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Vecchioni sugli scontri a Pisa Fonte foto: ANSA

Manganellate su studenti in corteo a Pisa: Vecchioni in lacrime

Roberto Vecchioni in lacrime per le manganellate sugli studenti: in tv il commento commosso su quanto accaduto a Pisa durante il corteo pro Palestina

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

A ‘In altre parole’ su La 7, il “prof” Roberto Vecchioni non è riuscito a trattenere le lacrime dopo il video delle manganellate sugli studenti a Pisa durante il corteo pro Palestina. “Non sono cose che possono succedere“, ha detto Roberto Vecchioni commosso.

Cosa ha detto Vecchioni tra le lacrime sul corteo a Pisa

“Non sono cose da vedere queste. Cioè, si devono vedere, ma non sono cose che possono succedere. Non devono succedere, noi non siamo così“. Con la voce rotta dal pianto,Roberto Vecchioni, nel corso della trasmissione ‘In altre parole’ su La7 condotta da Massimo Gramellini, ha commentato le immagini delle cariche della Polizia a Pisa e a Firenze sugli studenti che manifestavano a favore della Palestina.

“Confesso che la prima volta che ho visto questi video non ci riuscivo a credere. Mi sembra così sproporzionata la cosa”, gli ha fatto eco Gramellini, evidenziando come i giovani “appena si alzano dal divano, si staccano dal cellulare ed escono di casa per andare in piazza a far sentire la propria voce su una questione, giusta o sbagliata che sia, è lo Stato a sdraiarli per terra a colpi di manganello”.

Il “prof” Vecchioni, che oltre ad essere un cantautore è stato docente in diversi licei classici e università, è sempre stato molto sensibile ai temi che riguardano i giovani. E durante la trasmissione di La7, nella quale è ospite fisso, non è riuscito a trattenere le lacrime esprimendo la sua amarezza per le immagini delle manganellate sugli studenti che in questi giorni stanno indignando l’Italia.

Le reazioni alle lacrime di Vecchioni sugli studenti colpiti dai poliziotti a Pisa

Quanto espresso da Roberto Vecchioni su La7 ha trovato un forte consenso sui social network, confermato dai numerosi “Grande prof” a commento del video di ‘In altre parole’.

“Le lacrime di chi è dalla parte dei giovani, con tenerezza, con amore. Grazie per l’emozione che hai trasmesso. Ho pianto anch’io”, ha scritto una donna su Facebook.

“Ho sempre stimato il Vecchioni artista, ma questa sensibilità dimostra anche la grandezza dell’uomo. Bellissimo esempio per tutti”, ha commentato un altro utente.

“Vecchioni oltre alla cultura e alla grande capacità di saperla trasmettere ha un’umanità vera e una sensibilità rara. Mi ha commosso. Dovremmo ascoltarlo tutti i giorni sperando che ci contagi”, così un’altra follower della trasmissione di La7.

Scontri al corteo di Pisa: le parole di Mattarella e degli insegnanti

Le immagini degli scontri a Pisa hanno generato anche la ferma condanna del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha subito avuto un colloquio con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, facendogli presente “trovandone condivisione, che l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni”, si legge su una nota del Quirinale. “Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento“, ha ribadito Mattarella.

Nel frattempo, oltre agli innumerevoli commenti provenienti dal mondo della politica, sulla questione sono intervenuti numerosi docenti da tutta Italia.

Tra questi, Luigi Ambrosio, direttore della Scuola Normale Superiore, e Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna, che in una nota congiunta hanno affermato: “Siamo profondamente turbati da quanto avvenuto a Pisa e Firenze ed esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza alle studentesse e agli studenti. Come cittadini, genitori, rettori di università, riteniamo che l’uso della violenza sia inammissibile di fronte alla pacifica manifestazione delle idee”.