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Pitbull Fonte foto: IStock

Il caso della preside col pitbull a scuola: è polemica a Milano

Il caso della preside col pitbull a scuola: è polemica dopo l'esposto presentato da una parte del personale dell'istituto. Cosa è successo a Milano

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Un esposto contro la dirigente scolastica. A denunciarla, “una parte del personale” della scuola, che ha avvertito le autorità per segnalare che la preside porta il suo pitbull “quotidianamente” all’interno dell’istituto. La polemica è scoppiata a Milano, ma in breve ha fatto il giro del web, creando un vero e proprio caso intorno alla vicenda. Vediamo cosa è successo.

L’esposto contro la preside che porta il pitbull a scuola

“La dirigente scolastica dal mese di aprile 2023 si reca quotidianamente a scuola in compagnia di un pitbull condotto al guinzaglio e sprovvisto di museruola. Anche le riunioni collegiali avvengono alla presenza del suddetto cane, che la segue in tutti i suoi spostamenti all’interno del plesso, anche in presenza degli studenti“.

Queste le accuse rivolte alla preside da alcuni dipendenti scolastici, che hanno presentato un esposto alle forze dell’ordine per fare chiarezza sulla vicenda, come si legge su ‘La Repubblica’. Una denuncia corredata da una foto, che ritrae la preside a scuola seduta ad un tavolo con accanto il suo cagnolone.

Il cane in questione si chiama Ares, è un pitbull, pesa 30 chili e ha un anno e mezzo. La sua padrona è Susanna Musumeci, dirigente scolastica del Liceo linguistico e Istituto tecnico economico Pietro Verri di Milano.

Le dichiarazioni della preside sul pitbull portato a scuola

La preside Musumeci si è difesa in un’intervista rilasciata a ‘La Repubblica’, spiegando di aver portato il suo pitbull a scuola negli ultimi 3 mesi per un problema familiare e assicurando che si tratta di una situazione temporanea. La dirigente scolastica ha riferito che il cane sta “in presidenza, chiuso, e davanti alla porta c’è un cartello appeso che avvisa di bussare prima di entrare”.

Ares, dunque, “non gira per la scuola. Lo fa solo quando io devo fisicamente fare il percorso dal portone d’ingresso alla presidenza e viceversa, ed è sempre al guinzaglio – ha specificato Musumeci -. Non lo porto nelle classi, nelle palestre, e gli alunni non hanno contatti con lui se non quelli che vengono in presidenza. In questo caso, faccio scegliere a loro se entrare, comunque trattenendo il cane, o se debba essere io a uscire”.

Susanna Musumeci ha inoltre affermato di essere sorpresa da quanto accaduto, non avendo mai ricevuto nessuna lamentela. Non solo accuse, però: la preside ha detto di aver ricevuto numerosi messaggi di solidarietà da altri colleghi. E sul suo pitbull ha concluso: “Si chiama Ares, come il Dio della guerra della mitologia greca, perché è molto muscoloso. Ma è molto tranquillo. È un nome che non corrisponde al suo carattere”.

Pitbull a scuola: cosa prevede la legge

Al momento, non sembrano esserci rilievi penali nel comportamento della preside. Nella denuncia, infatti, non si è fatto riferimento ad alcun episodio in cui il pitbull abbia dimostrato aggressività nei confronti dei presenti.

In Italia non esiste un vero e proprio divieto che neghi l’ingresso degli animali nelle scuole. Nei luoghi aperti al pubblico, i cani possono entrare a patto che il proprietario abbia con sé kit igienico, museruola e guinzaglio. In assenza degli oggetti richiesti, si rischia di incorrere in una multa.