La grafia corretta è interpretare, con una r tra la p e la e, non tra la t e la a. La versione interpetrare è infatti un vero e proprio errore grammaticale. Il dubbio su quale delle due versioni adottare nasce dalla difficoltà nell’emissione della sequenza fonetica -rpr- preceduta e seguita da due t.
Il Dizionario Etimologico di Pianigiani sostiene infatti che interpetrare sia una voce popolare nata dallo spostamento della r – fenomeno linguistico propriamente chiamato metatesi – per facilitare la pronuncia, in gergo tecnico si direbbe per motivi di eufonia.
In tutti i vocabolari, tuttavia, il termine interpetrare non compare, se non come variante toscana o letteraria. La forma da utilizzare è infatti interpretare, così come sono da usare i lemmi derivati: interprete – e non interpetre -, interpretabile – e non interpetrabile -, interpretazione – e non interpetrazione – e così via.
Vediamo dunque quale è l’origine della parola interpretare. Grazie all’etimologia, infatti, impareremo a non commettere più errori nel momento in cui dobbiamo scrivere e pronunciare questa difficile parola. La storia della lingua dice infatti che il vocabolo discende dal latino interpres, derivato da inter praetium, un tempo riferito a chi faceva il prezzo e oggi, per traslato, a chi trasmette il significato dei testi.
Come si vede già gli antichi Romani si servivano di forme composte in cui compariva il gruppo consonantico -rpr-. Ecco svelate le motivazioni che vogliono che la giusta grafia voglia la r tra p ed e, e non tra t e a. Riportiamo infine alcuni esempi che dovrebbero aiutare a memorizzare il corretto modo di scrivere della parola interpretare e dei suoi derivati.
Esempio 1: Non riesco proprio a interpretare questa storia: non ne capisco il significato
Esempio 2: Pasqualina lavora come interprete alla Commissione Europea
Esempio 3: Questo testo è interpretabile in modi diversi a seconda del tono con cui lo si legge
Esempio 4: L’interpretazione dell’attrice è straordinaria, non è un caso che abbia vinto l’Oscar
Scopri se si scrive propio o proprio.