Il test tranello all'università svela i pregiudizi sulle donne
Cos'è il test del tranello all'Università e come i pregiudizi di genere influenzano la valutazione dei docenti universitari da parte degli studenti
Quanto gli stereotipi di genere possono influenzare la nostra percezione? Se lo è domandato una professoressa dell’Alma Mater, che ha voluto sottoporre i suoi studenti a un test tranello all’Università. Si tratta di una sorta di “esperimento”, pubblicato anche su una rivista scientifica, per capire quanto possa influenzare il genere del docente che si ha di fronte nella valutazione del suo operato come insegnante universitario.
Il test del tranello all’Università
Pia Campeggiani insegna Filosofia morale e Filosofia delle emozioni all’università. La docente dell’Alma Mater, osservando i suoi studenti, ha avuto l’impressione che “si rapportassero in maniera diversa con me rispetto ai colleghi uomini”. Quelle che potevano sembrare semplici sensazioni, poi, sono state “supportate dal fatto che nel questionario finale agli studenti alla domanda sul quantitativo di materiale da studiare prendevo sempre un punto in meno rispetto al mio collega. Peccato che fosse identico”.
Insieme a Marco Viola dell’Università Roma Tre e Marco Marini del Cnr-Istituto di scienze e tecnologie della cognizione, la prof ha condotto uno studio pubblicato sulla rivista “Philosophical Psychology”. L’indagine si è basata su due esperimenti che hanno coinvolto studenti e studentesse di filosofia con età compresa tra i 18 e i 30 anni: il 90% di loro studia all’Università di Bologna.
Gli esperimenti condotti sono stati due: prima “a un campione di circa 200 studentesse e studenti abbiamo sottoposto l’estratto di lezioni di filosofia del Festival della filosofia di Modena“, ha spiegato la docente: “Le lezioni erano le stesse ma associate a docenti uomini o donne. In pratica una stessa lezione in un gruppo risultava associata a un uomo nell’altro a una donna e viceversa”. In seguito, le lezioni sono state registrate con voci femminili e maschili e proposte al campione di studenti.
L’influenza dei pregiudizi di genere nelle valutazioni ai docenti universitari
Quello che è emerso dallo studio condotto è che le valutazioni che gli studenti e le studentesse hanno assegnato ai docenti universitari sono profondamente influenzate dai pregiudizi di genere. Di fronte alla stessa situazione i professori vengono valutati meglio rispetto alle colleghe di sesso femminile, perché sono più chiari, competenti, autorevoli. Le docenti, invece, sono più brave per quello che riguarda l’attenzione e la cura verso gli studenti.
Quello che è stato scoperto con il primo esperimento ha confermato le supposizioni della professoressa: “In entrambi i casi le lezioni attribuite a docenti di genere femminile hanno ottenuto punteggi più bassi quando a giudicarle erano studenti maschi. Ma se le studentesse hanno giudicato i contenuti con lo stesso metro di giudizio sia che fossero opera di docenti uomini che donne, alla domanda se avessero seguito quelle lezioni per un intero anno, le ragazze hanno espresso la propria preferenza per gli uomini”.
Nel secondo esperimento “anche le studentesse hanno ritenuto migliori quelle recitate dalle voci maschili”. Le docenti hanno ricevuto punteggi migliori alla domanda se i prof fossero attenti al benessere degli studenti. “In quel caso il campione in maniera omogenea ha giudicato le professoresse più attente rispetto ai professori”.
Questo studio ha dimostrato “che anche tra le nuove generazioni, peraltro in un campione di persone che studiano filosofia i pregiudizi sul genere sono duri a morire. Ora vorremmo proseguire per capire se con altre professioni le cose cambiano. In ogni caso la situazione è preoccupante”, ha concluso Pia Campeggiani.
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