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Classe nomade Fonte foto: iStock

Scuola, cos'è la classe nomade d'Italia: materie, lezioni, luoghi

Frequentare le lezioni lungo i sentieri e in diversi luoghi d'Italia raggiungendoli a piedi: cos'è la classe nomade d'Italia e le materie previste

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Frequentare le lezioni lungo i sentieri e in diverse città d’Italia raggiungendole a piedi. Quest’anno sarà possibile per 15 studenti che parteciperanno al progetto sperimentale Strade maestre, promosso dalla cooperativa sociale CamminaMenti in collaborazione con Aigae e Cai. 240 giorni in cammino per altrettanti giorni di scuola per un totale di circa 2mila km. Si studieranno tutte le materie principali ma in luoghi inediti lungo tutto lo stivale. Ecco cos’è la classe nomade d’Italia.

Un anno scolastico in cammino

“Immaginiamo 15 ragazzi equipaggiati per un lungo trekking, con zaini e scarponi, lungo un sentiero. Sono accompagnati da 5 adulti, guide escursionistiche ambientali, insegnanti delle materie principali. Camminando per diverse ore al giorno svolgono l’attività didattica, prendendo spunto dal territorio attraversato“. Ecco, questo progetto non è più solo da immaginare, ma è realtà. Il primo anno scolastico in cammino di Strade maestre partirà il 16 settembre da Orvieto (Terni) e si concluderà il 29 maggio a Trieste.

15 studenti (potevano partecipare alla selezione gli iscritti all’ultimo triennio delle scuole superiori) si preparano a vivere un anno scolastico inedito, “uno straordinario percorso di educazione e apprendimento“, come lo hanno chiamato i promotori dell’iniziativa. Perché Strade maestre non è solo un viaggio a piedi alla scoperta dell’Italia e delle sue meraviglie, ma è anche un modo diverso di concepire e fare scuola.

Le materie e gli insegnanti

Come si legge sul sito del progetto, infatti, gli studenti saranno accompagnati da 5 guide-insegnanti, tutti laureati e guide escursionistiche, ad ognuno dei quali è affidata una specifica area disciplinare di insegnamento. C’è Marco Saverio Loperfido, tra i promotori del progetto, che si occuperà delle aree disciplinari filosofia, italiano e geografia. Laureato in Filosofia, ha conseguito il PhD in Pedagogia e Servizio sociale presso l’Università RomaTre. Ad accompagnarlo l’altro ideatore di Strade maestre Marcello Paolocci (latino, storia e educazione civica), che è laureato in Storia, ha lavorato come biografo sia in Italia che all’estero, ed è diplomato tecnico superiore per la Comunicazione ed il Multimedia.

Poi c’è Laura Ciaghi (scienze naturali e sperimentali), laureata in Scienze forestali ed ambientali all’Università degli Studi di Padova, che ha collaborato alcuni anni all’Unità di Ricerca per il Monitoraggio e la Pianificazione Forestale del CRA. Roberta Cortella (inglese e spagnolo) è laureata in Lingue e Letterature Straniere all’Università degli Studi di Udine e alterna l’attività di insegnante a quella di regista e autrice di serie TV e documentari. Infine Federico Coglitore (matematica e fisica), che dopo la laurea ha lavorato come docente e ricercatore presso l’Università di Freiburg im Breisgau (Germania), occupandosi di analisi, geometria differenziale, meccanica celeste.

Dove si svolgeranno le lezioni

Durate l’anno scolastico in cammino per l’Italia “l’apprendimento formale si intreccia quotidianamente con le pratiche educative informali“, hanno spiegato i promotori dell’iniziativa. “Fuori dagli schemi dell’aula, fuori dai contesti abituali, camminiamo lungo le strade del nostro tempo con gli strumenti del nostro tempo – hanno proseguito -. Per trovare la strada useremo gli smartphone e le cartine geografiche, il GPS insieme alla bussola. Per studiare useremo carta e penna, quaderni e colori, connessioni online e piattaforme digitali”.

Il percorso scolastico di Strade Maestre è disegnato per essere il più “geograficamente localizzato” possibile. Propone esperienze di insegnamento e apprendimento “vive, reali, concrete”, unendo la teoria e la pratica, lo studio e il confronto. “Parleremo di geologia sui pendii dell’Etna e ai Campi Flegrei. Di chimica e ambiente lungo un sentiero sull’Appennino o in uno stabilimento industriale. Di storia nei posti dove la storia è accaduta. Visiteremo la casa di Dante a Firenze. Varcheremo fisicamente il Rubicone come Cesare o le Alpi come Annibale. Rifletteremo sul cielo stellato, la sera prima di dormire, fuori dalla tenda. Osserveremo le piante per capire come funziona la fotosintesi, lungo il cammino e in laboratorio, con microscopio“.

“La complessità del progetto – hanno precisato i promotori – sarà gestita anche grazie all’organizzazione di incontri periodici con la supervisione di esperti in pedagogia, psicologia, sociologia, che partecipano alla co-progettazione delle attività con le guide-insegnanti e intervengono all’occorrenza sulle dinamiche relazionali del gruppo in cammino”.

Cos’è la classe nomade di Strade maestre

Il percorso di Strade Maestre si svolge nell’arco di un anno scolastico e coinvolge i partecipanti per circa 240 giorni, con 2 pause principali per le vacanze di Natale e di Pasqua. Oltre a queste, in comune con una classe tradizionale, la classe nomade ha solo lo zaino. Ma invece di essere pieno di libri, ci sono solo vestiti e attrezzature da trekking e un tablet per consultare il materiale didattico.

Il viaggio prevede un’alternanza equilibrata tra giornate di cammino e giornate residenziali e si conclude con lo svolgimento di una prova di idoneità presso una scuola pubblica statale. Tra gli studenti ci sono anche Anna e Lisa, che a giugno 2025 dovranno affrontare l’esame di Maturità. “Faremo del nostro meglio per farli arrivare pronti, ma la speranza è che tornino anche con qualcosa in più”, ha spiegato la professoressa Roberta Cortella, come riportato da ‘La Repubblica’. “Credo che confrontarsi con la frustrazione e superare i propri limiti sia una soluzione a tanti disagi giovanili – ha proseguito -. E se non riusciremo a terminare l’intero programma poco importa, spesso non si riesce a farlo nemmeno a scuola”.

Le notti verranno trascorse in tenda, nelle foresterie di comuni, associazioni, aziende, parrocchie e fattorie. La retta per l’anno scolastico di Strade maestre è 8mila euro a studente, “ma abbiamo aperto un crowdfunding per aiutare chi non può permetterselo e una volta lì le spese saranno quasi pari a zero”, ha assicurato Marco Saverio Loperfido, tra i promotori dell’iniziativa e guida-insegnante. “La retta serve per far fronte all’essenziale, perché noi insegnanti partiamo tutti come volontari. Ma sappiamo che per le utopie bisogna sbilanciarsi, i frutti si raccolgono dopo”.