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Compiti delle vacanze: i 4 consigli per studenti e genitori iStock

Compiti delle vacanze, i consigli di un prof ad alunni e genitori

I compiti delle vacanze riguardano gli studenti, ma anche i genitori: ecco i 4 consigli di un docente, rivolti a entrambi, per affrontarli al meglio

Francesca Pasini

Francesca Pasini

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Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

I compiti delle vacanze tornano al centro del dibattito durante le calde settimane estive e a più di un mese dall’inizio del nuovo anno scolastico per milioni di studenti italiani. Tra chi sostiene che siano inutili e chi invece li vede come un’attività fondamentale da fare per non dimenticare i concetti studiati, arrivano anche i consigli di un docente su come affrontarli. Si tratta di 4 suggerimenti che non sono rivolti soltanto agli studenti, ma anche ai loro genitori, che troppo spesso devono inseguire i figli ricordando loro di fare i compiti.

I 2 consigli sui compiti delle vacanze rivolti agli studenti

C’è chi sostiene che i compiti per le vacanze siano indispensabili per garantire una continuità di apprendimento e per far ripassare (e non dimenticare) i concetti studiati in precedenza partendo con il piede giusto a settembre, ma ci sono anche professori ed esperti che non sono d’accordo sulla loro utilità e che li sostituiscono con attività alternative (come prof Schettini con le sue consegne “speciali”, o come Daniele Novara che li ha definiti un “tedio demenziale”).

Ma al di là dei pareri, migliaia di studenti devono concludere le consegne dei docenti entro l‘inizio delle lezioni a settembre e per farlo vengono in aiuto due consigli fondamentali, a loro rivolti, espressi da Marcello Bramati, docente di Liceo e scrittore di libri su educazione, scuola e giovani.

Il primo consiglio per affrontare al meglio i compiti delle vacanze è legato alla loro definizione. “Non sono compiti delle vacanze, ma potremmo, anzi, dovremmo definirli ‘Compiti per settembre‘”, viene riportato da Libreriamo. Definirli in questo modo aiuterebbe gli studenti a cambiare prospettiva fino a credere nel loro vero scopo, ovvero quello di fungere da mantenimento di un sapere e “non un obbligo rovina-ferie”, afferma Bramati, che prosegue: “Quelle estive sono vacanze e vacanza significa proprio che il posto, la sedia ed il banco nella classe sono ‘vacanti’, cioè che non c’è il suo titolare”.

Il secondo consiglio rivolto agli studenti (anche a coloro che ancora non frequentano, ma devono affrontare un compendio di esercizi in vista dell’inizio dell’anno scolastico, come nel caso di Torino) è relativo alla lettura.

In molti casi viene chiesto agli studenti, tra i compiti assegnati, di leggere uno o più libri, per poi analizzarli. Il professor Bramati suggerisce di leggere con un investimento di tempo iniziale. Cosa significa? Se, ad esempio, si leggono le prime 20-30 pagine in un giorno solo, si riesce meglio a entrare nella vicenda raccontata. Infatti, perché un libro appassioni e catturi l’interesse e la curiosità dei ragazzi, è necessario arrivare alla “rottura dell’equilibrio narrativo”, come accade anche nei film. In questo modo, una volta coinvolti, vorranno concludere con piacere il libro.

I 2 suggerimenti ai genitori per affrontare i compiti delle vacanze

Coinvolti nella dinamica dei compiti delle vacanze sono anche i genitori, che aiutano, controllano ed esortano i figli a completarli prima che scada il tempo, cercando di responsabilizzarli. Altri 2 consigli di Marcello Bramati sono rivolti anche ai genitori.

Il primo suggerisce di distinguere il primo dal secondo ciclo scolastico, ovvero le elementari e medie dalle superiori. Nel primo ciclo, “serve controllo sulla tabella di marcia”. Come fare? Stilando un piano iniziale che permetta di gestire il tempo quotidiano e suggerendo ai ragazzi che, ad esempio, “sarà bene lavorare doppio in quindici giorni routinari per poi non portarsi dietro i compiti in un viaggio”.

Nelle scuole superiori, invece, il docente suggerisce ai genitori di lasciare più liberi i ragazzi di organizzarsi, sebbene comunque possa tornare utile “suggerire un percorso e fissare un termine”, ma soprattutto controllare che non si affidino all’Intelligenza Artificiale. Bramati sostiene infatti che in quest’ultimo caso sarebbe tempo buttato per tutti, “né guadagnato e nemmeno impiegato male”.

Infine l’ultimo consiglio prezioso per i genitori di studenti alle prese con i compiti per le vacanze, riguarda la scelta di aiutarli o meno nell’affrontare gli esercizi assegnati. Per i bambini e le bambine delle elementari, il docente suggerisce l’utilità di “affiancarli, senza imporre e senza ansie, per mostrare come si compila sul libro senza pasticciare, ma anche ricordare una formula o una nozione che il bambino conosceva e che necessita solo di una rinfrescata”.

Diverso il caso delle medie, dove sarebbe meglio aiutare solo in caso di bisogno “lasciando grande responsabilità al giovane”. Un ultimo suggerimento? Stabilire una “verifica di avanzamento lavori” sull’ordine tenuto e sulla quantità di compiti svolti ogni 15 giorni. Un consiglio utile “per non perdere il sonno il 10 settembre”.

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