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A Napoli il primo forum sull'Intelligenza Artificiale a scuola Fonte foto: Ansa

Il primo forum internazionale sull'IA a scuola si terrà a Napoli

Il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha svelato che a Napoli si terrà il primo forum internazionale su scuola e intelligenza artificiale

Stefania Bernardini

Stefania Bernardini

GIORNALISTA

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv di cronaca, politica, scuola, economia e spettacolo. Ha esperienze nella redazione di testate giornalistiche online e Tv e lavora anche nell’ambito social

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è stato in Campania in visita istituzionale e ha svelato un nuovo progetto per Napoli. Nel capoluogo si terrà il primo forum internazionale su scuola e intelligenza artificiale, previsto in autunno.

Valditara sul forum sull’intelligenza artificiale

“Crediamo in una didattica personalizzata, guidata dai docenti”, ha detto il ministro. In questo senso l’intelligenza artificiale viene considerata importante, ma non sostitutiva degli insegnanti.

Riguardo all’evento a Napoli, Valditara ha annunciato che “in autunno, lanceremo il primo grande forum internazionale che unirà scuola e intelligenza artificiale perché crediamo nel futuro e nell’utilizzo, guidato dai nostri splendidi docenti, dell’Ia per personalizzare la didattica e dare un futuro sempre più bello e sempre più degno ai nostri giovani”.

Cosa dicono le nuove indicazioni nazionali

Il ministro è attivo da tempo nella sperimentazione e integrazione dell’intelligenza artificiale con il sistema scolastico. Per esempio, nelle Nuove Indicazioni Nazionali, si ribadisce quanto le competenze digitali siano uno strumento importante per navigare nella complessità tecnologica, ma ovviamente bisogna rispettare la necessità di mantenere un approccio critico e consapevole all’intelligenza artificiale che tenga sempre presente l’obiettivo principale di formare studenti capaci di comprenderne potenzialità e limiti, sia in ambito scolastico sia nella vita quotidiana.

In questo senso gli insegnanti devono essere capaci di spiegare i meccanismi dell’Intelligenza artificiale senza essere sostituiti dalle macchine. Più di una volta Valditara ha sottolineato che il ruolo di maestri e professori resta insostituibile nella relazione educativa, mentre l’intelligenza artificiale deve integrarsi in un quadro etico e sociale.

La mediazione didattica è quindi cruciale per evitare che l’IA condizioni in modo unidirezionale l’apprendimento, preservando la creatività e il pensiero autonomo degli studenti.

In un’intervista a Il Giornale, il ministro ha spiegato che l’intelligenza artificiale “deve essere sempre al servizio dell’uomo“.

Il progetto di sperimentazione sull’intelligenza artificiale

Sempre su volere del ministero dell’Istruzione, da settembre è partito un progetto di sperimentazione sull’intelligenza artificiale che ha riguardato quattro regioni: Lombardia, Toscana, Lazio e Calabria.

L’obiettivo del piano è appunto quello di colmare il divario di apprendimento tra gli studenti, soprattutto tra quelli con buoni voti e quelli in difficoltà, con un’attenzione particolare ai ragazzi di origine straniera.

Il progetto prevede l’uso di un software integrato in Google Workspace, inizialmente focalizzato su materie STEM e lingue straniere.

Un assistente virtuale, basato sull’IA, identifica le difficoltà di apprendimento dei singoli studenti, segnalando le lacune sia al docente che all’alunno. Così il docente, opportunamente formato, può intervenire con un supporto mirato.

Il progetto sperimentale dura due anni e mira a rilanciare l’ascensore sociale e a contrastare la dispersione scolastica, offrendo a tutti gli studenti pari opportunità di apprendimento. Al termine dei due anni, l’Invalsi valuterà i risultati del progetto, confrontando i progressi degli studenti delle classi “digitali” con quelli delle classi “tradizionali”. In caso di esito positivo, l’obiettivo è quello estendere l’utilizzo dell’IA a tutte le scuole italiane a partire dal 2026.