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Genitori contro TikTok: contetnuti nocivi. Lo studio iStock

Genitori contro TikTok: contenuti nocivi. Lo studio

Un rapporto scientifico ha evidenziato gli effetti negativi del social media: aumenta il rischio di disturbi alimentari e di comportamenti autolesivi

Stefania Bernardini

Stefania Bernardini

GIORNALISTA

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv di cronaca, politica, scuola, economia e spettacolo. Ha esperienze nella redazione di testate giornalistiche online e Tv e lavora anche nell’ambito social

TikTok è uno dei social network più usati dai giovani, ma probabilmente è anche quello che scatena più dibattiti. Diversi genitori sono preoccupati per il tipo di contenuti che vengono veicolati attraverso questa piattaforma, mentre alcuni studi hanno osservato che, effettivamente, il social avrebbe degli effetti negativi sugli adolescenti.

La denuncia dei genitori contro TikTok

La rivista La Conversation ha segnalato che in Francia i genitori hanno iniziato a mobilitarsi. A novembre sette famiglie hanno citato in giudizio TikTok con l’accusa di promuovere tra i più giovani contenuti nocivi che aumentano il rischio di disturbi alimentari e comportamenti autolesivi.

Qualche mese dopo, a marzo, una commissione parlamentare dell’Assemblée Nationale, ha ricevuto un rapporto scientifico redatto da due ricercatori, Fabrice Lollia e Yamina Bouadi che conferma un possibile ruolo del social media nell’aumentare la vulnerabilità tra gli adolescenti.

Quali sono i pericoli secondo gli esperti

Secondo studi recenti, l’esposizione a contenuti violenti, sessualmente espliciti o umilianti inducono un’ansia crescente, soprattutto quando si accompagnano alla dinamica psicologica di una continua comparazione con gli altri.

Questo tipo di esposizione avverrebbe senza alcuna mediazione educativa, ma a diretto contatto con quanto propongono gli influencer.

Secondo gli esperti, dall’uso del social network deriverebbero forme di narcisismo fragile, sostenute dalla necessità di apparire, mentre l’algoritmo del social media opera per fornire a ciascuno specifiche spirali nei percorsi di attenzione al fine di creare una dipendenza psicologica acritica.

“Le tecnologie basate sullo scorrimento infinito e sulla gratificazione immediata disturbano l’attenzione e modificano il rapporto con le emozioni – ha segnalato Fabrice Lollia – In particolare, TikTok agisce come una scorciatoia emotiva che sostituisce la riflessione con l’impulso”.

Su TikTok ci sarebbe una totale assenza di una gerarchia di valori che va a mescolarsi a testimonianze, fatti, contenuti pseudoscientifici, argomenti politici, in un discorso senza fine che genera una confusione cognitiva.

In questa miriade di informazioni si perde del tutto il valore della verifica dei fatti e della realtà delle notizie, a favore del numero di contatti e di like.

Cosa fare per controllare l’uso di TikTok

Nel rapporto dei ricercatori francesi viene indicata la necessità di incrementare il controllo parentale, stabilire precisi orari di utilizzo, avviare una specifica formazione per lo sviluppo di un atteggiamento critico nei confronti dei contenuti con i quali i ragazzi vengono a contatto.

Il suggerimento è che le famiglie e anche le strutture scolastiche possano attrezzarsi con iniziative di formazione per i ragazzi, finalizzate a sviluppare un approccio critico riguardo ai contenuti con cui vengono in contatti e a una presa di coscienza dei rischi connessi alla dipendenza indotta da un flusso ininterrotto di informazioni gestiti da un algoritmo.

Si può anche attivare il collegamento familiare, ovvero i genitori possono collegare il loro account TikTok a quello del figlio adolescente e intervenire su alcune impostazioni per renderlo più sicuro, per esempio possono rendere l’account privato, bloccare i messaggi diretti, definire dei limiti di tempo, restringere la visualizzazione dei contenuti e disabilitare la funzione di ricerca.

Questa funzione si può attivarlo nella sezione “Impostazioni e privacy” dell’app.