Intelligenza artificiale al posto dei docenti? Annuncio Valditara
L'annuncio del ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara sull'Intelligenza artificiale a scuola: prenderà il posto dei docenti?
Giuseppe Valditara è tornato a parlare di Intelligenza artificiale a scuola. L’Ia prenderà il posto dei docenti? L’annuncio del ministro.
- Intelligenza artificiale a scuola, e i docenti?
- In Lombardia le linee guida sull'uso dell'Ia a scuola
- "L'Intelligenza artificiale deve entrare nelle scuole"
Intelligenza artificiale a scuola, e i docenti?
“L’Ia deve essere a servizio degli studenti, e più in generale a servizio della persona. Su questo noi insistiamo molto, e sui docenti adeguatamente formati che siano in grado di utilizzare al meglio l’Intelligenza artificiale”. Lo ha affermato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara a margine del convegno ‘L’arte di imparare. L’intelligenza artificiale nella didattica‘ che si è tenuto ieri a Palazzo Lombardia a Milano.
Quindi, ha puntualizzato il titolare della scuola, “l’Intelligenza artificiale non potrà mai sostituire i docenti, ma potrà essere di ausilio importante per potenziare la didattica e quindi anche per favorire il successo formativo dei giovani”.
Valditara ha poi parlato dei percorsi sperimentali nell’uso dell’Ia a scuola che sono in atto in 15 classi di quattro regioni italiane. In Lombardia, sono tre le realtà scolastiche coinvolte, “una di Milano, una di Colico e una di Cologno Monzese”, come ha specificato il ministro. Che ha aggiunto: “Se le sperimentazioni avranno successo, come credo, intendiamo implementarle ulteriormente”.
Secondo Valditara, usare l’Ia a scuola risponde all’esigenza della personalizzazione della didattica per gli studenti. Le maggiori opportunità stanno soprattutto “nel recupero per i ragazzi che hanno dei ritardi o nell’accelerazione per i ragazzi che hanno delle potenzialità particolari. Quindi è perfettamente in linea con la mia politica di personalizzazione della formazione”, ha concluso.
In Lombardia le linee guida sull’uso dell’Ia a scuola
Ieri, lunedì 4 novembre, il ministro Valditara ha partecipato al convegno ‘L’arte di imparare’ durante il quale sono state presentate le linee guida della Regione Lombardia per l’uso dell’Ia a scuola rivolte agli insegnanti delle scuole superiori. Sono state redatte da un team di esperti istituito “per analizzare le implicazioni etiche del ricorso all’Intelligenza artificiale in ambito scolastico e fornire indicazioni per un uso consapevole di questa tecnologia in aula”, hanno spiegato dalla Regione.
“Siamo la prima regione d’Italia a mettere al centro il tema dell’Intelligenza artificiale nelle scuole. Il tutto facendo in modo che questo strumento rappresenti una grandissima opportunità e non un rischio per le nostre studentesse e i nostri studenti“, ha commentato Simona Tironi, assessore all’Istruzione della Lombardia.
“Abbiamo coinvolto 10 massimi esperti sul tema che hanno sviluppato delle linee guida aperte – ha spiegato -. Ciò è legato al fatto che l’Intelligenza artificiale è una tecnologia in continua evoluzione e queste regole verranno costantemente aggiornate. Il nostro obiettivo è evidenziare l’importanza di un approccio etico alla questione. Vogliamo promuovere un utilizzo di questa tecnologia che ponga al centro la persona attraverso il coinvolgimento dei nostri docenti”.
Per farlo, “partiremo da una serie di pacchetti formativi – ha specificato – per portare in modo efficace l’Intelligenza artificiale tra i banchi di scuola. Vogliamo costruire per i nostri ragazzi una scuola che guardi al futuro e che sappia coniugare innovazione tecnologica e i valori della nostra società con una mente aperta e un cuore etico”.
Fra i vari capitoli del documento, uno è dedicato alla preparazione delle lezioni, uno all’utilizzo dell’intelligenza artificiale in classe, uno sull’uso dell’Ia per personalizzare l’apprendimento e un altro per sfruttarla come supporto allo studio a casa.
“L’Intelligenza artificiale deve entrare nelle scuole”
Secondo il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, l’Ia “deve” entrare nelle scuole per due motivi: “da un lato – ha spiegato -, rendere i giovani più consapevoli dell’evoluzione digitale che può portare e, dall’altro, insegnare agli studenti tutti quegli aspetti etici fondamentali, inerenti, ad esempio, la questione dei dati e, in generale, il rispetto delle normative nazionali ed europee”.
E ha concluso: “Bisogna introdurre i nostri ragazzi ad un uso consapevole dell’Intelligenza artificiale, fornendo loro limiti e strumenti adeguati per sfruttare al meglio questa tecnologia, che non è più una realtà del futuro, ma è già parte del nostro presente”.