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Italiani bocciati in inglese, 46esimi in Europa: regioni migliori Fonte foto: 123rf

Lingua inglese, italiani 46esimi al mondo: le regioni migliori

Gli italiani non reggono il confronto con gli altri Paesi sulla lingua inglese: quali sono le regioni migliori e quali quelle peggiori

Stefania Bernardini

Stefania Bernardini

GIORNALISTA

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv di cronaca, politica, scuola, economia e spettacolo. Ha esperienze nella redazione di testate giornalistiche online e Tv e lavora anche nell’ambito social

L’Italia non è mai stata il Paese con la miglior conoscenza e diffusione della lingua inglese, ma ora è scivolata al 46esimo posto al mondo per competenza in tale materia. Sicuramente ormai la si studia in tutte le scuole e spesso anche dalle elementari, eppure i nostri concittadini risultano meno capaci di parlare inglese rispetto ad altre nazioni europee.

Ma in generale la padronanza di questo idioma straniero registra da anni un ridimensionamento costante a livello globale: il 60% di 116 Paesi riporta un punteggio inferiore rispetto all’anno scorso, secondo l’Indice di conoscenza dell’inglese 2024 (EF EPI) realizzato da EF Education First (EF).

L’Italia al 46esimo posto per la conoscenza dell’inglese

L’Italia ha perso sette posizioni nella classifica realizzata dall’EF rispetto al 2023. Lo Stivale è scivolato al 46esimo posto ed è stato superato in Europa da Spagna, Ucraina, Albania e Russia. La conoscenza media è al di sotto del livello di cinque anni fa, prima dell’esplosione della pandemia.

Ma chi sono quelli che hanno più difficoltà a parlare in inglese? I neodiplomati sarebbero quelli meno competenti, forse penalizzati dalla didattica a distanza dei primi anni di scuole superiori, mentre rimangono stabili gli universitari e migliorano i giovani professionisti.

E i Paesi migliori?

Per il sesto anno consecutivo la medaglia d’oro va all’Olanda, seguita da Norvegia e Singapore. Inoltre si registra una crescita delle competenze in Medio Oriente e Africa. Altri Paesi che avevano già una buona conoscenza della lingua hanno invece subito un calo, soprattutto tra i giovani e le donne.

Le regioni italiane migliori e peggiori sull’inglese

Tornando al quadro italiano, ci sono aree sul territorio che vanno meglio e altre che avrebbero bisogno di rimettersi a studiare l’inglese. La regione italiana più virtuosa è sempre il Friuli-Venezia Giulia, seguita con distacco da Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige e Veneto.

La città con il punteggio più alto però si trova proprio in quest’ultima: Verona. Molto bene anche Bari, Bologna e Torino.

La situazione è nettamente diversa in Calabria che risulta la peggior regione italiana per conoscenza dell’inglese, dato che conferma il divario tra Nord e Sud. C’è da notare comunque che la distanza tra regioni con le competenze più basse e quelle più alte inizia a ridursi, scendendo dagli oltre 100 punti del 2012 ai 70 di quest’anno.

Quanto è utile l’inglese nel mondo del lavoro

Una ricerca chiamata English Work realizzata dal Cambridge Assessment English ha analizzato i dati forniti da oltre 5.300 aziende di diversi settori in 38 diversi Paesi. È emerso che l’inglese è la lingua business per eccellenza e che la sua importanza continua a crescere sia nei Paesi anglofoni che non. La ricerca mostra, infatti, che l’inglese è importante per più del 95% dei datori di lavoro anche in Paesi non anglofoni.

Nella maggior parte delle offerte di lavoro si richiede una buona, se non ottima, conoscenza dell’inglese tra i requisiti necessari, elemento che evidenzia come una scarsa preparazione nella comprensione scritta e parlata di questo idioma rischia di creare un grande problema nella ricerca del lavoro. L’inglese è tra le lingue più parlate ed è considerata quella che unisce persone provenienti da differenti Paesi. In un mondo sempre più globalizzato, è l’idioma che permette di comunicare con tutti in qualsiasi contesto.