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Scrollare TikTok Fonte foto: iStock

Quanto tempo passiamo a scrollare TikTok: il "caso Ben"

Quanto tempo passiamo a scrollare la timeline di TikTok? L'artista e insegnante Ben Grosser analizza il suo caso in un progetto/studio interattivo

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Quanto tempo passiamo a scrollare la timeline di TikTok? L’artista e insegnante statunitense Ben Grosser del tempo trascorso su TikTok ne ha fatto un progetto. Da sempre interessato all’indagine sugli effetti culturali, politici e sociali dei social network, la sua nuova ‘opera’ si concentra sull’uso che lui stesso fa di TikTok. Ecco il ‘caso Ben‘.

Il nuovo progetto di Ben Grosser sull’uso di TikTok

“Is Ben scrolling TikTok right now? Yes. Time spent scrolling since July 1: 95h”. In questo preciso istante Ben Grosser sta scrollando i video su TikTok. A rivelarlo, il suo sito web. L’artista e insegnante statunitense, infatti, ha dato il via ad un nuovo progetto/studio che lo vede protagonista, chiamato ‘Stuck in the Scroll’, i cui aggiornamenti sono visualizzabili in tempo reale su bengrosser.com.

“Stuck in the Scroll è un monitor per lo scrolling compulsivo che rivela, in tempo reale, se sto usando TikTok – ha spiegato Grosser sul suo sito -. Considerate questo lavoro come un ultimo sforzo, una sorta di confessionale pubblico, come uno strumento terapeutico volto a disinnescare l’intensa compulsione che provo ogni giorno a scorrere all’infinito l’app di video più popolare al mondo“.

Non solo. Questo progetto “è anche un modo per porre domande sugli effetti della piattaforma TikTok e delle applicazioni di social media correlate – ha proseguito -. Perché continuo a scorrere anche quando i video della mia pagina ‘Per te’ sono noiosi, fastidiosi o non correlati ai miei interessi? In che modo l’app offusca il mio senso di consapevolezza, portandomi spesso in una sorta di stato di trance spinto da uno scorrimento infinito? Cosa c’è nell’interfaccia di TikTok che mi fa dimenticare ciò che ho visto e perdere il conto del tempo trascorso?”. Sono queste le domande che si è posto Grosser e, ponendosele, cerca di suscitare delle reazioni nel suo pubblico.

Ma Ben Grosser è anche professore di New Media presso l’Università dell’Illinois Urbana-Champaign (Usa) e docente associato al Berkman Klein Center for Internet & Society dell’Università di Harvard. Con i suoi progetti, dunque, conduce anche degli studi sul rapporto tra media e società.

“Rendendo pubbliche le mie compulsioni, mi propongo non solo di liberarmi dal loop di coinvolgimento in cui questa app mi ha intrappolato, ma anche di sfidare le narrazioni prevalenti su come e perché rimaniamo bloccati nello scroll”, ha concluso l’artista.

Chi è Ben Grosser

Ben Grosser è un artista e insegnante americano le cui opere si concentrano sugli effetti culturali, sociali e politici dei social media. I suoi progetti si fondano su esperienze interattive “che rendono familiare ciò che non lo è, rivelando i modi in cui le piattaforme prescrivono il nostro comportamento e, di conseguenza, come cambiano ciò che siamo”, si legge sulla sua bio.

Ha esposto le sue opere nei musei di tutto il mondo, da New York a Parigi, da Berlino a Tokyo. I suoi progetti sono stati pubblicati su quotidiani e riviste di fama internazionale, come New York Times, The Washington Post, Wired, Le Monde, El País, e The Guardian.

Vincitore di numerosi premi, attualmente insegna all’Università dell’Illinois e a quella di Harvard. Lo scorso anno è stato professore ospite di Digital Design e Information Studies presso l’Università di Aarhus in Danimarca e ricercatore ospite presso il Center for Digital Narrative dell’Università di Bergen in Norvegia.