
Prof Galiano e la fabbrica dei voti: perché non sono tutti uguali
Prof Enrico Galiano ha spiegato perché la media aritmetica dei voti per le pagelle di fine anno "è un errore": l'esempio chiaro che fa riflettere
Le lezioni a scuola stanno per concludersi per lasciare poi spazio agli esami di Stato e a alle vacanze estive. Ma prima di godersi l’attesissima pausa fino a settembre, gli studenti dovranno fare i conti con le pagelle di fine anno.
Ci saranno materie insufficienti? Che voto finale verrà assegnato per matematica o per italiano? Nel corso dell’anno scolastico, si sa, gli alunni hanno affrontato prove scritte e interrogazioni i cui esiti concorreranno a determinare i voti finali. Ma come vengono assegnati dai prof? Diversi studiosi e professori ritengono che il tradizionale metodo della media aritmetica dei voti sia inadatto a rappresentare un percorso scolastico. Tra loro anche prof Enrico Galiano, che ha deciso di spiegare “perché è un errore”.
Perché la media dei voti è un errore secondo prof Galiano
In un nuovo video pubblicato sulla sua pagina Facebook, l’amato prof di italiano e scrittore Enrico Galiano ha voluto porre l’attenzione su un tema caldo al termine dell’anno scolastico: la formazione dei voti finali nelle pagelle. Lo fa rivolgendosi agli altri docenti come lui, ma lancia in generale un invito alla riflessione (come fatto anche dal pedagogista Daniele Novara recentemente).
Attraverso un aeroplanino di carta, Galiano, ha dimostrato in parole e gesti semplici qual è il problema più grande dato dalla media aritmetica dei voti. Alla prima verifica uno studente va malissimo e crea quindi un aeroplanino molto brutto: voto 4. L’alunno, però, successivamente si impegna a studiare, chiede aiuto e si esercita fino a crearne uno perfetto: voto 8. La media aritmetica ci dice che 4+8 fa 12, che diviso per 2 risulta 6.
Per spiegare perché un 6 dato a uno studente che è passato da un 4 a un 8 è sbagliato, prof Galiano ha preso ad ispirazione il libro “La fabbrica dei voti” di Cristiano Corsini, professore ordinario di Pedagogia sperimentale all’Università Roma Tre. Prof Galiano ha sottolineato come la media aritmetica dei voti attribuisca lo stesso peso per ogni voto, “ignorando che l’apprendimento è un processo evolutivo“. Infatti, “le valutazioni non sono tutte uguali. Se fai la media aritmetica, stai dando lo stesso peso al fallimento e al successo. Invece, il fatto che ci sia stato prima un fallimento e poi è un successo e un valore aggiunto che vale doppio“, ha commentato Galiano.
In altre parole, partire da un 4 per arrivare a 6 non è la stessa cosa che partire dall’8 e arrivare al 6. Per questo il voto dovrebbe dare una rappresentazione più valida del percorso compiuto da uno studente, dal punto d’inizio all’arrivo.
L’appello di prof Galiano ai professori
La domanda che si pone prof Galiano, quindi, è la seguente: che senso ha complimentarsi con un ragazzo se si impegna, se poi lo si valuta ancora in parte per quello che non riusciva a fare inizialmente?
“Per usare un’iperbole, è come se un cuoco stellato fosse giudicato perché all’inizio della sua carriera non sapeva fare neanche due uova al tegamino. Sì adesso sei bravo, però una volta non sapevi fare le uova”, ha aggiunto il docente fornendo un esempio chiaro e immediato.
Ecco quindi il messaggio finale di Galiano sulla media dei voti per le pagelle finali, che racchiude un implicito appello ai prof: “Vogliamo insegnare a volare oppure a restare incollati ai propri errori?”.
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