Chi è e che scuola ha fatto Edoardo Prati, il "Barbero di TikTok"
Chi è e che scuola ha fatto Edoardo Prati, l'influencer di Letteratura classica soprannominato 'il Barbero di TikTok' e visto anche in tv
Domenica 28 aprile Edoardo Prati è stato ospite alla trasmissione ‘Che tempo che fa’ su Nove e adesso tutti parlano di lui. In realtà il giovane è molto conosciuto sui social, tanto che è stato definito il ‘Barbero di TikTok‘. Chi è e che scuola ha fatto Edoardo Prati.
Chi è Edoardo Prati: la scuola e gli studi del ‘Barbero di TikTok’
472mila follower su Instagram e oltre 210mila su TikTok: sono questi i numeri di Edoardo Prati, divenuto celebre sui social grazie ai suoi contenuti sulla letteratura classica. Nei suoi video, Prati tocca argomenti come le emozioni, l’amore e il significato dell’esistenza, interpretando in maniera semplice le opere letterarie del passato. La sua capacità di veicolare temi complessi in modo coinvolgente e diretto ha portato i suoi follower a soprannominarlo il ‘Barbero di Tik Tok’, assimilando il suo lavoro di divulgazione a quello dello storico Alessandro Barbero.
Ma chi è Edoardo Prati e che scuola ha fatto? Edoardo è nato nel 2004 a Rimini, dove si è diplomato al Liceo classico Giulio Cesare. Attualmente studia Lettere classiche all’Università di Bologna. A ottobre 2024 Prati andrà in scena nei teatri d’Italia con il suo spettacolo “Cantami d’amore. L’amore è la cosa meno fascista che esista. L’amore è la cosa più politica”.
Edoardo Prati e l’insegnamento: la polemica con un professore
In un video dell’8 aprile 2024, Edoardo Prati ha risposto al commento di un professore che si lamentava delle condizioni lavorative dei docenti, affermando di aver scelto l’insegnamento non per passione ma “per campare”. Questa dichiarazione ha scatenato la reazione del tiktoker che, citando Dante Alighieri, ha evidenziato quanto sia importante il ruolo dell’insegnante.
“Ho letto un commento sotto un mio video in cui un professore diceva: ‘Noi non insegniamo per vocazione, insegniamo per campare. Noi studiavamo Lettere per sfondare nell’editoria, non ci siamo riusciti perché sono tutti raccomandati e allora siamo finiti a scuola. E se insegniamo scazzati ve lo tenete’. Ma lo avete letto Dante o no?”, si ascolta all’inizio del video-risposta di Prati alle lamentele dell’insegnante.
“Chi mi segue sa quanto io sia difensore continuo della categoria degli insegnanti e delle loro condizioni tremende in Italia, ma questo no”, ha aggiunto, per poi citare il Canto III dell’Inferno: “E poi che la sua mano a la mia puose / con lieto volto, ond’io mi confortai, / mi mise dentro a le segrete cose”. Qui il Sommo Poeta si trova nell’Antinferno, che deve attraversare insieme a Virgilio per scendere negli inferi. Ed è alla sua guida che rivolge questi versi, spiegando che è stato proprio il “lieto volto” del poeta romano ad averlo convinto ad affrontare il suo viaggio nell’aldilà raccontato nella Divina Commedia.
Come Dante, “ugualmente lo studente: è un viaggio”, ha detto Prati al professore. “Se tu insegni imburberito come puoi aspettarti che uno studente dica: ‘Voglio diventare come lui’? Bisogna sorridere, per quanto le condizioni siano complicate”. E ha aggiunto: “Se qualcuno deve insegnare per campare, allora non insegni e trovi qualcos’altro da fare. Se sfrutti la tua laurea per danneggiare gli studenti, c’è un problema di fondo”, ha concluso Edoardo Prati.