
Quanto guadagna un insegnante: la novità da luglio 2025
Da luglio 2025 aumentano gli stipendi del personale scolastico grazie a due provvedimenti: la novità e quanto guadagna un insegnante in Italia
Novità da luglio 2025 per gli stipendi del personale scolastico. I salari, infatti, cresceranno per effetto di due diversi provvedimenti. In questo articolo vi spiegheremo quali sono e quanto guadagna un insegnante in Italia.
- La novità negli stipendi del personale scolastico da luglio 2025
- Cos'è l'indennità di vacanza contrattuale
- Cos'è e in che consiste il taglio del cuneo fiscale
- Quanto guadagna un insegnante in Italia
La novità negli stipendi del personale scolastico da luglio 2025
Nel cedolino di luglio 2025, dove i dipendenti pubblici possono consultare tutte le informazioni sulle loro retribuzioni, gli insegnanti e il personale ATA troveranno un salario più alto rispetto ai mesi precedenti. Questo aumento è dovuto alla combinazione di due fattori: l’indennità di vacanza contrattuale e il taglio del cuneo fiscale.
Cos’è l’indennità di vacanza contrattuale
L’indennità di vacanza contrattuale è una sorta di ‘risarcimento’ temporaneo che viene fornito dallo Stato a quei dipendenti pubblici il cui contratto collettivo nazionale (CCNL) è scaduto. Tra questi ci sono sia gli insegnanti che il personale Ata, il cui rinnovo è al momento al centro di una trattativa tra l’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche amministrazioni) e i sindacati.
Nel 2025 l’indennità di vacanza contrattuale prevista è:
- dello 0,6% sullo stipendio tabellare fino a giugno;
- dell’1% a partire da luglio.
Per fare un esempio, come riportato da Sky Tg24, per un prof laureato delle superiori l’importo a partire da luglio passerà da 11,42 a 19,03 euro. Per un collaboratore scolastico al primo scatto stipendiale salirà da 8,21 a 13,69 euro.
Cos’è e in che consiste il taglio del cuneo fiscale
Come detto, a contribuire all’aumento dello stipendio del personale scolastico da luglio c’è anche il taglio del cuneo fiscale previsto dalla legge di Bilancio 2025 che consiste nella riduzione dei contribuiti a carico dei lavoratori del settore pubblico. Questo si traduce in un aumento dello stipendio netto percepito che oscilla tra i 70 ed i 100 euro per chi ha una retribuzione annua fino a 35mila euro.
Nel dettaglio, ecco come cambiano le percentuali di sgravio per le diverse fasce di reddito annuo:
- 7,1% fino a 8.500 euro di reddito;
- 5,3% nella fascia tra 8.500 e 15mila euro di reddito;
- 4,8% da 15mila a 20mila euro di reddito.
Per i dipendenti con reddito complessivo annuo compreso tra 20.001 e 40mila euro, in aggiunta alle detrazioni fiscali già previste, è attribuita un’ulteriore detrazione fiscale annua:
- pari a mille euro per i redditi tra 20.001 e 32mila euro;
- di importo progressivamente decrescente per i redditi da 32.001 a 40mila euro, fino ad azzerarsi al superamento della soglia.
Quanto guadagna un insegnante in Italia
Ma quanto guadagna un insegnante in Italia? Facciamo chiarezza basandoci sulle cifre lorde annuali stabilite dal Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) 2019/2021 attualmente in vigore.
Un insegnante della scuola dell’infanzia o primaria all’inizio della sua carriera percepisce 20.897 euro lordi all’anno, cifra che cresce fino a un massimo di 30.537 euro dopo 35 anni di servizio. I professori delle scuole medie invece godono di uno stipendio di partenza leggermente più elevato rispetto ai colleghi delle elementari iniziando da 22.679 euro e potendo raggiungere i 33.837 euro.
Quando si parla delle scuole superiori la situazione è un po’ più complessa perché i salari non dipendono solo dall’anzianità ma anche dal titolo di studio. Un insegnante laureato guadagna tra i 22.679 euro lordi all’anno nei primi otto anni di servizio e può arrivare fino a 35.505 euro dopo oltre 35 anni di lavoro, mentre un docente diplomato inizia con 20.897 euro lordi annuali raggiungendo un massimo di 31.492 a fine carriera.
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