci sarebbe un bambino prodigio in ogni classe nel nostro Paese.
Bambini prodigio, ogni classe ne ha almeno uno
Maria Assunta Zanetti, professoressa di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione all’Università di Pavia e direttrice di LabTalento (un laboratorio di ricerca e intervento sullo sviluppo del potenziale del talento e della plusdotazione), al Corriere della Sera ha spiegato che “circa il 5% della popolazione ha un alto potenziale cognitivo, il 2% ha capacità ancora maggiori”.
Questi dati sono stati verificati anche in Italia. “Significa che in ogni classe potenzialmente è presente almeno un alunno con capacità superiori”. Si tratta di bambine e bambini che spesso non si trovano a proprio agio con i loro coetanei, sono emarginati oppure disturbano in classe perché le “normali” lezioni sono per loro noiose, visto che devono seguire argomenti che già conoscono.
La psicologa Zanetti ha sottolineato che nel nostro Paese bisognerebbe “lavorare sulla formazione di insegnanti e genitori per aiutare questi bambini e non farli sentire come dei marziani”.
In Italia, inoltre, non c’è parità di genere: “In apparenza la maggior parte dei bambini fenomeni sono maschi. Spesso scopriamo invece che le sorelle hanno altrettante o superiori capacità cognitive. Vengono giudicate brave ma non di più, come se per loro fosse una cosa normale”, ha aggiunto la dottoressa Roncoroni.
Come funziona il Mensa per bambini prodigio
Il Mensa è un club internazionale che include persone che hanno un QI (quoziente intellettivo) molto alto. Ci sono dei casi di bambini precoci, che da adulti, però, non hanno confermato le loro doti: non è solo il QI a contare, anche perché non include tutti i talenti. Anna Maria Roncoroni, presidente dell’Associazione italiana per lo sviluppo del talento e della plusdotazione (Aistap), ha aggiunto che, però, “le capacità musicali, sportive, di arti visive e di intelligenza emotiva-leadership non vengono valutate con un test QI (quoziente di intelligenza)”.
Negli USA e in Inghilterra nel Mensa possono entrare bambini anche di 3 anni, mentre in Italia devono averne almeno 16. Ma forse sono tanti i ragazzi e i bimbi italiani che meriterebbero di entrare in questo club.
Si possono citare, ad esempio, Leonardo Vincenti, nato nel 2012, bergamasco di Mozzo, che a quasi 11 anni è diventato maestro di scacchi, Romeo Guadagnin, che in quarta elementare nel 2022 ha vinto i campionati nazionali junior di giochi matematici.
I bambini prodigio visti a Sanremo 2025
In occasione della 75esima edizione del Festival di Sanremo, Carlo Conti, direttore artistico e conduttore, ha voluto far salire sul palco dell’Ariston due bambini prodigio, riportando all’attenzione di tutti l’interesse verso dei talenti che si mostrano in età molto precoce.
Ha stupito tutti quanti, ad esempio, Alessandro Gervasi, il bambino di 6 anni che si è presentato a Sanremo 2025 suonando al pianoforte “Champagne” di Peppino di Capri. Il giovanissimo ha recitato anche come attore nella serie tv della Rai dedicata al cantante: veste i panni del protagonista da bambino. Lui possiede l’orecchio assoluto, la capacità di riconoscere la nota che corrisponde a un suono: non sa ancora leggere la musica, ma riesce a riprodurre al piano ogni melodia che ascolta. Questa capacità è stata riscontrata in una persona su 10mila.
Sul palco dell’Ariston abbiamo anche visto Samuele Parodi, ragazzino di 11 anni che ha stupito Carlo Conti, il pubblico in teatro e tutti i telespettatori a casa rispondendo a ogni domanda sulla storia del Festival.