Studiare la storia al contrario: la proposta del prof su TikTok
Studiare la storia al contrario, partendo dal presente e andando a ritroso: la proposta di un prof su TikTok che ha acceso un interessante dibattito
Un video su TikTok ha acceso un interessante dibattito riguardante il mondo della scuola: un insegnante, rispondendo alla richiesta dei suoi alunni di studiare la storia partendo da epoche a loro più vicine, ha messo in discussione il tradizionale metodo cronologico di insegnamento della disciplina. Si può studiare la storia al contrario? La proposta del prof.
- La proposta del prof TikToker di studiare la storia dal presente
- Le reazioni dei follower
- Il parere di Alessandro Barbero
La proposta del prof TikToker di studiare la storia dal presente
“In classe mi hanno chiesto: ‘ma perché prof ci fate studiare sempre i sumeri, i greci, gli egizi, e mai il secondo ‘900?’ E allora io mi sono chiesto: siamo sicuri che la storia vada studiata per forza in ordine cronologico?“. A parlare, sul suo profilo TikTok, è il prof e divulgatore Daniele Coluzzi.
Come dice il docente, “non tutta la storia si studia con la stessa facilità”. E ha proseguito: “Per studiare davvero il mondo greco, dobbiamo per esempio calarci all’interno di un contesto sociale e geopolitico enormemente complesso, perché è davvero tanto distante da noi e dal modo in cui ragioniamo”. Questa cosa “noi la facciamo fare a dei ragazzi piccoli, che non è detto che abbiano sviluppato a 13/14 anni queste capacità e competenze”.
Da qui la sua proposta: “Non sarebbe forse meglio procedere per grandi temi, partendo soprattutto da quelli più vicini a noi, per poi andare indietro? Procedere insomma per livelli di difficoltà e non in ordine cronologico?”.
Il prof Coluzzi ha poi sottolineato che questo tipo di cambiamento nel mondo dell’istruzione è “difficilissimo”, anche perché “siamo abituati a concepire la storia come una catena di eventi”. Ma, a suo avviso, “questa convinzione è vera fino ad un certo punto. Molti fatti storici – ha spiegato – non hanno cause molto antiche, per cui bisogna necessariamente conoscere ciò che è accaduto prima nel mondo”.
L’insegnante ha poi invitato i suoi follower al confronto: “Non ho la verità in mano, ovviamente, ma parliamone”.
Le reazioni dei follower
Il video di Daniele Coluzzi ha ricevuto numerosi commenti, e ha diviso i follower in due ‘fazioni’ distinte, gli innovatori, che appoggiano la proposta del prof, ed i ‘tradizionalisti’, secondo cui il metodo di insegnamento della storia va bene così come è.
“Anche io lavorando in classe l’ho notato, e sono completamente d’accordo con te. Il modo di raccontare la storia va cambiato“, ha scritto un utente. “Secondo me il metodo attuale va bene – ha risposto un altro -. Bisognerebbe semplicemente soffermarsi meno sulle cose molto antiche e approfondire meglio quelle vicino a noi”.
“Secondo me è giusto iniziare dal passato – ha commentato un follower – perché la storia non è altro che un ripetersi di eventi in contesti sociali differenti. Pertanto l’obiettivo sarebbe quello di educare l’alunno a comprendere”.
E ancora: “Faccio tutt’altro, quindi il mio giudizio conta poco, ma condivido pienamente. E questo approccio gioverebbe tantissimo anche alla filosofia“.
Il parere di Alessandro Barbero
Anche il celebre storico e divulgatore Alessandro Barbero aveva affrontato l’argomento dello studio della storia ‘al contrario’ durante una puntata del podcast ‘Chiedilo a Barbero’ dello scorso anno.
La domanda dell’ascoltatrice era: “Cosa ne pensa dell’idea di inserire un programma scolastico di storia che vada a ritroso, cioè insegnare la storia partendo dal presente e poi andare indietro e scoprire il passato”.
“Beh, assolutamente affascinante e per altro mi spiazza anche un po'”, aveva risposto Barbero. Che poi aveva argomentato: “L’idea risolverebbe anche la lagnanza solita che da sempre c’è nella nostra scuola per quanto riguarda l’insegnamento della storia, cioè il fatto che non si arriva mai al presente”.
“Però – aveva affermato lo studioso – secondo me dobbiamo resistere all’impressione che sia una cosa affascinante e convincerci che il risultato sarebbe catastrofico“. Per capire il presente, aveva continuato Barbero, “bisogna spiegare per esempio cos’è stata l’Unione Sovietica. E per capire cosa è stata l’Unione Sovietica bisogna anche sapere cosa è stato il comunismo, il movimento operaio, e quindi la rivoluzione industriale. Ecco, siamo già arrivati indietro al XVIII secolo”.
“E – era andato avanti – non abbiamo ancora parlato per nulla dei problemi che il nostro Paese ha con il fascismo. E per parlare del fascismo dobbiamo prima parlare del razzismo e del colonialismo“.
Secondo Alessandro Barbero, studiare la storia partendo dal presente è un metodo che “non si riuscirebbe a gestire, si perderebbe il filo”.
“Sono arrivato alla conclusione che non c’è un altro modo per insegnare la storia – aveva concluso Barbero rispondendo alla domanda dell’ascoltatrice -. Bisogna rassegnarsi al fatto che insegnare la storia a scuola significa somministrare date e nozioni, spesso noiose e delle quali poi si dimentica molto. Però c’è una bella differenza tra il non aver mai saputo qualcosa e l’averlo imparato e poi dimenticato”.