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Prof Enrico Galiano Fonte foto: ANSA

Ultimo giorno di scuola, prof Galiano: "Perché non mi mancherete"

Prof Enrico Galiano legge una lettera ai suoi studenti nell'ultimo giorno di scuola: perché non gli mancheranno (ma la risposta è commovente)

Francesca Pasini

Francesca Pasini

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Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

Tempo di ultima campanella per molti studenti delle scuole italiane. Le lezioni sono terminate anche nella scuola in cui insegna prof Enrico Galiano, che per l’occasione ha voluto condividere sul suo profilo social una lettera particolare e toccante che ha deciso di leggere in classe ai suoi studenti.

Quali studenti non mancheranno a prof Galiano

“Oggi che è l’ultimo giorno, non avrei lezione. Ma andrò da loro lo stesso. Giusto per leggere queste righe. Entro, le leggo, ed esco”. Prof Galiano, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, ha così introdotto la lettera indirizzata ai suoi studenti perché possa essere presa da ispirazione anche per altri insegnanti alle prese con gli arrivederci e gli addii di fine anno scolastico (c’è anche chi però finirà la prossima settimana, secondo i calendari di ogni singola regione).

Non mi mancherete“. Inizia così il messaggio di prof Galiano, docente di italiano e scrittore (che recentemente ha spiegato perché secondo lui la media aritmetica dei voti per la determinazione delle pagelle di fine anno è un grave errore).

“Non mi mancherà chi ha chiesto ‘che giorno è oggi?’ mentre scrivevo la data alla lavagna. Non mi mancherà chi ha passato tutto l’anno a dire ‘non studio, tanto vado a fare il muratore’, e poi alla fine mi ha inseguito per farsi aiutare con l’esame all’ultima ora dell’ultimo giorno”, prosegue. E così non gli mancheranno gli studenti che han scherzato con le parole e con i temi trattati in classe, come i “Sequestro un uomo” o l’idea che Dante si fosse perso nella “serva oscura”.

Non gli mancheranno nemmeno i compiti svolti con l’IA (o meglio fatti svolgere completamente a ChatGPT o ad altre piattaforme basate sull’Intelligenza Artificiale): li descrive nella lettera come dei compiti “scritti benissimo, ma che iniziano con “Ecco, ora ti scrivo il compito proprio come se fossi un umano”. Infine, il docente annuncia ai suoi alunni che non rimpiangerà “gli sbadigli puntati sulla mia faccia proprio nel bel mezzo della spiegazione più appassionata”, oppure le mani alzate che lo interrompono per poi dimenticarsi ciò che volevano chiedere al professore.

“Perché non mi mancherete”: la risposta commovente

“No che non mi mancherete”, sottolinea prof Galiano. Ma perché? La risposta (emozionante) è nel prosieguo della lettera.

“Perché a essere onesti, non mi avete mai mancato. Anzi: mi avete preso in pieno. In pieno stomaco, quando mi avete raccontato del papà che non c’è. In pieno petto, quando vi siete messi a piangere perché non riuscivate a fare quel compito – continua Galiano nell’intensa missiva -. In piena faccia, quando mi avete detto: ‘Lei ci crede più lei in me, che io stesso‘”.

“E quindi no, non mi mancherete. Perché siete stati il colpo più preciso dell’anno – così conclude il toccante messaggio -. E certe frecce, quando fanno centro, non si dimenticano mai”.

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