Colazione e voti alti in matematica: cosa ha svelato uno studio
Esiste una correlazione tra l'assunzione della colazione prima di andare a scuola ed i voti alti in matematica e scienze? Cosa ha svelato uno studio
C’è una correlazione tra la colazione degli studenti ed il rendimento scolastico? Ecco cosa ha svelato uno studio sul rapporto tra quello che viene comunemente definito ‘il pasto più importante della giornata’ e i voti alti in matematica.
- Colazione e rendimento scolastico
- I risultati dello studio
- Gli studenti italiani fanno colazione?
- I consigli dell'esperta sulla colazione 'perfetta'
Colazione e rendimento scolastico
Voti alti in matematica se si studia, ma anche se si fa colazione. A dirlo è una ricerca pubblicata sull”International journal of education development’. I ricercatori hanno studiato la correlazione tra l’assunzione della colazione al mattino prima di andare in classe ed il rendimento scolastico degli studenti norvegesi al nono anno di scuola (equivalente alla nostra prima superiore).
Per farlo, si sono basati sui dati i dati del ‘Trends in international mathematics and science study’ (Timss), uno studio internazionale di valutazione su larga scala che viene ripetuto ogni quattro anni. Questo misura le competenze matematiche e scientifiche degli studenti, includendo informazioni contestuali provenienti da questionari per studenti, genitori, insegnanti e presidi.
I risultati dello studio
Lo studio è stato condotto su un totale di 9.184 studenti, 4.499 nel 2015 e 4.685 nel 2019, provenienti da oltre 150 scuole della Norvegia.
I ricercatori hanno prima indagato i cambiamenti nelle abitudini alimentari al mattino dei ragazzi, per capire se tra il 2015 ed il 2019 sono aumentati o diminuiti gli adolescenti che fanno colazione. Ebbene, la percentuale di coloro che assumono abitualmente la colazione è diminuita dal 57,6% al 30,9% nei quattro anni considerati.
Ma il dato sorprendente è che, con il calo della quota di studenti che fa colazione, si è abbassato anche il rendimento scolastico in matematica e scienze, rispettivamente di 9 e 13 punti.
“I nostri risultati – si legge sullo studio – mostrano associazioni solide, indicando che non fare colazione/sentirsi affamati a scuola non è ottimale non solo a livello fisico, ma anche per il rendimento scolastico. È ben noto che la mancanza di nutrienti e anche condurre una dieta non sana sono associati ad uno sviluppo cognitivo ridotto“.
Con i dati Timss, hanno aggiunto i ricercatori, “siamo stati in grado di dimostrare che coloro che non fanno colazione hanno punteggi più bassi in scienze e matematica, equivalenti alla perdita di mezzo anno di scuola“.
Gli studenti italiani fanno colazione?
Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) 2022, in Italia, la colazione viene fatta solo da poco più della metà dei giovani tra gli 11 e i 17 anni (54,1%).
L’abitudine quotidiana a fare colazione diminuisce all’aumentare dell’età, soprattutto nel passaggio tra gli 11 ed i 15 anni. I dati mostrano una evidente differenza di genere: le ragazze di ogni fascia d’età dichiarano più spesso di non consumarla “mai” rispetto ai coetanei maschi.
La frequenza più elevata alla colazione si riscontra tra gli adolescenti della Provincia autonoma di Trento (64,5%), mentre quella più bassa tra gli adolescenti della Campania (46,2%).
Infine, l’Iss ha sottolineato che il consumo quotidiano della colazione durante i 5 giorni di scuola riscontra una maggiore adesione tra gli adolescenti con uno status socio-economico alto, sia per le fasce d’età 11-13 e 15 anni sia che per i 17enni.
I consigli dell’esperta sulla colazione ‘perfetta’
Adesso non resta che scoprire qual è la migliore colazione per gli studenti. “Dovrebbe avere contenuto calorico compreso tra il 15 e il 25% del fabbisogno energetico quotidiano, 30% in assenza di spuntino”, ha spiegato al ‘Corriere della Sera’ Francesca Scazzina, professoressa associata di Nutrizione umana all’Università di Parma.
L’esperta ha sottolineato che può essere sia dolce che salata, l’importate è “includere almeno tre gruppi di alimenti”:
- una fonte di cereali, meglio se integrali per il maggiore contenuto di fibra, vitamine e minerali, e per la minor presenza di zuccheri, sale e grassi;
- frutta fresca o verdura, “per assicurare un’assunzione adeguata nel corso della giornata e per fornire importanti quantità di acqua, vitamine e componenti bioattivi”;
- latte o derivati per il loro “contenuto di proteine di alto valore biologico e per l’apporto di calcio”.
Inoltre, ha aggiunto Scazzina, “si può aggiungere anche la frutta a guscio, che contribuisce all’apporto di fibra e di grassi polinsaturi essenziali”.