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Latino alle medie Fonte foto: ANSA

Chi è Andrea Balbo, il prof che riporterà il latino alle medie

Andrea Balbo è il braccio destro del ministro Valditara per la riforma che prevede il ritorno del latino alle scuole medie: chi è e come si conoscono

Patrizia Chimera

Patrizia Chimera

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico.

Continua a far discutere il ritorno del latino alle medie. Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha deciso di reintrodurre questa materia nella scuola secondaria di primo grado, non senza qualche polemica. Andrea Balbo è il professore vicino al ministro che ha deciso di sostenerlo in questa sua iniziativa. Chi è e perché pensa che potrebbe essere utile per gli studenti delle medie studiare il latino?

Chi è il professor Andrea Balbo

Andrea Balbo è un professore dell’Università degli Studi di Torino: il ricercatore è tra i più importanti latinisti del nostro Paese. È anche presidente della sottocommissione dedicata alla lingua usata dagli antichi Romani. Lui è l’esperto che il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha scelto per reintrodurre il latino nei programmi delle scuole medie.

Il docente di 54 anni sarà alla guida di una commissione creata per poter riportare questa materia a scuola e per poterla inserire in un percorso adatto ai giorni nostri, cercando di attualizzarne l’insegnamento che è stato annullato nel 1978, ultimo anno in cui il latino era presente come insegnamento alle scuole medie.

Il rapporto tra Andrea Balbo e Valditara

Andrea Balbo e Giuseppe Valditara si conoscono da tempo, da quando il ministro insegnava Diritto Romano proprio all’Università di Torino. Da quando è entrato a far parte del Governo Meloni, non svolge però più il suo incarico come docente universitario.

Il latinista prova molta stima nei confronti del ministro, come ha spiegato in un’intervista al Corriere della Sera: “Lo seguivo quando ero giovane. Era capo dipartimento e prese dei provvedimenti importanti a favore dei dottorandi di ricerca per l’aumento delle borse. È una persona che stimo, con il quale ho piacere di collaborare”.

Valditara, la proposta per insegnare il latino alle medie

La collaborazione tra Balbo e Valditara riguarda la proposta del ministro per riportare l’insegnamento del latino alle scuole medie. “Verrà reintrodotta la possibilità di inserire il Latino nel curricolo a partire dalla seconda media”, questo l’annuncio fatto che ha suscitato molto clamore.

Sarà una scelta facoltativa, che secondo il Ministero potrebbe aiutare i ragazzi a varcare le porte di “un vasto patrimonio di civiltà e tradizioni. Poi rafforziamo la consapevolezza della relazione che lega la lingua italiana a quella latina. E poi c’è il tema, importantissimo, dell’eredità”. Senza tralasciare che, come ha aggiunto Valditara, “studiare il latino vuol dire andare alle radici della lingua italiana e del significato delle parole”.

Latino alle medie, l’opinione di Andrea Balbo

Andrea Balbo è d’accordo con Valditara sull’importanza dello studio della lingua dell’Antica Roma (come anche il professor Roberto Burioni, ad esempio). A chi accusa questa scelta di rappresentare un passo indietro nella scuola italiana, nell’intervista il docente ha risposto così: “Riteniamo il latino alle medie non come un ritorno indietro ma come un modo per guardare avanti. Abbiamo disegnato una struttura in fortissima collaborazione con materie come storia, italiano. È un idioma che fa parte della cultura del nostro paese. Rinunciarci a priori sembrava sbagliato”.

Secondo il latinista, il latino non è una lingua morta, ma silente. “È possibile riscontrarla anche nel nostro quotidiano: a Torino, ad esempio, sono presenti numerose lapidi. Ricordiamo, infine, come l’italiano sia la forma contemporanea del latino. Ci sono parole fondamentali come costituzione, repubblica che arrivano proprio da lì. È un tesoro da restituire agli studenti, che consente di comprendere le origini del linguaggio che utilizziamo oggi”.

Il professore universitario ha poi aggiunto: “Dovrebbe essere studiato anche dagli stranieri che vivono e studiano qui e poi acquisiranno la cittadinanza. Ai genitori consiglierei di iscrivere i propri figli ai corsi facoltativi”.

La sua commissione, inoltre, sta “lavorando su tutti i livelli scolastici, anche sulla revisione delle indicazioni per le superiori. Sul primo ciclo di istruzione, invece, c’è stata una proposta specifica da parte del ministro che già da tempo pensava a una possibile reintroduzione. I singoli istituti possono già far partire dei corsi facoltativi ma sono in diminuzione da tempo”.