
Migliori città per fare smart working: diventa un nomade digitale
Chi vuole diventare un nomade digitale ha l'imbarazzo della scelta riguardo alla meta ideale, quali sono le località perfette per lo smart working
Sono sempre di più le aziende che permettono di lavorare da casa e, di conseguenza, i dipendenti o liberi professionisti che decidono di trasferirsi, temporaneamente o permanentemente, in una località che permette di avere un qualità della vita migliore. Ma quali sono le località più adatte ad accogliere una comunità di lavoratori da remoto? Tra le best cities per lo smart working, alcune sono proprio in Italia.
Quali sono le migliori città per nomadi digitali
Dojo, fornitore di servizi di pagamento con sede nel Regno Unito, ha pubblicato un rapporto sulle migliori città in cui lavorare da remoto.
La classifica è stata stilata incrociando una serie di fattori come durata e costo del visto, numero dei ristoranti, vicinanza alla spiaggia, velocità della connessione Internet, costo della vita e sicurezza. La curiosità? Il risultato premia l’Italia.
Il podio della lista è infatti occupato da due città italiane e da una spagnola.
Al primo posto c’è Genova che attrae per la vicinanza al mare, la ricchezza di monumenti e per il centro storico medievale. Il capoluogo ligure ottiene 27 punti riguardo alla sicurezza e nella valutazione generale in merito alla qualità della vita si attesta a 154,78 punti. Il costo medio della vita, per un nomade digitale, viene stimato da Dojo in poco meno di 750 euro al mese.
Mare e fascino storico permettono a Bari di assicurarsi il secondo posto tra le migliori località per nomadi digitali. È una città universitaria e un importante porto per crociere nel Mediterraneo. Anche Bari incassa 27 punti sulla sicurezza, con una valutazione generale della qualità della vita pari a 159,2 punti. Per gli esperti di Dojo, un nomade digitale a Bari può cavarsela con poco più di 600 euro al mese.
Valencia, la terza città più grande della Spagna, chiude il podio. In questo caso il punteggio sulla sicurezza scende a 24, mentre per la qualità della vita totalizza 191,1 punti. Un nomade digitale può cavarsela con poco più di 540 euro al mese.
La classifica delle migliori città per lo smart working
La classifica di Dojo elenca anche altre città per nomadi digitali, ecco le prime 20:
- Genova, Liguria, Italia;
- Bari, Puglia, Italia;
- Valencia, Spagna;
- Quebec, Canada;
- Catania, Sicilia, Italia;
- Firenze, Toscana, Italia;
- Palermo, Sicilia, Italia;
- Las Palmas, Spagna;
- Roma, Lazio, Italia;
- Siviglia, Spagna;
- Torino, Piemonte, Italia;
- Ottawa, Canada;
- Saragozza, Spagna;
- Madrid, Spagna;
- Bilbao, Spagna;
- Montreal, Canada;
- Bologna, Emilia-Romagna, Italia;
- Murcia, Spagna;
- Oshawa, Canada;
- Hamilton, Canada.
Se l’Italia, la Spagna e il Canada la fanno da padrone nell’offerta di mete perfette per i nomadi digitali rispettivamente con 8, 7 e 5 posizioni in classifica, Inghilterra e Francia sembrano essere le peggiori, piazzandosi agli ultimi posti tra le migliori città per lo smart working. Chi ama il mare e le spiagge puà optare anche per questi Paesi:
- Malesia;
- Malta;
- Ecuador;
- Costa Rica;
- Portogallo.
Quanti sono i nomadi digitali
Attualmente il nomadismo digitale interessa circa 35 milioni di persone in tutto il mondo, quasi la metà con passaporto statunitense.
“In futuro, potremmo aspettarci di vedere più Paesi allentare le loro regole sui visti per nomadi digitali, ponendosi in competizione per attrarre lavoratori da remoto offrendo opzioni di soggiorno flessibili e a lungo termine senza i soliti problemi di visto”, hanno fatto sapere da Dojo.
L’Italia ha infatti regolato la materia di recente con il decreto 29 febbraio 2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 4 aprile 2024. Con questo testo il nostro Paese ha definito le modalità e i requisiti per l’ingresso e il soggiorno di lavoratori extra-Ue altamente qualificati che intendono lavorare da remoto in Italia, proprio per rendersi più attrattiva per gli smart worker.