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Video online Fonte foto: iStock

Scorrere video online aumenta la noia: lo svela un nuovo studio

Spesso, quando ci si annoia, si passa da un video all'altro sui social: un nuovo studio svela che scorrere video online, in realtà, aumenta la noia

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Si dice spesso che le persone utilizzano social o piattaforme web per superare la noia, magari passando da un video all’altro. Un nuovo studio ha svelato che in realtà questo comportamento induce l’effetto opposto: scorrere video online non diminuisce o annienta la noia, ma la aumenta. Ecco cosa è stato scoperto.

Lo studio sul digital switching

Il ‘digital switching‘, ovvero la pratica di guardare brevi video in rapida successione, rende le persone più annoiate. A dirlo è un nuovo studio pubblicato sul ‘Journal of Experimental Psychology’ da un gruppo di ricercatori dell’Università di Toronto.

“La noia è spiacevole e le persone fanno di tutto per evitarla – si legge nella ricerca -. Un modo per sfuggire alla noia e aumentare la stimolazione è consumare media digitali, ad esempio guardando brevi video su YouTube o TikTok. Un modo comune in cui le persone guardano questi video è quello di passare da uno all’altro rapidamente, una forma di visione che chiamiamo ‘digital switching'”. Nell’indagine, i ricercatori hanno ipotizzato che “le persone consumino media in questo modo per evitare la noia”, ma hanno scoperto che “questo comportamento, paradossalmente, intensifica la noia”.

Scorrere video online e noia: gli esperimenti

Questo risultato è arrivato portando a termine 7 diversi esperimenti su un campione di 1.223 persone tra i 15 ed i 45 anni. Nelle prime 2 prove sperimentali si è cercato di capire se i partecipanti scorrevano i video sui social o le piattaforme web per evitare la noia e se, a loro avviso, fare ‘digital switching’ fosse un modo per vincerla. I successivi 5 esperimenti hanno messo in pratica la tesi dello studio: guardare i video in veloce successione online diminuisce realmente la noia o produce l’effetto contrario?

In un esperimento, per esempio, i partecipanti hanno dovuto guardare un video su YouTube per 10 minuti consecutivi senza avere la possibilità di cambiarlo. Successivamente, avevano 10 minuti a disposizione per guardare fino a 7 video di 5 minuti ciascuno con la possibilità di passare dall’uno all’altro. Concluso il test, i partecipanti hanno riferito di sentirsi meno annoiati quando hanno guardato il singolo video, trovando l’esperienza di visione più soddisfacente, coinvolgente e significativa rispetto a quando passavano da un video all’altro.

I risultati dello studio

“Nel complesso – hanno spigato i ricercatori – i nostri risultati suggeriscono che i tentativi di evitare la noia con il ‘digital switching’ possono talvolta acuirla ulteriormente”. Il passaggio da un video all’altro, infatti, “fa sì che le persone si sentano più annoiate, meno soddisfatte, meno coinvolte”.

E, hanno concluso, “nell’era digitale, dove la visione di video è una delle principali fonti di intrattenimento, la nostra ricerca dimostra che il piacere deriva dall’immergersi nei video piuttosto che scorrerli“. Detto in altri termini, guardare un solo video nella sua interezza regala un’esperienza più “soddisfacente, coinvolgente e significativa” rispetto al passare da un video all’altro.

La ricerca continua di stimoli per non annoiarsi, nel caso dei video, sembra dunque condurre all’effetto contrario e portare ad un loop difficile da contrastare: guardo video perché mi annoio, ma mi annoio e allora continuo a cambiare. In questo modo la noia aumenta, così come la ricerca di stimoli continui.

Cos’è la noia e le sue implicazioni

La noia è un’emozione comune, sia nel lavoro che nella scuola o durante le attività quotidiane”, hanno spiegato gli autori dello studio. Si tratta di un’emozione “strettamente connessa all’attenzione. Assomiglia ad un ciclo di feedback di spostamenti dell’attenzione innescato da un divario tra i livelli di attenzione reali e quelli soggettivamente desiderati. Ad esempio, si verifica spesso in situazioni prive di novità, significato o sfida”.

Per questo, in molti casi, “annoiarsi è un’esperienza spiacevole”. Infatti, “nei momenti di noia le persone possono sentirsi inquiete, intrappolate, vuote, frustrate, sole, preoccupate e tristi, percependo il tempo che passa lentamente”. E, hanno puntualizzato i ricercatori, “la noia cronica è associata a vari problemi di salute mentale come depressione, ansia, stress, apatia, e anedonia“.