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Fentanyl, la circolare del ministero dell'Istruzione alle scuole

Nella lotta contro il Fentanyl arriva una circolare del ministero dell'Istruzione alle scuole: cos'ha scritto il ministro sulla "droga degli zombie"

Patrizia Chimera

Patrizia Chimera

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico.

Si chiama Fentanyl, ma tutti la conoscono come la “droga degli zombie“. È una sostanza stupefacente che preoccupa sempre di più, soprattutto per il largo utilizzo tra giovani e giovanissimi. Il ministro dell’Istruzione e del Merito ha deciso di inviare a tutte le scuole secondarie italiane una circolare in cui si mette in guardia sulla diffusione di questa sostanza stupefacente. Il titolo del testo è: “Percorsi educativi per il contrasto alle dipendenze derivanti da droghe – Fentanyl e nuovi oppioidi sintetici”.

La circolare del ministero per la lotta al Fentanyl

In Italia, in realtà, non c’è una vera e propria emergenza, come sta avvenendo, invece, in altri Paesi del mondo. Per il ministero, però, è fondamentale non arrivare impreparati e cercare in tutti i modi di prevenire la diffusione di questa sostanza che può essere molto pericolosa. Seguendo il Piano nazionale contro l’uso improprio di Fentanyl e degli oppioidi sintetici, adottato dal governo per contrastare l’uso di tali sostanze stupefacenti, si è pensato anche di informare tutti gli insegnanti per permettere loro di fare informazione nelle scuole, per quello che riguarda i rischi su un utilizzo improprio del Fentanyl.

Per contrastare un fenomeno preoccupante, il ministero dell’Istruzione e del Merito (Mim) ha deciso di iniziare tra i banchi di scuola, inviando alle scuole secondarie una circolare.

Nel documento, firmato dal capo dipartimento del Mim, Carmela Palumbo, si parla dell’importanza “di svolgere all’interno delle scuole attività di informazione, formazione e sensibilizzazione circa i rischi derivanti dalla recente diffusione della circolazione e dell’utilizzo illegale di Fentanyl”.

Il ministero ha così fornito ai docenti del materiale informativo: sono state allegate alla circolare delle schede, che si possono usare come strumento di supporto nei momenti di lezione e confronto in classe in cui si parla di educazione alla salute, così da sensibilizzare sul tema i più giovani. Le attività di prevenzione, infatti, fanno già parte delle nuove linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica.

Carmela Palumbo sottolinea “l’esigenza di svolgere all’interno delle scuole attività di formazione e sensibilizzazione circa i rischi derivanti dalla recente diffusione della circolazione e dell’utilizzo illegale di Fentanyl. La scuola può, quindi, assumere un ruolo strategico tra tutti i soggetti che, pur nei distinti ruoli, sono coinvolti in un rapporto di corresponsabilità educativa nei diversi contesti di crescita dei giovani

Cosa dicono i presidi sul Fentanyl

Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi Lazio, ha dichiarato all’’Adnkronos’ che l’argomento è di stretta attualità e preoccupa per l’uso che i giovani ne stanno facendo. “Le dipendenze sono una criticità importante durante l’adolescenza” ha sottolineato, aggiungendo che il rischio di cadere in una dipendenza è molto alto quando si viene a contatto con modelli negativi. “Percorsi di prevenzione come quelli indicati dal ministero sono utili e in alcune scuole sono già stati adottati”.

Tra l’altro della diffusione del Fentanyl tra i giovani si è anche parlato in occasione del 36esimo Congresso dell’Associazione Culturale pediatri che si è svolto a Jesolo. Il direttore del Centro Antiveleni Aoui Verona, Giorgio Ricci, ha spiegato che “il Fentanyl costa poco e la gente è invogliata a provare. Oggi anche una mini-dose di eroina costa niente, 5 euro, la paghetta di un bambino”.

Ricci ha poi aggiunto che oggi “la droga serve per inserirsi, per superare l’inibizione e favorire la socializzazione, la stessa che l’uso indiscriminato dei social network e dei telefoni in età sempre più precoce, ha inibito, o rallentato. Con un’altra seria differenza: le droghe di oggi danno un effetto molto più spiccato e pericoloso. O letale”. L’esperto ha chiesto che venga alzato il controllo sui più giovani.