Che scuola ha fatto Jovanotti: retroscena sugli studi e il padre
Lorenzo Cherubini è uno dei cantanti più amati del panorama musicale italiano: che scuola ha fatto Jovanotti e che titolo di studio ha l'artista
Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, è uno dei cantanti italiani più famosi e più amati del panorama musicale del bel Paese. È diventato famoso negli anni Ottanta, grazie alla collaborazione con Claudio Cecchetto. I suoi brani si sono evoluti, crescendo con lui e permettendogli di diventare un cantautore molto apprezzato, in grado di unire più generi musicali e di comporre brani diventati iconici. Che scuola ha fatto Jovanotti e che titolo di studio ha il cantante romano?
Che titolo di studio ha Jovanotti
Lorenzo Cherubini è nato a Roma il 27 settembre del 1966: i genitori erano toscani, originari della città di Cortona che occuperà sempre un posto speciale nel cuore del cantante. Il padre Mario era membro del Corpo della gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano. Era il terzo di quattro figli.
Dopo la licenza media, Jovanotti, nome d’arte che ha scelto per la sua carriera artistica, ha deciso di iscriversi al Liceo Scientifico Malpighi di Roma. Qui ha conseguito il diploma di Maturità. In un’intervista concessa al ‘Corriere della sera’ nel 2018, il cantante sveva raccontato qual è il suo ricordo di quell’esame: “Mi ricordo perfettamente la mattina dell’esame di Maturità, la lunga fila di banchi in corridoio. Non ero molto preparato e tendevo a portare sempre l’argomento verso di me. La paura aiuta, impone un controllo, rispetto per il momento che stai vivendo”.
Il padre non voleva che facesse il cantante
Il padre di Lorenzo Cherubini non era d’accordo sulla sua scelta di intraprendere la carriera musicale. In occasione della sua partecipazione al podcast di Gianluca Gazzoli, Bsmt, nel gennaio 2025, il cantante ha rivelato: “Mio babbo era molto preoccupato. Lui aveva delle aspettative diverse per me, pensava che io fossi destinato all’arte grafica perché pensava fossi molto bravo a disegnare. Quindi diceva: Ma perché la musica che è la cosa che ti viene peggio?”.
Il cantante italiano ha poi aggiunto: “Non lo capiva, ma fino alla fine, fino agli stadi mi confidava: Guarda io non lo capisco, che trovano in te? Lo diceva molto onestamente perché a lui piacevano Claudio Villa, Pavarotti… Anzi, quando ho cantato con Pavarotti questo stupore si è trasformato in follia. Tutto questo però nell’ambito di un grande amore e di un grande rispetto. Io ho sempre sentito da parte del mio babbo una severità e una paura rispetto a quello facevo, ma anche un grande rispetto per la mia forza di volontà. Poi un giorno per caso, sono entrato nel suo negozietto che aveva aperto a Cortona dopo la pensione e stava ascoltando ‘Quando sarò vecchio’… Gli chiesi: Ma che fai babbo? E lui mi disse: Questa è bella! E mi fece davvero tanto piacere”.
Jovanotti, professore per un giorno al Politecnico
Nel 2015 Jovanotti è entrato nuovamente in un’aula scolastica, non nelle vesti di studente, ma in quelle di “professore per un giorno“. L’occasione è stata un suo intervento al Politecnico di Milano. In quell’occasione ha parlato di musica e del fatto che “non è vero che nella musica non c’è meritocrazia. Un disco ti piace o no: puoi fregare qualcuno una volta, ma le carriere si costruiscono con il merito”.
Il cantante ha ammaliato la platea formata da futuri architetti e ingegneri, suggerendo poi che “la scienza è un po’ simile alla musica”. Jovanotti ha, infine, esortato i ragazzi e le ragazze presenti a non omologarsi, ma ad “essere riconoscibili, in un mondo che ha il problema di comunicare”.