
Orario d'esame incide sui risultati: quando è più facile passarlo
Una ricerca italiana ha sorpreso tutti svelando qual è l'orario migliore per sostenere un esame orale all'università e quali sono le cause sottostanti
L’orario in cui si sostiene un esame orale all’università influisce sull’esito della prova. Lo sostiene una ricerca italiana pubblicata su Frontiers in Psychology, che ha analizzato più di 100mila esami svolti nell’Università di Messina dal 2018 al 2020. Un’analisi che svela qual è l’orario in cui è più probabile passare l’esame e che spiega le possibili cause di questo fenomeno.
- Qual è l'orario migliore per fare l'esame orale all'università
- Perché è più facile passare l'orale a mezzogiorno
Qual è l’orario migliore per fare l’esame orale all’università
Esiste un orario migliore di altri per superare un esame orale all’università? A quanto pare sì e a svelarlo è lo studio italiano che ha preso in considerazione orari, date e risultati di 104.552 esami sostenuti da 680 docenti in 1.243 corsi all’Università di Messina, tra ottobre 2018 e febbraio 2020. Per escludere il fattore difficoltà dell’esame, i ricercatori hanno tenuto conto del numero di crediti associati a ciascun esame.
Tutti conosciamo il detto che recita che “il mattino ha l’oro in bocca”, ma a quanto pare questo non vale per gli esami orali all’università. Il momento della giornata in cui è più facile passare questo tipo di prova non è il mattino, bensì un altro orario sorprendente: a mezzogiorno.
“Mostriamo che i risultati degli esami variano sistematicamente nell’arco della giornata, con un picco chiaro nei tassi di superamento intorno a mezzogiorno”, ha spiegato il professor Carmelo Mario Vicario dell’Università di Messina, autore principale dello studio, come riportato dal Corriere della Sera. “Gli studenti avevano maggiori probabilità di passare gli esami a fine mattinata rispetto a inizio mattina o tardo pomeriggio”.
Nello studio, nello specifico, solo il 57% degli esami analizzati è stato superato e la curva dei voti ha registrato un’impennata attorno alle 12.00, con poche differenze significative tra le 11:00 e le 13:00. Le probabilità di superamento, invece, calavano alle 8:00, 9:00, 15:00 e 16:00.
Perché è più facile passare l’orale a mezzogiorno
Sono tre i principali motivi, individuati dai ricercatori, per cui sostenere l’esame a mezzogiorno risulta favorevole per un numero maggiore di studenti. Uno è legato all’orologio biologico, che conta molto più di quanto si possa pensare. “Questi risultati hanno implicazioni importanti. Evidenziano come i ritmi biologici – ha dichiarato il professor Alessio Avenanti, coautore e docente all’Università di Bologna -, possano influenzare in modo sottile, ma significativo, l’esito di valutazioni ad alta posta”. Infatti, si registra un calo dell’energia e della concentrazione degli studenti nel pomeriggio.
Un altro fattore è quello legato al ruolo dei docenti chiamati a giudicare, che possono essere paragonati ai giudici nei tribunali. La loro “decision fatigue”, ovvero la stanchezza decisionale, aumenta dopo aver preso molte decisioni e porta a dare giudizi meno efficaci e anche meno severi. Basti pensare ai giudici nei tribunali, per cui altri studi hanno rilevato il fenomeno: tendono a emettere sentenze più favorevoli subito dopo le pause pranzo o all’inizio delle sessioni. Emerge quindi che il momento della giornata in cui si sostiene un esame orale potrebbe generare uno squilibrio tra le prestazioni degli studenti e la valutazione dei professori.
Un terzo fattore alla base di tale fenomeno è legato alle differenze generazionali: “I ventenni sono spesso tipi notturni, mentre i quarantenni o più tendono a essere mattinieri. Gli studenti potrebbero essere meno lucidi proprio quando i docenti sono al massimo della vigilanza”, ha spiegato Vicario. Per questo motivo, “ritardare l’inizio delle sessioni o concentrare le prove più importanti a metà mattina potrebbe migliorare i risultati”, ha aggiunto, e gli studenti dovrebbero “assicurarsi un buon sonno, evitare esami nei momenti di ‘bassa personale’ e fare pause mentali prima delle prove”.
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