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Novità a scuola, cosa si studierà a storia: annuncio di Valditara

Il ministro dell'Istruzione e del Merito Valditara ha annunciato un'importante novità sull'insegnamento della storia a scuola: ecco cosa si studierà

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha annunciato un’importante novità che riguarda l’insegnamento della storia a scuola. Ecco cosa si studierà.

L’annuncio di Valditara sullo studio della storia a scuola

Il ministro Valditara ha chiarito, in una lettera a ‘La Stampa’, i punti cardine delle nuove Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica. Ed è in questo contesto che ha fatto un annuncio che riguarda lo studio della storia nelle scuole italiane.

“Ho istituito – ha scritto Valditara a ‘La Stampa’ – un gruppo di lavoro per la revisione delle Indicazioni nazionali di storia perché finalmente gli studenti conoscano anche gli eventi dell’ultimo dopoguerra, conoscenza fondamentale per essere cittadini consapevoli”.

La lettera del ministro Giuseppe Valditara a ‘La Stampa’ è arrivata in risposta all’editoriale dello storico e giornalista Gianni Oliva che, commentando le nuove Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica in vigore dal prossimo anno scolastico, ha sollevato la questione dello studio della storia nelle scuole italiane. “Non si può formare un cittadino consapevole – a scritto Oliva – se manca la conoscenza della storia contemporanea, di ciò che è accaduto negli ultimi decenni, di com’è maturata la Costituzione”.

Da qui l’annuncio di Valditara, che ha dichiarato ad ‘Ansa’ che i lavori della Commissione per la revisione delle Indicazioni nazionali di storia termineranno ad inizio primavera 2025.

La proposta del prof TikToker di studiare la storia dal presente

Capita molto spesso che alla fine delle superiori non si riesca ad arrivare al dopoguerra. Non è insolito che i programmi scolastici di storia si fermano alla Seconda guerra mondiale o, al massimo, alla prima fase della Guerra fredda.

Che il dopoguerra rappresenti una argomento importante che dovrebbe essere conosciuto dagli studenti, soprattutto da quelli che si diplomano, è sentimento comune, anche tra gli stessi ragazzi e gli insegnanti. Per evitare che i giovani escano dalla scuola senza aver affrontato il dopoguerra, il professore Daniele Coluzzi ha proposto su TikTok di studiare la storia al contrario.

“In classe mi hanno chiesto: ‘ma perché prof ci fate studiare sempre i sumeri, i greci, gli egizi, e mai il secondo ‘900?’ E allora io mi sono chiesto: siamo sicuri che la storia vada studiata per forza in ordine cronologico?“, ha detto Coluzzi in un video su TikTok.

Come dice il docente, “non tutta la storia si studia con la stessa facilità”. E ha proseguito: “Per studiare davvero il mondo greco, dobbiamo per esempio calarci all’interno di un contesto sociale e geopolitico enormemente complesso, perché è davvero tanto distante da noi e dal modo in cui ragioniamo”. Questa cosa “noi la facciamo fare a dei ragazzi piccoli, che non è detto che abbiano sviluppato a 13/14 anni queste capacità e competenze”.

Da qui la sua proposta: “Non sarebbe forse meglio procedere per grandi temi, partendo soprattutto da quelli più vicini a noi, per poi andare indietro? Procedere insomma per livelli di difficoltà e non in ordine cronologico?”.

Il prof Coluzzi ha poi sottolineato che questo tipo di cambiamento nel mondo dell’istruzione è “difficilissimo”, anche perché “siamo abituati a concepire la storia come una catena di eventi”. Ma, a suo avviso, “questa convinzione è vera fino ad un certo punto. Molti fatti storici – ha spiegato – non hanno cause molto antiche per cui bisogna necessariamente conoscere ciò che è accaduto prima nel mondo”.