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Dottorato a Sergio Mattarella: la sua lectio doctoralis Fonte foto: Ansa

Dottorato a Sergio Mattarella: la sua lectio doctoralis a Messina

Il presidente della Repubblica Mattarella ha tenuto la lectio doctoralis all'Università di Messina: "Solo con Europa unita ci sarà un futuro di pace"

Stefania Bernardini

Stefania Bernardini

GIORNALISTA

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv di cronaca, politica, scuola, economia e spettacolo. Ha esperienze nella redazione di testate giornalistiche online e Tv e lavora anche nell’ambito social

L’università di Messina ha conferito il dottorato honoris causa in Scienze della pubblica amministrazione al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Al Teatro Vittorio Emanuele della città siciliana, dopo avere ricevuto dalle mani della rettrice, Giovanna Spatari, la toga accademica, il capo dello Stato ha preso la parola e ha tenuto una lectio doctoralis in cui ha parlato di Europa e dell’importanza dell’Ue: “Solo con un’Europa unita ci sarà un futuro di pace e benessere” perché “gli Stati europei singolarmente non sono in grado di fornire risposte adeguate alle sfide del presente”.

La lezione di Mattarella a Messina

Il presidente della Repubblica ha lanciato un monito agli studenti spiegando che “l’Europa deve rimanere unita, nella consapevolezza della sua forza e della sua identità peculiare“, perché “soltanto uniti i paesi membri potranno continuare ad assicurare ai loro cittadini, come avviene da settant’anni, un futuro di pace e di diffuso benessere”.

Per Mattarella, l’Europa è il nostro punto di forza che ci dà solo vantaggi. Chi contesta questa visione non ha capito che “i Paesi dell’Unione si dividono in due categorie: i Paesi piccoli e quelli che non hanno ancora compreso di essere piccoli anch’essi”.

“Quanto sta avvenendo a livello internazionale – ha spiegato il presidente della Repubblica – dove prevalgono dinamiche fortemente conflittuali e perfino distruttive, fa emergere, per contrasto, la decisiva importanza della comunanza di valori e principi che rendono gli Stati europei naturalmente vicini e necessariamente solidali nell’affermare i valori di una democrazia, dignità umana, libertà, equità sociale, pace”.

Le parole di Mattarella sui vantaggi portati dall’Ue

Per ribadire quanto l’Unione Europea abbia fatto progredire gli Stati membri, Mattarella ha elencato i vantaggi che ne sono derivati per i cittadini europei. Grazie alla Ue, per esempio, abbiamo avuto rapidamente i vaccini durante il Covid, i nostri figli vanno in Erasmus, i finanziamenti più cospicui agli atenei arrivano da Bruxelles, siamo più sicuri della nostra alimentazione “perché l’Unione impone standard rigorosi di sicurezza alimentare e si preoccupa di assicurare controlli diffusi ed efficaci. Ci sentiamo sicuri anche per quanto riguarda i farmaci e la loro sperimentazione in virtù del coordinamento tra le agenzie del farmaco dei diversi Stati dell’Unione”.

Anche i nostri voli sono sicuri, “per via delle regole imposte dall’Agenzia europea per la sicurezza aerea, possiamo viaggiare senza passaporto e senza costi aggiuntivi per telefonare”.

Quali sono le sfide da affrontare secondo Mattarella

Il presidente della Repubblica non ha nascosto che l’Ue ha ancora svariati limiti che possono però essere superati “agendo con sempre maggiore efficacia per migliorare il funzionamento delle istituzioni”. Il limite più grande, secondo Mattarella, è che “l’attuale assetto dell’amministrazione sconta uno spazio politico effettivamente integrato, di soggetti politici realmente di livello europeo, di un’opinione pubblica europea che non si riduca alla semplice sommatoria delle diverse sensibilità nazionali”.

“Nei singoli contesti nazionali – ha sottolineato – si continua troppo spesso a considerare l’Unione europea come un soggetto estraneo agli Stati membri e non – quale effettivamente essa è – come il prodotto della loro interazione e cooperazione, costruita nel tempo sulla base di scelte democraticamente assunte, volontariamente, dai parlamenti e dai governi nazionali; e dalle istituzioni europee, anch’esse costituite ed operanti per volontà e con il contributo fondamentale degli Stati nazionali”.

Evidenziando come con l’Ue siano state “compiute scelte coraggiose superando concezioni miopi identità nazionale”, Mattarella ha parlato anche delle sfide future che potranno essere superate solo restando uniti e cooperando tra Stati membri. “Il cambiamento climatico, la crisi energetica, i movimenti migratori, la carenza di materie prime essenziali per lo sviluppo tecnologico, la transizione digitale, la difesa, la cybersicurezza non sono problemi risolvibili autonomamente dagli Stati nazionali ma richiedono interazione tra parlamenti, esecutivi e amministrazioni nazionali, europee, e se, possibile, sovranazionali”, ha detto.

A questo proposito il presidente ha sottolineato che “soltanto attraverso lo stretto coordinamento dei sistemi amministrativi nazionali è possibile assicurare misure di efficace contrasto alle crisi – di natura economico-finanziaria, migratoria, sanitaria, energetica – e risposte adeguate alle sfide della globalizzazione”.