Come non perdere la concentrazione Fonte foto: 123RF
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Come non perdere la concentrazione mentre si studia? Le strategie

Come riuscire a restare concentrati mentre si studia: consigli da attuare prima e durante

Luca Incoronato

Luca Incoronato

GIORNALISTA PUBBLICISTA E COPYWRITER

Giornalista pubblicista ed esperto Copywriter, amante della scrittura in tutti i suoi aspetti. Curioso per natura, adoro scoprire cose nuove e sperimentarle in prima persona. Non mi fermo mai alle apparenze, così come alla prima risposta, nel lavoro come nella vita.

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Molto spesso sprechiamo il numero di ore che decidiamo di dedicare allo studio, perché perdiamo la concentrazione e lasciamo vagare la mente o, peggio, consentiamo alla tentazione della tecnologia di avere la meglio.

Così facendo ci si ritrova a veder "volare" intere mattinate o pomeriggi, senza aver raggiunto gli obiettivi fissati. In alcuni casi, invece, si resta con lo sguardo incollato sui libri o gli appunti, senza però riuscire realmente a memorizzare dei concetti e soprattutto comprenderli e farli propri.

Di seguito spiegheremo le motivazioni principali che ci spingono verso questi atteggiamenti, come non perdere la concentrazione mentre si studia e, ovviamente, come ritrovarla quando ci si rende conto d’essersi distratti per troppo a lungo.

Perché perdiamo la concentrazione

Le cause per le quali ci ritroviamo privi della necessaria concentrazione, pur essendo di fatti seduti dinanzi ai libri, avendo liberato il proprio calendario di impegni per studiare, sono potenzialmente svariate.

Molto dipende dallo stato psicofisico in cui ci si trova, ma non solo. Guardiamo nel dettaglio quelle che possono essere le motivazioni. Comprendere le cause ci aiuterà, infatti, a dare una mano al proprio corpo, cervello compreso:

  • Mancanza di sonno: molto spesso ci si ritrova impelagati in un circolo vizioso, senza vedere alcuna via d’uscita. Immaginiamo d’essere in ritardo nella preparazione di un esame all’Università, per questo motivo iniziamo a sfruttare le ore della notte per recuperare il tempo perso. Al mattino, poi, si ritorna sui libri e lo stesso si fa al pomeriggio. In questo modo il tempo dedicato al sonno diminuisce gradualmente, andando quasi a cancellare la propria capacità di concentrazione, rovinando lo studio dei due ipotetici esami. La cosa migliore da fare è dare priorità a uno di questi, accettando il ritardo e le sue conseguenze, ovvero rinviare un test al prossimo appello o sessione. Si avrà la certezza di dormire quanto basta per prepararne al meglio uno, senza mettere a repentaglio entrambi e sacrificare il proprio benessere;
  • Ansia: vi sono persone che quasi preferiscono ridursi agli ultimi giorni prima di un esame per studiare in maniera approfondita, sostenendo di farlo meglio se sotto pressione. Una scusa che regge, in alcuni casi, in giovane età, avendo un bagaglio d’energie molto ampio. Questo tipo di atteggiamento, però, è deleterio sul lungo periodo, impostando una cattiva abitudine che col tempo genererà ansia e stress, dato l’ovvio accumulo di impegni. Procrastinare non è mai la giusta scelta. Si consiglia sempre di optare per una sana organizzazione, al fine di evitare di bruciare le proprie energie e ritrovarsi del tutto scarichi nel prossimo futuro. Quel tipo di energie che consente di ottenere risultati sotto stress non ci sarà per sempre, ma quelle abitudini errate saranno sempre più difficile da sconfiggere;
  • Programma eccessivo: è capitato a tutti di organizzare un programma del tutto utopistico, che preveda uno schema cronologico molto difficile da gestire. Organizzare la propria giornata in maniera certosina, pretendendo di sapere con esattezza quanto tempo sarà necessario per studiare un determinato numero di pagine, è illusorio. Peggio ancora, genera stress il fatto di veder passare i minuti e ritrovarsi indietro sul programma. Sarebbe il caso di darsi il tempo necessario, prevedere la possibilità di imprevisti e, soprattutto, non aggiungere troppi elementi differenti al proprio calendario. Oscillare tra due compiti differenti, dandosi il tempo per farlo, è accettabile. Dividere la propria giornata tra 5-6 compiti, dispendiosi in termini di tempo e fatica mentale, porterà a una diminuzione drastica della propria concentrazione.

A questi tre elementi principali andiamo ad aggiungerne altri che potremmo considerare minori. A volte l’ambiente nel quale ci si ritrova a studiare è inadeguato. Ciò vuol dire che la propria postazione è molto scomoda, magari con uno schienale troppo basso per coprire la schiena o eccessivamente rigido. Potrebbero esserci rumori dannosi per la concentrazione, poca luce o continue interruzioni da parte di altre persone. L’ostacolo potrebbe però anche derivare dall’eccessiva presenza di distrazioni tecnologiche, che rappresentano costanti tentazioni, soprattutto in giovane età.

Come non perdere la concentrazione

Per restare concentrati mentre si studia è molto importante prepararsi a dovere, agendo ancor prima di sedersi a fissare libro e fogli d’appunti. Di seguito scenderemo nei dettagli per un focus migliore sullo studio ma, prima, diamo uno sguardo a quelli che sono i segnali del nostro corpo.

