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Maturità 2024: come andava svolta la traccia su Pirandello

Luigi Pirandello è tornato tra le tracce di Maturità 2024: ecco il testo e l'interpretazione della sua opera "Quaderni di Serafino Gubbio operatore"

Virgilio Scuola

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REDAZIONE

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Luigi Pirandello, grande assente tra le tracce dell’esame di Maturità, è tornato dopo 20 anni con l’analisi di un testo letterario (prosa – Tipologia A). Ad essere posto all’attenzione dei maturandi, durante la prima prova scritta del 19 giugno, è stato un estratto del suo romanzo “Quaderni di Serafino Gubbio operatore” del 1915, con il quale l’autore Premio Nobel affronta il tema del progresso tecnologico e riflette sui suoi possibili effetti sulla condizione umana. Una tematica più che mai attuale, in una società guidata dalla digitalizzazione e dalle innovazioni tecnologiche che trasformano il lavoro, le interazioni sociali e, in generale, l’intera vita umana.

Vediamo come andava interpretata e svolta la traccia su Pirandello e il testo della traccia.

“Quaderni di Serafino Gubbio operatore” di Pirandello: interpretazione

Il romanzo “Quaderni di Serafino Gubbio operatore” non è una delle opere maggiori di Pirandello, ma nonostante ciò racchiude in sé importanti temi del pensiero dell’autore. In particolare, il maestro siciliano, in questo romanzo, il cui protagonista è un cineoperatore della casa cinematografica Kosmograph, analizza profondamente l’impatto delle macchine sulla vita concreta e sui sentimenti umani.
Pirandello fa trapelare la sua acuminata critica nei confronti del progresso tecnologico senza freni che già ai suoi tempi invase diversi ambiti dell’esistenza delle persone, mettendo anche in crisi il ruolo degli intellettuali.

Serafino è un uomo che viene investito dalla frustrazione e dall’alienazione, impegnato in un lavoro meccanico che si riduce a una “mano che gira una manovella”. Pirandello vuole sottolineare che le persone che divengono serve delle macchine rischiano a loro volta di diventare simili a loro, attraverso un processo di disumanizzazione che culmina nella perdita di sentimenti. E se l’essere umano diviene apatico altro non fa che divenire specchio delle macchine che usa, diventando freddo e distaccato. L’uomo in quanto tale, però, non potrà mai essere una macchina, per quanto annichilito. Per questo motivo scatta la crisi esistenziale. Un processo che emerge quando la persona capisce o capta che c’è una tragica contraddizione tra l’essere umani e il comportarsi come automi.

Il testo di Pirandello, nonostante sia del 1915, ha in sé parecchi concetti che si prestano a una riflessione sulla contemporaneità. In cent’anni la tecnologia ha fatto passi da gigante. Oggi è imperante in qualsiasi settore. La digitalizzazione ha investito qualsiasi campo e, sotto certi punti di vista, quel che lo scrittore aveva preannunciato si è verificato o si sta verificando. Oggigiorno infatti il fenomeno dell’alienazione sociale è in aumento considerevole.

La dipendenza dalla tecnologia è sotto gli occhi di tutti, con conseguente perdita di contatto con la realtà nei casi più gravi in cui spesso sono coinvolti i giovani. La conseguenza è che aumentano le possibilità di approdare in società in cui l’empatia cala drasticamente per lasciare il posto a freddi numeri e meri calcoli opportunistici.

Dunque l’opera di Pirandello è preziosa non per ripudiare il progresso tecnologico, che offre numerose opportunità per migliorare la qualità della nostra vita e per creare nuove forme di espressione e connessione tra esseri umani, ma per accoglierlo in modo equilibrato e per riflettere in maniera critica sul rapporto tra uomo e macchine.

Le domande della traccia d’esame

La traccia su Luigi Pirandello ha richiesto agli studenti un’analisi del testo con 4 diversi punti da approfondire:

  • Sintetizza il contenuto del brano e individua la tesi sostenuta dal protagonista;
  • Nel testo Pirandello utilizza numerosi espedienti espressivi: individuali e illustrane lo scopo;
  • Commenta la frase ‘Per la loro fame nella fretta incalzante di saziarle, potete e, che trarre da voi ogni giorno, ogni ora, ogni minuto?’.
  • Illustra la visione del futuro che Serafino prospetta quando afferma: ‘Mi divertirò a vedere, se permettete, il prodotto che ne verrà fuori. Un bel prodotto e un bel divertimento, ve Io dico io.’

