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Laureati in toga con il tocco iStock

Commissione di laurea in jeans e maglietta, scoppia la polemica

Tutti i docenti di una commissione di laurea erano in jeans e maglietta: la polemica sull'abbigliamento "troppo" casual non è tardata ad arrivare

Patrizia Chimera

Patrizia Chimera

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico.

Quando si pensa a una discussione di laurea, sono diversi i simboli che vengono in mente, a partire dal tocco, il classico cappello dei laureati, e senza dimenticare la toga, l’indumento che per tradizione insegnanti universitari e laureandi dovrebbero indossare in un giorno così solenne. Nel corso del tempo, però, questi aspetti si sono un po’ persi e può capitare di assistere a una discussione della tesi in un’università italiana senza che nessuno indossi questi simboli. Come è successo a un lettore del Corriere della Sera, che ha scritto una lettera in cui si è lamentato del fatto di aver assistito a una laurea con la commissione composta da professori vestiti in modo troppo casual, in jeans e maglietta.

La commissione di laurea snobba la toga per vestirsi casual

Antonio Colombo nella sua lettera al quotidiano ha scritto il rammarico della scena che si è trovato di fronte andando in un’università italiana e trovandosi di fronte una commissione non in “abiti d’ordinanza”. Lo stile troppo casual dei docenti stonava un po’ con la cerimonia solenne che questo momento dovrebbe rappresentare.

“Mi è capitato di assistere a una seduta di laurea durante la quale presidente di commissione, relatore, correlatore e altri docenti vestivano in pullover, jeans e magliette“, ha spiegato il lettore del giornale, aggiungendo poi che c’era “dietro di loro una vetrina in cui erano esposte le toghe“.

Quegli indumenti, lasciati a prendere polvere dentro quell’armadio e in bella vista, rappresentano per lui le “tristi vestigia di un’epoca in cui si usava dare solennità a occasioni di quel genere”. Nel suo intervento il lettore ha sottolineato: “Per la solennità, passi. Ma almeno il decoro…”. Con le sue parole ha innescato una polemica che spesso riguarda, più in generale, la perdita di tradizioni, fenomeno ampiamente presente anche in ambito accademico.

La tradizione dell’abbigliamento accademico in Italia

Con il termine “abbigliamento accademico” si indica la forma tradizionale di vestiti e accessori indossati da chi ricopre ruoli importanti all’interno delle università (corpo docente e rettore, ad esempio): questi look di solito vengono sfoggiati in cerimonie ufficiali, come la discussione della tesi, o in occasione di eventi celebrativi. Nei tempi passati, invece, era un tipo di abbigliamento utilizzato quotidianamente e ancora oggi alcune università antiche, soprattutto nei Paesi anglosassoni, è ancora un’usanza in vigore.

Gli elementi principali e costitutivi dell’abbigliamento accademico sono la toga, una specie di tunica che può avere o meno un cappuccio, e il tocco, un copricapo a base rotonda con parte superiore quadrata e nappa pendente dal centro. In Italia il tocco può anche avere un pompon al centro.

Nel nostro Paese le tradizioni sono diverse e l’uso di toga e tocco è disciplinato dai regolamenti dei singoli atenei. Oggi gli abiti tradizionali sono sfoggiati da docenti e rettori solamente in occasione di cerimonie ufficiali. Più raramente possiamo vederli durante gli esami e le cerimonie di laurea. In particolare dopo il sessantotto molti professori universitari hanno preferito abbandonare la toga nelle occasioni più formali.

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