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Latino a scuola Fonte foto: iStock

Latino obbligatorio alle medie, l'idea dell'Associazione Docenti

L'Associazione Nazionale Docenti ha preso una posizione netta sul ritorno del latino nelle scuole medie, criticando alcune scelte del ministero

Patrizia Chimera

Patrizia Chimera

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico.

Dopo l’annuncio del ritorno del latino alle scuole medie, fortemente voluto dal ministero dell’Istruzione e del Merito e dal ministro Giuseppe Valditara, sono state tante le critiche mosse contro questa scelta. C’è chi, invece, si è detto fortemente d’accordo e, anzi, vorrebbe che tale materia non fosse facoltativa. L’AND, Associazione Nazionale Docenti, ha avanzato una proposta per rendere obbligatorio l’insegnamento del latino alle scuole medie, per l’importanza che questa lingua ha nel percorso educativo dei ragazzi.

L’importanza del latino per l’educazione linguistica

Secondo l’associazione diventa fondamentale l’introduzione del LEL, lo studio del Latino per l’Educazione Linguistica, come riportato in una nota pubblicata sul sito dell’AND che ha approfondito il tema del ritorno del latino alle medie. “In uno scenario mondiale in profondo mutamento nel quale, come viene giustamente evidenziato, la scuola dovrà svolgere il ruolo di presidio di un umanesimo integrale e di luogo di elaborazione di culture educative attente a dimensioni complesse quali la cura di sé e dell’ambiente, la creatività, l’immaginazione, l’intelligenza emotiva e il senso critico, con un’istruzione e formazione qualitativamente elevata e sapienza del cuore”, il latino è importante.

Per i docenti è ora di ridare dignità allo studio del latino

I docenti concordano con il ministro dell’Istruzione e del Merito nella scelta di introdurre questa ed altre novità nella scuola secondaria di primo grado, condividendo “pienamente tale scelta come visione culturale strategica e come opportunità per conoscere e valorizzare le profonde radici comuni della civiltà europea”.

Ritengono, però, “che, dopo decenni di ostracismo che ha visto il latino e il suo studio bollato con superficialità e ingiustificato pregiudizio, come lingua morta, in Italia sia giunto finalmente il tempo di recuperare il giusto equilibrio in modo da dare dignità allo studio e ad una disciplina ricca di contenuti e densa di valori umani e civili, capaci di completare e rendere ancora più solide le basi di una formazione integrale dell’uomo contemporaneo”.

Perché il latino dovrebbe essere obbligatorio e non facoltativo

L’Associazione Nazionale Docenti è del parere che “lo studio della lingua e cultura latina vada proposto come disciplina obbligatoria e non opzionale, proprio per dare il segno tangibile di una scelta strategica che mira a valorizzare e rendere fruibile un patrimonio prezioso in grado di arricchire e aprire gli orizzonti mentali, logici e operativi delle nuove generazioni, senza rinunciare agli apporti fondamentali e imprescindibili dell’Intelligenza Artificiale”.

Nel testo viene ribadita la necessità di “una scelta decisa e consapevole, ben più convinta rispetto all’approccio delle Nuove Indicazioni che denotano una sorta di timidezza, quando si parla con tono dimesso del fatto che ‘l’insegnamento del mondo antico ha bisogno di essere giustificato e non è più considerato come un valore di per sé’ e che occorra pertanto ‘agire sulla motivazione'”.

Per l’associazione si tratta di “una posizione debole e perdente in partenza. Infatti se lo studio del latino viene impostato, giustamente, con un approccio trasversale valido per la formazione metalinguistica e non solo, siamo convinti che esso vada indicato come studio obbligatorio e strutturato nel percorso curriculare della secondaria di primo grado. In modo da rappresentare un sostanziale elemento di continuità e un ponte naturale con il secondo ciclo, riducendo quella sorta di frattura e di isolamento esistente attualmente”.

Come studiare il latino alle medie secondo i docenti

I docenti danno anche consigli su come impostare l’insegnamento, magari rifacendosi all’esempio della Germania e del “Gymnasium, dove lo studio del latino viene proposto fra le lingue obbligatorie e messo sullo stesso piano dell’inglese o del francese”.

Per i professori potrebbe essere utile “un approccio nuovo e articolato, capace di suscitare interesse e curiosità attraverso un’impostazione che, insieme allo studio della struttura di base della lingua, coinvolga da subito anche gli aspetti meta-culturali e socio-linguistici, attraverso la ricerca di espressioni usate nella lingua scritta e nel parlato quotidiano, oltre alle forme del vastissimo e originale patrimonio dialettale, nelle quali ritrovare tracce di persistenze ed evidenze del latino, sia dotto che popolare”.