
Galiano riapre la polemica sui voti: la risposta alle critiche
Prof Enrico Galiano decide di rispondere alle critiche ricevute dopo aver spiegato che la media aritmetica dei voti sarebbe un grosso errore
L’ultima campanella a scuola suonerà tra pochi giorni per moltissimi studenti e con lei arriveranno anche le pagelle finali. Ma se da un lato si festeggia il termine delle lezioni e l’arrivo (ma non per tutti) delle desiderate vacanze estive, dall’altro il dibattito sull’adeguatezza della media aritmetica nella determinazione dei voti di fine anno non si placa. È stato Enrico Galiano, professore di italiano e scrittore attivo sui social, che pone un nuovo accento sulla tematica, rispondendo alle critiche ricevute dopo aver sostenuto che la media aritmetica dei voti è “un errore clamoroso“.
- Perché la media dei voti non è democratica per Galiano
- Materie diverse e registro elettronico: Galiano risponde alle critiche
- Cosa significa valutare: la lezione di prof Galiano
Perché la media dei voti non è democratica per Galiano
In un recente video pubblicato sul suo canale YouTube, prof Galiano aveva spiegato, avvalendosi di un aeroplanino di carta per darne un esempio, le motivazioni per cui la media aritmetica dei voti ottenuti nel corso dell’anno scolastico sia un grosso errore per la determinazione del voto finale agli scrutini. Non sono mancate le critiche a quanto sostenuto dal docente, alle quali il docente decide di rispondere punto per punto in un nuovo intervento social.
A chi sostiene che in realtà la media sia democratica perché tocca tutti allo stesso modo, senza eccezioni, prof Galiano risponde con un secco no: “La media non è democratica“, bensì impersonale. Democrazia e impersonalità “sono due cose diverse”. Infatti, “tratta allo stesso modo voti che nascono in momenti, condizioni, livelli di consapevolezza completamente diversi. E lo fa perché è comoda: una scorciatoia travestita da rigore”. L’apprendimento, di conseguenza, non può essere rappresentato dall’aritmetica perché “non è lineare, non è costante, non è equo“, bensì “umano“, dove sono previsti anche gli inciampi e i miglioramenti.
Materie diverse e registro elettronico: Galiano risponde alle critiche
C’è anche chi sostiene che ogni materia sia diversa, ma come lo è ogni classe ed ogni verifica. Proprio per questo motivo la media aritmetica tra argomenti scollegati tra loro “ha ancora meno senso” secondo prof Galiano. “Perché sommare voti su contenuti diversi non restituisce una fotografia reale dello studente, ma solo un calcolo freddo e uniforme“. Inoltre, “non tutte le conoscenze hanno lo stesso peso”.
E a proposito della tipologia di materie, c’è chi sostiene che la media funzioni meglio nelle materie tecniche come matematica, scienze o fisica. Anche qui, Galiano mette nero su bianco il suo pensiero. Secondo lui, anche in tali materie in realtà “si sviluppano competenze trasversali: logica, problem solving, metodo. Se uno studente sbaglia in geometria, ma eccelle in statistica, valuti la media o valuti la capacità complessiva di pensare matematicamente?”, chiosa il prof di italiano.
Ma le critiche rivolte a prof Galiano sono andate a tirare in ballo anche il registro elettronico, che sarebbe lo strumento che da solo calcola le medie e a cui gli insegnanti dovrebbero affidarsi. Ma il docente non ci sta: “Il registro suggerisce. Ma la responsabilità finale è dell’insegnante. E ogni voto può (e deve) essere motivato, anche se diverso dalla media aritmetica”. Un pensiero che ribadisce come la scuola non sia (solo) burocrazia, ma “discernimento”.
Cosa significa valutare: la lezione di prof Galiano
Ciò che conta, per prof Galiano, è il percorso. Se uno studente prende 4 su Dante e poi 9 su Petrarca, dopo aver escluso che ci sia stata qualche mancanza nella didattica, si dovrebbe tenere conto del miglioramento. “E sarebbe gravissimo ignorarlo solo per restare fedeli a una media”, aggiunge Galiano.
Lo stesso vale per uno studente che invece non si è impegnato tutto l’anno, ma che lo fa solo nell’ultimo periodo. “Chi si è impegnato costantemente ha diritto a un riconoscimento. Ma questo non significa che chi è migliorato debba essere ‘frenato’ per pareggiare i conti”. Perché? Secondo Galiano questa non sarebbe una gara tra studenti, piuttosto “una corsa contro sé stessi“.
Cosa significa quindi valutare? Prof Enrico Galiano ha le idee chiare: non vuol dire punire, né archiviare e nemmeno sommare: “È osservare, capire, scegliere. È dire con un numero non da dove sei partito, ma dove sei riuscito ad arrivare. E soprattutto: valutare è un atto educativo”. Proprio per questo, conclude Galiano, “un voto può spegnere o può accendere. Dipende da cosa scegli di misurare: le tue certezze, o il suo cambiamento?”.
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