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Candidati al colloquio di lavoro Fonte foto: iStock

Lavoro dopo scuola, Italia ultima in Ue per occupazione: i dati

L'Italia è ultima nell'Unione Europea a 27 per quello che riguarda il tasso di occupazione. Giovani e donne sono le categorie più penalizzate

Patrizia Chimera

Patrizia Chimera

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico.

In Italia l’occupazione è in lieve crescita, ma nonostante i dati incoraggianti il nostro Paese rimane ultimo per tasso di occupazione nell’Unione Europa. Questo quello che è emerso dalla presentazione dei dati Eurostat, che riguardano il quarto trimestre del 2024. Le prospettive peggiori sono per i giovani, che non riescono a trovare lavoro dopo aver finito la scuola, e per le donne, con un gap decisamente allarmante.

Occupazione in Italia sotto la media UE

I dati delle ultime tabelle pubblicate da Eurostat ci informano che l’Italia è ultima tra i 27 Paesi dell’UE per tasso di occupazione: nel quarto trimestre del 2024, infatti, era compreso tra i 15 e i 64 anni è calato di 0,1 punti rispetto al terzo trimestre, ma con un aumento di 0,2 punti rispetto allo stesso periodo del 2023, attestandosi al 62,2%. Nonostante questa timida crescita, il divario con la media dell’Unione Europea è alto: siamo a 8,7 punti rispetto agli 8,6 del quarto trimestre del 2023.

Il divario per le donne rimane molto ampio: il tasso di occupazione in Italia è al 53,1% e nell’Ue a 27 in media al 66,3%. Sono 13,2 i punti di distacco, con un aumento dai 12,8 punti del quarto trimestre 2023. Per gli uomini in età da lavoro la distanza con l’Europa si è ridotta a 4,1 punti contro i 4,3 del quarto trimestre 2023: nel quarto trimestre del 2024 lavorava in Italia il 71,3% degli uomini tra i 15 e i 64 anni contro il 75,4% nell’Ue a 27.

La distanza, inoltre, è ancora più ridotta se si tiene in considerazione la fascia d’età degli uomini tra i 25 e i 54 anni, quindi prettamente in età da lavoro (fuori dai percorsi di formazione e scolastici e non ancora in età per andare in pensione, nemmeno quella anticipata). La percentuale in questo caso è dell’87,5% di lavoratori nell’Unione Europea e dell’84,4% in Italia.

Il divario è più forte per l’occupazione giovanile e femminile

Il gap più importante, però, rimane quello dell’occupazione giovanile, con i giovani che fanno difficoltà a trovare lavoro dopo la scuola, e quella femminile. Per i giovani tra i 15 e i 24 anni il tasso è del 36,9% in media nell’Unione Europea a 27, mentre in Italia è solo del 23,6%. Se si considerano uomini e donne nella fascia d’età più giovane, invece, l’occupazione è al 34,8% in Europa, contro il dato italiano del 19,2% in Italia, in discesa di oltre un punto percentuale sul quarto trimestre del 2023 e un divario con l’UE che sale a 15,6 punti.

L‘occupazione femminile va male anche per la fascia d’età centrale, quella compresa tra i 25 e i 54 anni: in Italia lavora il 64,6% delle donne, contro la media europea del 77,8%. Per le donne il tasso è di 20 punti inferiore rispetto agli uomini nel nostro Paese nella stessa fascia di età (84,4%). L’anno precedente era di 19,1 punti. Invece, il tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni totale è al 62,2%, ma questo dato rappresenta il risultato del 71,3% tra gli uomini e del 53,1% tra le donne con un gap pari a 18,2 punti (contro i 17,7 dell’ultimo trimestre del 2023).

In Italia le donne risultano maggiormente penalizzate nella fascia centrale, quella in cui di solito le lavoratrici si ritrovano a dover conciliare famiglia e lavoro senza avere il supporto necessario anche dal mondo della scuola, come asili nido o il tempo pieno a scuola.

Nella fascia 55-64 anni la distanza con la media europea del tasso di occupazione femminile è di 10,6 punti (49,2% in Italia, 59,8 medio in Ue), mentre il gap è di 13,2 punti tra i 25 e i 54 anni (64,6% in Italia, 77,8% in Ue). Tra i 15 e i 24 anni, infine, il divario è di 18 punti (32,5% medio in Ue, 14,5% in Italia).