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Che scuola ha fatto Tiziano Ferro (e la sua lezione sul bullismo)
Tiziano Ferro ha raccontato di aver subito atti di bullismo quando era uno studente: che scuola ha fatto Tiziano Ferro e che ricordi ha di quegli anni
Tiziano Ferro è uno dei cantanti italiani più amati all’estero, oltre che nel suo Paese. Ne ha fatta di strada da quando nel 2002 ha lanciato il suo primo singolo, “Xdono“, ottenendo il terzo posto nella classifica dei singoli più venduti in Europa quell’anno. Oggi è un cantautore molto apprezzato e seguito a livello internazionale. Che scuola ha fatto Tiziano Ferro e quali sono i suoi ricordi dell’infanzia e dell’adolescenza?
Che titolo di studio ha Tiziano Ferro
Tiziano Ferro è nato a Latina il 21 febbraio del 1980, ma la sua famiglia è originaria di Cavarzere, in provincia di Venezia, in Veneto. Ha un fratello di 11 anni più giovane. Fin da piccolo ha cominciato a scrivere canzoni: a 5 anni ha ricevuto come regalo di Natale una tastiera e da lì non si è più fermato.
Dopo la licenza media, Tiziano Ferro ha scelto di iscriversi al Liceo scientifico “Ettore Majorana” di Latina: a 18 anni ha ottenuto il diploma di Maturità, con un punteggio di 55 su 60. Mentre frequentava le scuole superiori ha continuato a coltivare la sua passione per la musica. Dopo la Maturità, il cantante si è anche iscritto alla Facoltà di Ingegneria dell’Università La Sapienza di Roma, cambiando poi del tutto passando a Scienze della Comunicazione.
Che studente era Tiziano Ferro
In un’intervista del 2016 al giornale TV Sorrisi e Canzoni, Tiziano Ferro ha ricordato il periodo della sua adolescenza: “Non ho fatto soffrire i miei genitori da adolescente perché andavo bene a scuola, ero perfetto, non ho mai fumato una sigaretta, non mi sono mai drogato”. Poi però è successo qualcosa: “Ho creato questa anoressia emotiva: togliere, togliere, togliere. Forse volevo solo sentirmi desiderato, non so”.
Il cantante ha ammesso di aver fatto star male i suoi genitori: “Tutto a un tratto i miei non mi hanno più visto. Senza volerlo, sono stato spietato nei loro confronti. Li ho obbligati alla mia assenza per lunghi periodi e questo li faceva soffrire”. Era un ragazzo chiuso: “Non parlavo mai, non sapevano nulla di me. Ricordo le loro facce sconvolte. Si sono chiesti: ‘Ma da dove escono queste canzoni? Questo non ci dice manco ciao… Abbiamo un marziano in casa’. Perché adesso farà ridere, ma Rosso relativo nel 2001 era una canzone da fuori di testa”.
Tiziano Ferro e il bullismo a scuola
La sua adolescenza è stata segnata anche da atti di bullismo, come ha raccontato in una puntata di Verissimo del 2022: “Le prese in giro sono iniziate subito, perché ero sovrappeso, perché ero fuori da ogni giro”, ha detto a Silvia Toffanin, aggiungendo: “Io non ricordo un giorno della mia vita in situazioni di gruppo senza prese in giro. Per cui a un certo punto ti abitui e ti senti in difetto, perché troppo sensibile, troppo grasso”.
Per fortuna crescendo Tiziano Ferro ha imparato ad affrontare queste situazioni: “I bulli sono tutti dei vigliacchi. L’attenzione è il territorio in cui riescono a esistere, se togli loro l’attenzione non esistono più”.
Nel 2019 in un monologo a Che Tempo Che Fa aveva ricordato a tutti che “le parole hanno un peso“, ribadendone la pericolosità. “È necessario esserne consapevoli quando le si scaglia contro l’animo di un adolescente troppo fragile per poter decidere o scegliere. Tiziano Ferro ha sottolineato che “le parole hanno un peso, nella vita e sugli schermi”, aggiungendo poi che sarebbe ora di smetterla “di difenderci tirando in ballo l’ironia e il sarcasmo”.
Il cantante sa bene che “certe ferite resistono nel tempo. L’apologia dell’odio non è un reato che dovrebbe poter cadere in prescrizione”, ha continuato Tiziano Ferro: “Ma in questo Paese una legge contro l’odio non c’è, quindi bulli e odiatori italiani, tranquilli, siete liberi! Io intanto aspetto tempi migliori, nei quali le parole, magari, avranno un peso”.