Che Tempo Che Fa: il prof naturista ospite da Fazio è un caso
Il prof naturista ospite a Che Tempo Che Fa è un caso: perché è scoppiata la polemica per la sua partecipazione alla trasmissione di Fabio Fazio
Jean Pascal Marcacci, docente e presidente dell’Aner, l’Associazione naturisti dell’Emilia-Romagna, è stato ospite di ‘Che Tempo Che Fa‘ ed è scoppiata la polemica. Ecco perché il prof naturista da Fabio Fazio è diventato un caso.
Perché il prof naturista a ‘Che Tempo Che Fa’ è un caso
Domenica 28 aprile il presidente dell’Aner emiliana è stato ospitato a ‘Che Tempo Che Fa’, la trasmissione condotta da Fabio Fazio su Nove. Protagonista di un siparietto insieme a Luciana Littizzetto, Jean Pascal Marcacci ha portato in tv la causa naturista indossando solo un asciugamano per coprire le parti intime. La comparsata non avrebbe dovuto destare nessun clamore se non che Marcacci è anche un professore di diritto all’Istituto Rosa Luxemburg di Bologna assente da scuola da 3 mesi per un infortunio, come riportato dal ‘Corriere di Bologna’. Motivo per cui, il giorno dopo la sua apparizione in tv, l’Ufficio scolastico provinciale ha avviato un’istruttoria per capire se si possano attribuire al prof naturista responsabilità di tipo disciplinare, civile o penale.
“Mi è arrivato del materiale su questa vicenda — ha spiegato il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Giuseppe Panzardi, come si legge sul ‘Corriere di Bologna’ —. Faremo tutte le valutazioni del caso. È una situazione che non conoscevamo prima, ma questo docente risulta da qualche mese in infortunio. Valuteremo ogni possibile aspetto, bisogna prima capire bene qual è la situazione, per ora non darei alcuna indicazione”.
Quanto alla presenza del prof in tv a torso nudo, dove si è presentato solo in veste di presidente di Aner, Panzardi ha affermato: “Un dipendente pubblico è sempre tale, anche se è presidente di un’associazione, e un ruolo pubblico va rappresentato con onore e decoro. C’è tutta una deontologia da rispettare”.
Il prof naturista di Che Tempo Che Fa si difende
Jean Pascal Marcacci, che otre ad essere presidente dell’Aner e professore di diritto è un avvocato che scrive libri di divulgazione storica, ha chiarito la sua posizione in un’intervista rilasciata al ‘Corriere di Bologna’, spiegando che al momento (3 maggio) “non ho ricevuto alcuna comunicazione”. Ma, ha specificato, “qualsiasi istruttoria, per quanto legittima, non mi preoccupa. Qualora si andasse avanti con qualche procedimento, avrei una vittoria tranquilla”.
Il prof si è detto tranquillo perché “l’infortunio sul lavoro non è soggetto a visite fiscali, e io sto facendo regolarmente da fine gennaio le terapie indicatemi dall’Inail. Se poi la stessa Inail deciderà di chiudere la pratica dopo il 10 maggio, data indicata nell’ultimo certificato, rientrerò a scuola“.
“Mi sono incrinato le costole per una caduta – ha spiegato Marcacci, che è rimasto infortunato proprio a scuola mentre svolgeva il suo ruolo di insegnante -, e questo ha aggravato la mia condizione lombare e cervicale. Sto facendo le cure da mesi – ha proseguito -, ora sono in convalescenza e in convalescenza uno non è obbligato a chiudersi in casa e a non fare nulla. In tv, in ogni caso, ci sono andato di domenica, è tempo libero – ha puntualizzato -. Quindi è opportuno e legittimo che una persona nel suo tempo libero possa fare quel che vuole. Vogliamo negare questo diritto a una persona?”.
Ma secondo il professore, il caso è scoppiato perché si è presentato in tv a torso nudo, con solo un asciugamano addosso. “Se fossi andato in giacca e cravatta da Fazio non sarebbe successo nulla – ha commentato -. Dietro la polemica sollevata da alcuni insegnanti della mia scuola c’è la nudo-fobia. C’è stata una maldicenza a scuola, qualcuno ha rosicato per il fatto che io sia andato ospite in una trasmissione di successo”.
Infine, il prof Marcacci ha sottolineato che non ha nessun problema a tornare a scuola “perché io di naturismo non parlo ai miei studenti”. Ma, ha detto, “spiegherò volentieri ai colleghi che lo vorranno cos’è il naturismo. Io sarò sempre naturista, lo sono da quando sono nato, ma questo non influisce sul mio insegnamento“.
“Certo è – ha concluso – che a scuola ci torno amareggiato per aver subito un’indebita persecuzione. Ma temo che i rosiconi continueranno a rosicare. Il mondo del naturismo invece è tutto dalla mia parte e mi sta esprimendo solidarietà”.