La traccia ha previsto anche “l’interpretazione complessiva del brano” basandosi sulle proprie conoscenze e sulle letture personali, oltre agli “opportuni collegamenti ad altri testi e autori che presentino particolari riferimenti agli effetti che lo sviluppo tecnologico può produrre sugli individui e sulla società”.

Il testo della traccia su Pirandello alla Maturità 2024

La traccia di Tipologia A – Analisi e interpretazione di un testo letterario italiano dell’esame di Maturità si è concentrata su Luigi Pirandello. L’analisi e l’approfondimento richiesto ai maturandi è riferita a un estratto dei “Quaderni di Serafino Gubbio operatore” (pp.12-14).

“Soddisfo, scrivendo, a un bisogno di sfogo, prepotente. Scarico la mia professionale impassibilità e mi vendico, anche; e con me vendico tanti, condannati come me a non esser altro, che una mano che gira una manovella”. Così inizia la traccia sottoposta agli studenti.

“Questo doveva avvenire, e questo è finalmente avvenuto! L’uomo che prima, poeta, dedicava i suoi sentimenti e li adorava, buttati via i sentimenti, ingombro non solo inutile ma anche dannoso, e divenuto saggio e industre, s’è messo a fabbricar di ferro, d’acciajo le sue nuove divinità ed è diventato servo e schiavo di esse – prosegue il testo di Pirandello-. Viva la Macchina che meccanizza la vita! Vi resta ancora, o signori, un po’ d’anima, un po’ di cuore e di mente? Date, date qua alle macchine voraci, che aspettano! Vedrete e sentirete, che prodotto di deliziose stupidità ne sapranno cavare”.

E ancora: “Per la loro fame, nella fretta incalzante di saziarle, che pasto potete estrarre da voi ogni giorno, ogni ora, ogni minuto? È per forza il trionfo della stupidità, dopo tanto ingegno e tanto studio spesi per la creazione di questi mostri, che dovevano rimanere strumenti e sono divenuti invece, per forza, i nostri padroni. La macchina è fatta per agire, per muoversi, ha bisogno di ingojarsi la nostra anima, di divorar la nostra vita. E come volete che ce le ridiano, l’anima e la vita, in produzione centuplicata e continua, le macchine? Ecco qua: in pezzetti e bocconcini, tutti d’uno stampo, stupidi e precisi, da farne, a metterli sù, uno su l’altro, una piramide che potrebbe arrivare alle stelle. Ma che stelle, no, signori! Non ci credete. Neppure all’altezza d’un palo telegrafico. Un soffio li abbatte e li ròtola giù, e tal altro ingombro, non più dentro ma fuori, ce ne fa, che – Dio, vedete quante scatole, scatolette, scatolone, scatoline? – non sappiamo più dove mettere i piedi, come muovere un passo”.

“Ecco le produzioni dell’anima nostra, le scatolette della nostra vita! Che volete farci? lo sono qua – conclude l’estratto di Pirandello -. Servo la mia macchinetta, in quanto la giro perché possa mangiare. Ma l’anima, a me, non mi serve. Mi serve la mano; cioè serve alla macchina. L’anima in pasto, in pasto la vita, dovete dargliela voi signori, alla macchinetta ch’io giro. Mi divertirò a vedere, se permettete, il prodotto che ne verrà fuori. Un bel prodotto e un bel divertimento, ve lo dico io”.

Pirandello assente alla Maturità dal 2003

Tra le “toto-tracce” che si sono rincorse nei giorni precedenti all’esame di Maturità 2024 era presente anche Luigi Pirandello, assente all’esame di Stato da 20 anni: l’ultima volta che l’autore siciliano, Premio Nobel nel 1934, è uscito alla Maturità è stato nel 2003, con una traccia sul testo “Il piacere dell’onestà”.