Mancanza di concentrazione: i segnali tipici

Quando si è totalmente presi dai propri impegni, che la nostra mente percepisce spesso come tutti prioritari e gravosi allo stesso modo, si fa fatica a rendersi conto di soffrire di mancanza di concentrazione. Un problema che può diventare cronico, ma mai irrisolvibile, se si ignorano i tipici segnali inviati dalla nostra mente:

  • Ci si ritrova a leggere pagine e pagine, per poi fermarsi di colpo e rendersi conto di non ricordare nulla o quasi. Si tratta di un fenomeno che coinvolge anche chi legge per piacere. Possibile che si tratti di un periodo particolarmente stressante e la propria mente, sobbarcata da troppi pensieri gravosi, sia in preda all’ansia e incapace di concentrarsi o anche solo rilassarsi;
  • I movimenti costanti sulla sedia, quasi come se si fosse costantemente scomodi, sono un fattore da non tralasciare;
  • Qualsiasi elemento si abbia dinanzi diventa motivo di distrazione, iniziando a giocherellare con penne, matite o altro sulla scrivania;
  • Sensazione di scarsa energia e motivazione, sia per quanto riguarda lo studio che per altro;
  • Di colpo ci si rende conto di non riuscire a prendere decisioni o di faticare eccessivamente rispetto al solito;
  • Controllo costante e repentino di posta elettronica e smartphone, magari percependo vibrazioni e notifiche mai pervenute;
  • Gli oggetti paiono avere vita propria, data la capacità di perderli costantemente, senza ricordare dove siano stati riposti;
  • Commetti errori banali in merito a cose che conosci benissimo.

Consigli pratici per restare concentrati

Iniziamo col dire che alzarsi dal letto in preda all’ansia e posizionarsi subito alla scrivania per studiare non è il modo giusto per iniziare la giornata. Si tratta di gesti dettati dall’ansia, che in realtà non offrono alcun vantaggio.

Sarebbe il caso di svegliarsi alle 7 del mattino, lavarsi e prendersi il proprio tempo per fare colazione. Dare una scossa alla propria mente sciacquando il viso con acqua fredda è sempre una buona idea, ponendo un segno netto tra la fase del sonno, ormai conclusa, e quella del mattino produttivo.

Dopo colazione è importante vestirsi e dare il via a quello che è in effetti il proprio lavoro. In questo modo saremo nelle giuste condizioni mentali per affrontare più carichi lo studio che ci attende.

Riordinare la scrivania è più importante per alcuni e meno per altri, ma resta comunque un buon consiglio generale. Non è importante operare una pulizia approfondita ogni singola mattina, sia chiaro, ma sarebbe il caso di non avere montagne di libri e appunti sparsi in giro, che generano confusione e ansia.

Abbiamo già parlato in altre circostanze del giusto metodo di studio e in quell’occasione è stato sottolineato quanto fosse importante creare una lista di cose da fare. Come detto in precedenza, il proprio programma dev’essere realistico, evitando di ipotizzare lo studio di 5 capitoli in 50 minuti, ad esempio.

Occorre dare priorità a determinati argomenti, che siano i più importanti, i più facili a seconda delle proprie propensioni o i più ostici che desideriamo lasciarci alle spalle in fretta. Il programma potrebbe variare anche a seconda dell’umore e del livello d’energia di una singola giornata.

Trattandosi di una vera e propria "to do list", sarebbe il caso di spuntare, cancellare ecc. i compiti completati. Tutto ciò è disponibile anche sul proprio smartphone o tablet, ma sarebbe il caso di usare carta e penna. Depennare in maniera analogica è più soddisfacente per la propria mente e, inoltre, si evita di cadere nella tentazione della tecnologia, ritrovandosi a guardare reels su Instagram o video su TikTok.

Il giusto grado di idratazione è fondamentale, anche se tendiamo a ignorare l’importanza dell’acqua per il nostro organismo. Occorre avere una borraccia sulla propria scrivania, così da ricordarsi di bere e soprattutto evitare di alzarsi di continuo per un singolo bicchiere di "rifornimento". Molto spesso, infatti, la pigrizia avrà la meglio e quella ricarica non arriverà mai, andando a peggiorare le proprie capacità mnemoniche e di concentrazione.

Importante non cimentarsi in maratone di studio matto e disperatissimo. Libri e appunti vanno divisi in piccole parti, così da rendere più facile il raggiungimento di determinati obiettivi nell’arco della giornata. Il tutto va alternato con delle pause, che non devono comprendere lo stare seduti a fissare il cellulare. Ogni 30 o 60 minuti sarebbe il caso di concedersi 10 minuti di stop, alzandosi dalla sedia, bevendo, facendo magari un piccolo spuntino e ritrovando, così, energie mentali e fisiche.

Per alcuni una buona playlist musicale può aiutare la concentrazione nello studio, soprattutto se si tratta di sola melodia senza parole, che mirano a distrarci. Infine, terminata la propria giornata e rispettato il programma realizzato, si dovrebbe sempre concedersi una ricompensa, qualsiasi essa sia. Si lancia un segnale alla propria mente, sottolineando l’importanza di quella sessione di studio, così da aiutarsi a restare concentrati il giorno seguente, in attesa di una nuova ricompensa.